martedì 9 maggio 2017

Michele Debenedictis, Milano Sanremo: Ho scoperto di avere grandi potenzialità


Da Milano a Sanremo, una corsa a piedi della lunghezza di 285 km è stata vinta da un Portoghese che ha preceduto l’Argentino Pablo Barnes e un Britannico, in quarta posizione arrivano due Italiani, Michele con il tempo di 42h55’ assieme a Nerio Bartolini. 

Di seguito, Michele racconta la sua avventura rispondendo ad alcune mie domande.
Complimentissimi, com'è andata? Soddisfatto?Ciao Simone la gara è andata benissimo addirittura al di sopra delle mie aspettative in quanto ero sicuro di portarla a termine ma non con quei tempi e con quelle scorte di energie.”

Da tanto tempo Michele pensava a questa gara e pensava di partecipare e portarla a termine, così come ha fatto con altre gare impegnative a iniziare dalla maratona e proseguendo con la 6 ore, la 100km, la nove colli running, gara di 202,4km, gare di 24 ore, in alcune gare è stato anche competitivo vincendo e arrivando a podio. Sempre avanti con la sua semplicità, modestia, umiltà e un grande sorriso e propensione alla socievolezza con tanti altri amici runner e accompagnatori.
Hai sofferto? Momenti critici, problemi, esigenze particolari durante la gara?Assolutamente no, ero sempre lucido.”

Michele è un vero e serio lavoratore, quando si tratta di lavorare e faticare ci si mette con impegno e serietà fino a portare a termine la sua missione, che si tratti di un lavoro o di una gara la mentalità è quella ti fare bene e portare a termine con mezze e metodi idonei e appropriati e tante energie.
Avevi abbigliamento e integrazione idonei, ti è mancato qualcosa che non avevi considerato?Avevo la mia equipe, Francesco Mastrogiacomo che non mi ha fatto mancare nulla dal punto di vista dell'integrazione e del vestiario.”
 
Importante dietro l’atleta è avere persone di riferimento che ti sostengo e supportano nei momenti difficili o impegnativi ma lasciandoti fare il tuo lavoro, lasciandoti libero di faticare da solo per godere appieno della tua impresa, sfide che si portano a termine sulle proprie gambe.
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara?Ho provato belle emozioni dall'inizio alla fine ed il mio pensiero costante era quello di arrivare al traguardo il prima possibile.”

Un po’ si può immaginare quello che provava Michele, essere lì in quel momento, anzi in quelle ore, anzi quei quasi due giorni, ad affrontare la strada, il percorso, a osservare se stesso mentre avanzava con il tempo che scorreva, entrando nelle diverse condizioni climatiche calo e freddo e nelle diverse tonalità di luce, dall'alba al tramonto, dal buio della notte all'alba, sempre in piedi, con pochi micro recuperi per ristorarsi, per socializzare, per qualche foto di rito con passanti o altri concorrenti, un’esperienza meravigliosa, faticosa, ma soddisfacente che lascia un segno positivo.
Hai scoperto ancora qualcosa di nuovo in te stesso e negli altri atleti?Si, in me stesso ho scoperto di avere delle grandi potenzialità ancora nascoste...in altri atleti ho visto la sincerità e l'umiltà ad affrontare questi tipi di gara.”

Sono gare non di forza né di potenza, sono gare dove bisogna esercitare resistenza nell'essere resiliente ad attraversare ore e ore in piedi di corsa o di camminata veloce, dove non devi aver paura di fallire, dove in cambio c’è all'arrivo una persona diversa, più matura e responsabile, più ricca, più propensa ad accogliere problemi e difficoltà senza arrabbiarsi, scoprendo che la vita è bella.
Organizzata bene la gara, percorso, ristori, premiazioni?Un plauso grandissimo all'organizzazione per come hanno gestito il tutto; l'unico suggerimento che ho dato agli organizzatori riguarda la maggior segnaletica sul percorso.”

Gli organizzatori sono anche loro ultrarunner e sanno come fare in modo per rendere la gara il più appetibile possibile, non tralasciando nulla, dall'accoglienza prima della partenza e dopo l’arrivo, all'assistenza durante la gara, il percorso risulta sempre difficile da circoscrivere e segnalare adeguatamente, perfino in gare di 10km gli atleti sbagliano strada, succede che dalla preparazione del percorso alla partenza qualcuno sposti la segnaletica, o qualcosa cambi,, o comunque gli atleti si stancano e diventano più distratti o timorosi di sbagliare strada con il rischio di fare km in più ai già tanti previsti e l’ansia li porta a sbagliare davvero, la profezia che si auto-avvera.
Tifo, sostegno, famiglia, amici, com'era?Mentre correvo ero molto seguito da amici e famiglia tramite le dirette su Facebook e durante il percorso selfie fatti con gente comune.”
In questo sport si diventa un po’ personaggi, ci si mette in evidenza, in mostra, selfie con tutti, abbracci e pollici in su, si diventa personaggi dei paesi e città del sud, una volta un po’ dimenticate dal resto del mondo, ma grazie allo sport si diventa cittadini del mondo, si aprono le frontiere.
Cambia qualcosa dopo questa prova?Si, adesso ho la consapevolezza di essere in grado di affrontare percorsi che non avrei mai pensato di poter percorrere.”

Si costruisce tutto, si costruiscono case ma anche si costruisce consapevolezza, si costruiscono grandi obiettivi impilandone piccoli e medi lungo il percorso, si costruisce autoefficacia, sempre più fiducia in se stessi, si costruisce resilienza, sempre più in grado di superare problemi e ostacoli, sempre meno timorosi meno paura di non farcela. La felicità è superare muri, crisi, ostacoli, difficoltà, superare sfide, e lì che scatta l’incremento di resilienza, l’essere consapevole che ce l’hai fatta, con le tue forze, con la tua forza di volontà, con il tuo impegno, passione e determinazione. La soddisfazione ripaga di tutto e dura tantissimo a lungo.
Prossime gare, obiettivi a breve, medio, lungo termine?Colle Marathon, 6 ore di Banzi, 9 colli running, passatore, Cagnano-Varano ultramaratona ed Stranamarathon di Putignano, ecc. Grazie Simone, spero di essere stato abbastanza chiaro ti ringrazio per quello che scrivi per la gente che corre. Grazie grazie grazie a presto.”

Gara dopo gara sta costruendo il suo successo, gare da partecipare prima e da vincere poi, dalle maratone alle gare di 6 ore, fino ad arrivare alle gare di 100 km e poi la nove colli di 202 km, la gara di 24 ore a circuito ed ora la Milano Sanremo di 285 km, sempre con il sorriso, molto educato e rispettoso, sempre in buona compagnia.
Tutto continua come e più di prima, nel frattempo Michele a una settimana di distanza ha corso un’altra maratona con un bel crono, 3h39’, sempre felicemente e con il sorriso incontrando tanti amici, un percorso verso il benessere e la performance, importante parlare e comprendere questi atleti, uomini comuni che portano a casa solo gloria.
Gli atleti ultrarunner si dimostrano molto uniti nelle loro avventure e lunghi viaggi di corsa, si guardano, si scrutano, si osservano, ma si tratta di una competizione sana, c’è tanto rispetto l’uno per l’altro e tanta fratellanza.
Da un po’ di tempo sto approfondendo questo mondo faticoso, coraggioso, bizzarro, amichevole e sorprendente, tanti altri racconti, interviste, impressioni riporto nei miei libri.

Michele è menzionato nel libro L'ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta di corsa delle lunghe distanze.

https://www.lafeltrinelli.it/libri/l-ultramaratoneta-corato-esperienze-sensazioni/9788869513183

Un’intervista a Michele è riportata nei seguenti libri

Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta, edito da Prospettiva Editrice

http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product

Maratoneti e ultrarunner

https://www.edizioni-psiconline.it/catalogo/punti-di-vista/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta

380-4337230 - 21163@tiscali.it

www.psicologiadellosport.net

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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