sabato 16 settembre 2017

Aurelia, l’ultrarunner guida di atleti non vedenti e ipovedenti


Succede di perdersi, soprattutto in gare lunghissime in condizioni di stanchezza, di poca visibilità, in gare poco segnalate con indicazioni poco idonee. E’ successo anche a me alla 100km di Asolo, gli ultimi chilometri di notte, mi si era spenta la torcia ero da solo credevo di aver sbagliato strada, sono tornato un pezzo indietro sulla stessa strada ho incontrato un’atleta che mi ha rassicurato e abbiamo continuato insieme; poi arrivati ad Asolo, mancavano ancora 5km all’arrivo mi sono seduto a un ghiotto ristoro con anguria e melone, l’altra atleta ha continuato, l’ho raggiunta e ho notato che aveva sbagliato strada, l’ho chiamata, abbiamo provato a continuare su quella strada, eravamo indecisi sul percorso, e lì eravamo preoccupati e pensavamo: "Se sbagliamo strada questi ultimi 5 km, più di 14 ora di corsa, non ci mettono in classifica?
Sono momenti che una persona ha difficoltà a decidere, continuare a fare chilometri in più, ma poi ti vede qualcuno e dice: "Da dove sei uscito? Hai preso un passaggio in macchina?"
Siamo tornati indietro e abbiamo ripreso la retta via stanchi con più chilometri sulle gambe, sul fisico e sulla testa, ma eravamo in classifica e alla fine all’improvviso mi sono tornate tante energie e ho corso come un matto superando alcuni altri atleti che avranno pensato: “Questo da dove esce? E’ appena sceso da un auto? Così fresco?” In realtà siamo proprio strani e di questo ci accorgiamo facendo parte di questo mondo bizzarro degli ultrarunner, sorprendente e affasciante.
Confrontandomi con gli altri, un altro atleta mi ha riferito di aver sbagliato strada e di essersi fatto accompagnare in macchina indietro sul posto dove aveva sbagliato strada, succede, ma se ti vedono sono sempre pronti a lapidarti, certo a volte ci sono i furbi, ma bisogna fare tanta attenzione prima di accusare essere sicuri, parlare con interessati e loro conoscenti, a volte atleti si ritrovano al traguardo privi di senso non sapendo che strada hanno fatto.
Ma tutto è bene quello che finisce bene, importante comunicare, condividere, sapere con chi si ha a che fare, riconoscere e rispettare le realtà e gli errori altrui.
E’ successo anche a una mia amica ultrarunner molto forte e resiliente che attraverso la corsa sta sperimentando un mondo nuovo fatto di sensazioni ed emozioni, di amici; ha sbagliato strada e si è ritrovata davanti a tutti, pensa un po’. Che succede in questi casi? Decidono i giudici, si parla con l’atleta, i presidenti, si sentono le parti, si cerca di prendere una decisione la più giusta possibile, l’atleta può essere spaventato, preoccupato, confuso, potrebbe negare l’accaduto, ma le offese fanno davvero male.
Non vanno diffamate e offese persone con parole indicibili, come se fossero abitudinari di comportamenti scorretti, conosco abbastanza bene Aurelia per difenderla da offese, per il resto sono i giudici d'accordo con atleti e società a decidere, a volte ci sono più premiazioni per quelli che sbagliano strada, insomma le parole umiliano e mandano in disperazione persone a volte anche in depressione.
Conosco Aurelia, dà tutta se stessa, per esempio, facendo da guida ad atleti non vedenti e ipovedenti, andate a conoscerla agli allenamenti del lunedì e giovedì alle 18.30 a Roma al Parco degli Acquedotti; è sempre la prima, fa più turni consecutivi con tre atleti diversi, rende felici persone svantaggiate.
Con l’occasione comunico che ci servono più guide soprattutto per le prossime gare della Corri per il Verde 2017 che a partire da quest'anno prevede CINQUE tappe. Non sono ancora note le location rendetevi disponibili per le seguenti date: 5 Novembre, 19 Novembre, 26 Novembre, 10 Dicembre, 17 Dicembre. Le prime quattro tappe prevedranno la classica formula degli altri anni. Mentre l'ultima tappa sarà una staffetta mista che porterà punti ad entrambe le classifiche (maschili e femminili).
Tornando ad Aurelia, trattasi di una resilient and performant  woman (donna resiliente e performante) fortissima sulla 100km e la 24 ore, e per aver portato a termine la Nove Colli Running 202,4 km e la Milano - San Remo Running 285km, dimostrando il suo valore atletico e di essere resiliente superando pioggia e freddo con busta dell'immondizia e bottiglia di tè caldo sulla pancia.
Se ha sbagliato gli si dice e si può anche squalificare ma non usiamo parole come armi, certo per chi è recidivo il discorso è diverso.
E comunque cerchiamo di scrivere di meno e correre di più soprattutto all’aria aperta a contatto con natura e persone, il chiuso fa male.

Interviste ad Aurelia Rocchi sono riportate nei libri:
“Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti” (8 ottobre 2018) di Matteo Simone (Autore).
“Maratoneti e ultrarunner”
Aurelia è menzionata nei libri:
“Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni” (Matteo Simone), pubblicato da Progetto Cultura
“Sport, benessere e performance” di Matteo Simone (Autore).
 
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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