domenica 3 dicembre 2017

Dario Santoro: Ho imparato a dare peso solo alle sensazioni che avrò in gara

Matteo Simone

Dario Santoro, Campione Italiano di maratona nel 2015, nonostante la sua giovane età inferiore ai 30 anni e nonostante le poche partecipazioni alle maratone, era molto maturo e pronto per questa esperienza regina a Firenze ma qualcosa ha impedito la possibilità di fare il suo primato personale, ecco cosa mi dice a fine gara: Com'è andata? Sofferto il freddo? We Matteo, oggi si è andati tutti in ipotermia, pensa i keniani da 2h06 hanno fatto 2h16-2h14...io fino al 18°km ho corso e stavo bene, ma da lì in poi è aumentata la pioggia il vento e il freddo, e ho deciso di portarla al termine per orgoglio.

Nel qui e ora della gara tutto può succedere, così com’è successo che il clima non è stato favorevole e ha compromesso la prestazione cronometrica ma non il piazzamento generale della gara in quanto arrivato comunque 7° assoluto in una manifestazione internazionale con 9.000 partecipanti, terzo degli italiani ma c’è da dire che gli altri due italiani sono arrivati poco più avanti a lui e comunque le loro origini non sono italiane ma di popoli e nazioni che in maratona si esprimono con risultati prestigiosi.
Di seguito, Dario racconta la sua esperienza prima della maratona di Firenze rispondendo ad alcune mie domande, e le sue risposte sono sempre preziose e utili e di esempio per i giovani di oggi.

Ciao, in vista della maratona, ti senti pronto? “Sì, ad essere pronto sono pronto, come si dice, abbiamo fatto come si dice i compiti a casa, ora dobbiamo svolgere l' esame finale.”

Dario ha cercato di fare bene i compiti a casa che sono lunghi e faticosi, che comportano allenamenti sostanziosi e test intermedi prima del grande giorno. Ma importate poi diventa il giorno di gara, esprimersi atleticamente in quel momento.

Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della maratona? “Le sensazioni prima della maratona è un mix di sensazioni positive e negative, SI cercano certezze positive negli ultimi allenamenti, e se così non fosse subito si inizia ad avere dei pensieri negativi...Per quando mi riguarda in questa mia quinta esperienza su questa signora distanza, posso dire che ho imparato a dare peso solo alle sensazioni che avrò in gara, e a cercare di non valutare tanto le sensazioni pre gara....che poi le migliori gare escono quando meno te lo aspetti.”

Quali saranno le strategie di gara? “Le strategie di gara che uso su una gara così lunga sicuramente è una di quelle dove cercherò di correre con intelligenza impostando il mio ritmo sul quale mi sono allenato, ed essendo sempre resiliente e cauto nella condotta di gara.”

E in effetti Dario ha dimostrato di essere cauto e resiliente in questa gara dove tanti hanno subito la crisi dovuta alla pioggia, freddo e vento. Dario è riuscito ad andare avanti, è riuscito a proseguire nonostante una parte di se stesso chiedeva di fermarsi, forse voleva tutelarlo dagli effetti del tempo che non perdonava. Dario si è sentito nel dovere di finire la maratona nonostante il tempo cronometrico non sarebbe stato di suo gradimento, ha voluto mostrare orgoglio in quello che fa e non deludere se stesso, la sua famiglia, i suoi amici e i tanti fan che lo seguono, soprattutto i suoi concittadini di Manfredonia.

Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali? “Sicuramente ho la fortuna di avere un ottimo team alle mie spalle in primis il team famigliare (mio figlio Samuel mia moglie Tonia) e i miei genitori, poi c’è il grande team degli amici che sono quelli che ti danno la marcia un più, e poi c’è il team tecnico (formato dal Dott. Atanasio de MEO che da anni mi supporta a livello alimentare), poi c'è il mio coach Luigi di Lello ex maratoneta di (quelli veri).”

Dario sta crescendo tanto attraverso lo sport, ha trovato un modo per emergere dai problemi legati a una quotidianità non favorevole per la mancanza di posti lavori, Dario attraverso lo sport sta acquisendo nuove consapevolezze e si relazione al mondo in modo maturo e prestigioso con la grandi team che lo sostengono e lo supportano.

E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati alla maratona? “Diciamo che ogni maratona che ho fatto mi è servita a conoscermi meglio i miei limiti su dove lavorare, sicuramente cambiando allenatore qualcosa cambia nel modo di approcciarsi alla maratona, però bene o male gli allenamenti base sono sempre quelli.”

Nella vita si fanno scelte e questo è importante ogni momento e ogni giorno bisogna mettersi in discussione e capire quello che è meglio per se stessi e bisogna sempre essere pronti a cambiare qualcosa nel proprio mondo per sperimentare sempre più benessere e performance.

Utilizzi una preparazione mentale pre gara? “La mia preparazione mentale pre gara e quella di cercare di pensare sempre positivo, e che una volta finita la gara mi potrò riposare di più.”

Dario è sempre stato atleta, sa che bisogna impegnarsi e faticare per ottenere qualcosa, sa che bisogna avere una mentalità positiva per andare verso la direzione della resilienza, sa che ci sono momenti che bisogna riposare e recuperare per riprendere sempre alla grande con energie rinnovate e con più entusiasmo verso nuove mete e obiettivi sfidanti.

Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel pre gara? “Sicuramente le coccole non fanno mai male a nessuno quindi sono sempre presenti nella preparazione di un qualcosa...almeno nel mio caso.”

Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Il mio idolo è quel tipo di atleta che lavora a testa bassa senza mai darsi troppe arie, ma che poi nel momento sia del successo che dell'insuccesso sia sempre positivo guardando avanti.”

Belle parole, non bisogna mai sentirsi arrivati, fare il suo e rispettare gli altri questa è la chiave del successo e del benessere con umiltà e modestia.

C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima maratona? “Le frasi sono tante che mi vengono dette da amici e dal coach e da chi ha esperienza più di me su questa distanza di gara, però la più bella e Penso sia la più usata, è quella che dice che la maratona e quel viaggio dove siete da soli tu e la tua fatica e dovete convivere per questi duri ma bei chilometri dove ti attraversano mille pensieri sia positivi che negativi, ma alla fine il fattore più importante e quello della tua forza di volontà.”

E’ vero in questo tipo di gare lunghe la fatica diventa il tuo compagno di viaggio e ci devi convivere nonostante a volte può essere scomoda ma se superi i momenti più difficili poi è grande la ricompensa in termini di soddisfazione personale.

Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nel prepararti e affrontare la prossima maratona? “La cosa che mia ha aiutato a gestire la preparazione della maratona è il mio lato istintivo che magari prima quando stavo bene in gara o in allenamento esageravo con i ritmi imposti, mentre ora ho imparato a gestire un po’ meglio la cosa, anche perché se poi si esagera nella maratona è sicuro che chi ci rimette sono solamente io.”

Non si finisce mai di apprendere dalla scuola dello sport e Dario ora sembra essere responsabile e consapevole quindi molto cauto e attento nella condotta di gara.

Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano in gare importanti? “Nelle gare importanti cerco sempre di fare la mia bella figura cercando sempre di giocare più sul ritmo anche perché in volata non sono il massimo, e quindi cerco di staccare l'avversario il prima possibile evitando di portarlo alle battute finali con me.”

Quale può essere un messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara? “Il mio messaggio agli organizzatori di questa storica gara e semplicemente quello di continuare a fare crescere questa fantastica gara internazionale che ogni hanno attira atleti da tutto il mondo.”

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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