mercoledì 15 maggio 2019

Floriana Piarulli, maratoneta: Ho scoperto di essere resiliente!

Ho scoperto di essere forte mentalmente! Quando voglio realizzo tutto.
Matteo SIMONE 

Lo sport si inizia a praticare da piccoli ma anche da grandi.

Si è sempre in tempo per salire su un treno dello sport e sperimentare benessere e performance e questa pare essere l’esperienza di Floriana che ha iniziato per gioco a fare sport conoscendo amiche e poi con il passare del giorno gli vengono in mente sempre idee più sfidanti di competizioni e gare sempre più lunghe e difficili fino ad approdare alla maratona e perfino alla 6 ore. 
Di seguito Floriana racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì domenica alla 6 ore di Corato, per la prima volta mi sono sentita una campionessa!

All’esordio della sua prima 6 ore, Piarulli Donatella Floriana dell’A.S.D. Montedoro Noci riesce a salire sul gradino più basso del podio categoria F45 sia nella classifica finale che nella 30 miglia in quanto la 6Ore era valida anche come Campionato Italiano delle 30miglia.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?All'inizio ho cominciato per gioco, in compagnia di amiche, poi mi sono stancata delle solite passeggiate e ho cominciato a superare i miei limiti.” 
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Sicuramente la compagnia o il supporto di persone a me care, che mi appoggiano in ogni impresa.”

La pratica della corsa permette di incontrare gente che condivide la stessa passione e la fatica diventa comune e amica perché non blocca le persone ma si supera diventando amica di imprese e di traguardi.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La mia prima Maratona. Doveva essere Firenze ma lasciamo perdere…, Lecce non la dimenticherò mai! Un esplosione di emozioni, la prima medaglia da maratoneta!”.

Per chi corre, la maratona è la gara simbolo che decreta la maturità atletica e l’esperienza giusta per poter superare il muro che aspetta ogni corridore tra il 30° e il 36° chilometro, fatta la maratona, l’atleta è appagato e soddisfatto e può puntare a cose più motivanti come le ultramaratone e quello che ha sperimentato anche Floriana, un passo dopo l’altro osando un po’ per volta è arrivata a concludere la maratona e poi perché no una 6 ore.
La tua gara più difficile?
Per il momento non so dirti. Alla fine ogni gara ha le sue difficoltà. Mi sono appena affacciata alle ultra con la 6 ore di Corato forse questa? Ma ti dico alla fine è un fatto mentale, se non c'è la testa anche una 5km può sembrare un'impresa.”

Concordo con Floriana, se c’è passione e motivazione ci si può presentare alla partenza di ogni gara con la voglia di fare una ricca esperienza apprendendo sempre da se stessi e da altri atleti più esperti o diversi da noi.
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Matteo ti dirò, un periodo ho pensato di mollare perché nei tempi non miglioravo mai, mi allenavo e allenavo ed ero sempre là, ho pensato: ‘la corsa non fa per me’. Poi però una persona speciale mi ha sostenuta fino alla fine in una gara e mi ha fatto capire che non conta la velocità ma la volontà. Ora in ogni gara io corro non con le gambe ma col cuore e con la mente e sono sempre vincitrice!

Molto illuminante l’esperienza di Floriana, a volte qualcuno ci supporta o consiglia e ci fa vedere altro di diverso rispetto a quello che vediamo noi e cambiando l’approccio, cambiano gli stimoli e si può scoprire l’essenza dello sport e l’entusiasmo nell’impegnarsi in sfide impegnative.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Curioso non saprei, divertente neanche perché io ritengo che ogni gara sia una festa, la festa dell'amicizia. Io mi alleno sempre sola alle 4 del mattino per cui gareggio per incontrare i miei amici runner, posso solo dirti che mi chiamano ‘la donna delle crostate’ questo sì, perché a ogni gara oltre il ristoro si festeggia con le mie crostate.”

Questo è un aspetto interessante dello sport, sembra essere un’attività faticosa ma se si fa amicizia diventa una terapia di gruppo, si sperimenta piacere nell’incontrarsi e poi c’è chi porta e chi prende, chi riceve e chi offre, un bello scambio di doni e di amicizia.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara?Il pre-gara sono molto ansiosa, vado spesso al bagno ma cerco di non pensare alla gara, durante la gara sono concentrata sull'obiettivo finire la gara, dico sempre strisciando ma mai fermarmi! Post gara oramai scarica da ogni pensiero sono solo felice perché l'essenziale per me è arrivare al traguardo serena e sorridente. Non è il mio lavoro questo per cui io mi diverto così, tanto i più veloci di me ci sono, ma io solo so i sacrifici che faccio per amore di questo sport.”

In effetti si tratta di sacrifici che fruttano benessere con la mente sempre orientata a eventi e appuntamenti di incontri e gare per mettersi alla prova, confrontarsi e festeggiare sempre senza pretese.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ?Le difficoltà? Non credo ci siano difficoltà! Ripeto se ci credi riesci non esistono limiti. I rischi sì! Quelli sì! Magari farsi male perché si è stati irresponsabili. Troppi sforzi a cui il corpo poi risponde imponendoti un fermo obbligatorio che io non sopporterei. Sono stata infortunata sei mesi per pubalgia e ho sofferto. La corsa è una droga per me. Per questo ho imparato ad ascoltare il mio corpo!

In effetti ogni cosa fa fatta con le dovute precauzioni perché se si rompe il giocattolo poi si soffre, si è tristi, bisogna restare puniti a casa a guardare i post che pubblicano gli amici che continuano ad allenarsi e gareggiare divertendosi.
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Ricordo una gara, non importa dire quale, la sera prima ero andata ad una festa, ovviamente avevo mangiato, ballato, non mi ero risparmiata fino alle 4 del mattino. Alle 6 ero già in viaggio ed è stata dura! La gara l'ho fatta ma avevo difficoltà nella respirazione, gambe pesanti. Il corpo ci parla, e ora so che è importante la scelta! Prima di una gara sane abitudine, mangiare sano e al letto presto. Perché anche il riposo fa parte dell'allenamento.”

L’esperienza fa diventare saggi, siamo fatti di cellule, organi, muscoli che respirano, si nutrono, vivono e se massacriamo il nostro corpo con cibi pesanti, stress fisico, mancato riposo poi il corpo accusa il colpo e si pagano pesanti conseguenze meglio essere previdenti e giocare d’anticipo con le dovute precauzioni di rispetto di se stessi per durare più a lungo e nelle migliori condizioni.
Cosa ti fa continuare a fare sport?Correre mi fa stare bene! È una sana droga, parto con la corsa e poi porto a termine tutti i miei doveri di mamma, moglie, lavoratrice e amica.”

C’è chi fa colazione per affrontare bene la giornata e chi fa una buona corsa per sentirsi al meglio durante tutto il giorno.
Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni?Parto dall'idea che ogni gara rappresenti una vittoria con se stessi, ripeto non sono una runner veloce per cui non vado quasi mai a podio, non mi preoccupo per questo. Gli infortuni si mi spaventano! Ci sono già passata e ho sofferto molto per il fermo obbligatorio. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a seguire alla lettera i consigli della mia coach e del mio fisioterapista, se dicono va piano, vado piano!”

Andare piano significa anche arrivare lontani, a volte accelerare troppo fa bruciare prima, quindi è meglio riguardarsi e capire quanto spingere sull’acceleratore conservando un po’ di energia per gli eventi più importanti e significativi.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Di imparare a volersi bene, a voler bene al proprio corpo limitandosi nell'uso del telefono e uscendo più all'aria aperta, è un ottimo metodo anche per socializzare!”

La vita è una ruota, di genitore a genitore si tramandano consigli e suggerimenti che no n vengono ascoltati ma forse l’esempio e le piacevoli sensazioni sperimentare possono trasmettere la voglia di provare, senza insistere.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?No non ci ho mai pensato e mai ci penserò! Amo sentire ogni singola sensazione del mio corpo. Dolori, battito del cuore, tutto! Fa parte della corsa e dello sport che pratichiamo con amore!

In effetti il doping a volte diventa una trappola per atleti che perdono il senso della ragione e dello sport, si viene assorbiti dalla voglia di primeggiare o di confermare la propria performance a tutti i costi, a volte si è superficiali e si dà poca importanza alle sostanze che si assumono, è come guidare senza cintura o con il cellulare, tutti sanno che è pericoloso però qualcuno ci casca sempre minimizzando le conseguenze per se stesso e per gli altri.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?In realtà mio marito non comprende a pieno cosa significhi per me correre. Pensano che il dovere di una donna-mamma è stare a casa. Le gare portano via molto tempo soprattutto di domenica e questo un po' infastidisce. Ecco perché' mi alleno alle 4 del mattino per ridurre al minimo il tempo che a loro tolgo, ma le gare sono essenziali per me e se non lavoro devo esserci.”

Per una donna è faticoso praticare uno sport soprattutto se oltre a essere moglie è anche mamma e lavoratrice, gli impegni si sommano e si accumulano e a volte ti assalgono sensi di colpa di mancato accudimento alla famiglia, una cultura che un po’ per volta sta cambiando grazie sia alle donne che si rispettano di più ma anche grazie a uomini più sensibili.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Ho scoperto di essere forte mentalmente! Quando voglio realizzo tutto. Il 25 novembre ho corso una maratona da sola a Bari! Dovevo essere a Firenze e invece dal lavoro mi revocarono il permesso e così per protesta ho realizzato il mio sogno! Tre mesi di levatacce la mattina prestissimo lunghi, lunghissimi, alimentazione! Dovevo farlo! Ho scoperto di essere resiliente!”

Bella questa storia, non si può andare a partecipare alla maratona per obblighi lavorativi e allora si corre la propria maratona da soli, una grande prova di forza che dà forza e coraggio alla persona e non la blocca nella rabbia ma permette di far defluire amarezze e rabbia attraverso la corsa prolungata che mette in moto gambe e pensieri elaborando problemi e situazioni.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?No non ho mai pensato di mollare per infortunio! Basta fermarsi, e seguire alla lettera le indicazione degli esperti e riprendere poco alla volta!”

Appare davvero resiliente Floriana, sa quello che vuole e se lo prende in ogni modo, ha sempre un piano B, è sempre felice con gli amici di compagnia, è un esempio per glia altri, sa avvalersi di consigli di amici e professionisti, sa lavorare duramente ma sa anche che bisogna riposarsi quando è opportuno sempre in ascolto del proprio corpo.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Si non ne ho avuto mai bisogno per ora, ma se ne avessi bisogno si mi rivolgerei a lui, se può essere d'aiuto per andare avanti perché no!”

Floriana non esclude niente a priori, qualsiasi cosa può servire per star meglio, per sperimentare benessere, per incrementare la propria performance.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?I miei obbiettivi? Ogni gara mi prefiggono di migliorarmi o di dare il meglio. Ho fatto nel giro di 5 mesi 3 maratone e una 6 ore! Ho pensato di fare la 100km del Passatore ma vedremo dai, ora faccio tutto senza dire mai nulla a nessuno! Una sorpresa. Solo così vivo meno l'ansia da impresa, da gara! Grazie mille Matteo.”

Ho avuto il piacere di conoscere Floriana in occasione della gara podistica di Margherita di Savoia di 15km e poi me la sono ritrovata al villaggio maratona di Roma dove mi disse: “non dire niente a nessuno è una sorpresa, non lo sa nessuno”. Proprio strana Floriana come tanti runner, ma molto simpatica e una forza della natura.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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