giovedì 23 maggio 2019

Veronica Mattioli, ulrarunner: La mia gara è sempre stata il Passatore

Il contatto con le persone a fianco mentre corro mi dannò carica ed energia
Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. 

Il pensiero di fare una 100km si innesta in alcuni atleti come un virus anche se gli allenatori li scoraggiano perché la preparazione è lunga, dura e faticosa. Di seguito Veronica racconta le sue sensazioni rispondendo ad alcune mie domande.
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante?La mia gara è sempre stata il Passatore in quanto è una sfida per me stessa, un viaggio da intraprendere senza assistenza in completa autonomia.”

In effetti il Passatore è una gara di corsa della distanza di 100km con partenza da Firenze e arrivo a Faenza che diventa una sfida per molti partecipanti, c’è la voglia di portarla a termine, di arrivare a destinazione, per alcuni c’è l’ambizione di vincerla e quest’anno è anche campionato italiano FIDAL, quindi ci saranno tanti vincitori delle diverse categorie di appartenenza.
Ti senti pronta?Non si è mai pronti, mi pongo sempre delle domande tipo: avrò fatto bene gli allenamenti? Avrò fatto poco? avrò fatto tanto?”.

Dice bene Veronica, non si è mai pronti, perché è una lunghissima gara che dura tantissime ore, dalle più di 6 ore per i vincitori fino al tempo massimo di 20 ore per alcuni partecipanti e quindi imprevisti durante il lungo percorso possono sempre esserci di varia natura, climatica, fisica, mentale, nutrizione, abbigliamento.
Chi decide di partecipare a questa gara è fiducioso nella riuscita, ma importante è fare le cose fatte bene, allenamento adeguato, non poco e non troppo, nutrirsi in modo completo e personalizzato, avere un approccio positivo senza stress.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante?La settimana prima della gara comincio a non dormire, ad avere le farfalline nello stomaco e l’ansia sale sempre di più. L'emozione è quella di aver costruito passo per passo la preparazione e condivisa con gli amici. Il pensiero più frequente è: se non arrivo al traguardo sicuramente avrò una delusione amara essendo molto obiettiva e determinata. Un fallimento mi porterebbe ad una sconfitta pesante per aver deluso chi crede in me.”

Il pensiero di Veronica e le paure di cui fa riferimento si possono un po’ generalizzare, per tanti la partecipazione a questa gara è un investimento di tempo ma anche economico, ci si allena per molte ore, si partecipa a gare anche lontano da casa per testarsi, si arriva a Firenze pronti a partire e poi si torna da Faenza dopo essere arrivati e riposati. E’ importante comunque considerare che qualsiasi cosa possa succedere lo si mette in conto ed è bene godersi momento per momento dalla preparazione al ritorno a casa, godersi anche la salita, il freddo, la sete, è importante scoprire cosa c’è dietro la fatica, il dolore, la sofferenza, è importante scoprire come reagiamo, affrontiamo, gestiamo. Sono tutte opportunità di conoscenza di noi stessi e crescita personale, solo quando osiamo un po’, quando tentiamo, quando proviamo siamo disposti ad apprendere, a crescere.
Quali saranno le strategie di gara?La mia strategia è partire con serenità in progressione ed a sensazione. Ho smesso di guardare orologio per i tempi, assaporo di più la gara. Sono una che se durante la gara trovo uno in difficoltà, lo incito e gli dico: vieni con me andiamo pianino, dobbiamo conquistarla quella medaglia che ci meritiamo dopo mesi di sacrificio, di passione.”

La testimonianza di Veronica denota proprio l’importanza dell’esperienza, se la prima volta abbiamo incontrato criticità, la prossima cerchiamo di agire diversamente, di giocare di anticipo, di prevenire e diventiamo noi stessi un riferimento e un aiuto per gli altri alle prime armi o meno esperti.
Ti consigli con un team? Figure professionali?Non mi consiglio con nessuno, avevo un coach ma mi stressavo. Sono abbastanza stressata con lavoro e famiglia, la corsa mi rilassa, mi rifugio completamente correndo, osservo le immagini e mi immedesimo nel personaggio ‘Amelie’.”
Utilizzi una preparazione mentale pre-gara?Non ho mai avuto l'occasione.”

Bella questa testimonianza, infatti la corsa non è solo performance ma anche un’opportunità di star bene facendo sport alla scoperta dell’ambiente circostante e alle proprie sensazioni corporee che sono diverse e molteplici, vanno dalla stanchezza all’entusiasmo e al senso di libertà e relax.
Ognuno può richiedere da se stesso una certa prestazione.
C’è una parola o una frase che ti aiuta ad affrontare la prossima gara?La parola che dico spesso durante la gara: ‘ma chi me l'ha fatto fare?!’ poi continuando la gara ed all'arrivo al traguardo penso già alla prossima. Sembra incredibile ma l’anno scorso dopo il Passatore, il martedì successivo ho avuto un crollo psicologico, non facevo altro che piangere. 
Era finito tutto. Avevo conosciuto persone fantastiche in mesi precedenti tramite social. Di solito all'arrivo del traguardo di una gara mi dico sempre: la rifarò perché mi è piaciuta. Ogni gara è sempre diversa.”

I non addetti ai lavoro non conoscono queste gare, non immaginano cosa possono sperimentare gli atleti, non si tratta solo di fatica ma un’immersione in un mondo particolare fatto di gente che condivide una passione molto complessa.
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell’affrontare gare importanti?Determinata, testarda ed altruista. Sono anche un po’ competitiva con me stessa.”

In effetti per praticare l’ultramaratona bisogna essere determinati testardi ma non troppo rigidi, bisogna cercare di ultimare la gara o comunque di riprovarla un’altra volta organizzandosi e preparandosi meglio.
L’altruismo è anche un aspetto importante, nello sport di endurance non si può essere troppo competitivi e sperare che l’altro si faccia male ma cercare di darsi una mano a vicenda, l’ultramaratona di venta una terapia di gruppo, molti atleti sperimentano un auto aiuto reciproco, ognuno dà una cosa all’altro e riceve qualcos’altro.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?La serenità e il sorriso che non mancano mai. Il contatto con le persone a fianco mentre corro mi dannò carica ed energia. L'amicizia che fa parte di tutto questo. Le gare le colgo soprattutto per rivedere gli amici.”

Gare considerate estreme apportano tanta serenità e buona compagnia a tanti atleti, molti che hanno problemi a casa o al lavoro, si immergono in questo mondo di fatica che considerano accogliente e protettivo, dove si parte insieme, a volte si arriva insieme, si corre affianco con qualcuno, si ha modo di scambiare una parola.
In che modo la mente ti aiuta a superare i momenti difficili?Io ho sempre avuto difficoltà nella mia vita, ho sempre contato sulla mia forza e sulla mia testardaggine. Sono obiettiva e se mi pongo un traguardo devo arrivarci serenamente. So anche ascoltarmi e ritirarmi quando il mio corpo non permette di andare avanti.

Veronica sembra avere un sano approccio a questo sport che molti considerano massacrante, ma praticato con consapevolezza e attenzione si scopre di trarne molti benefici relativi al proprio benessere emotivo.
Un messaggio per le donne del mondo?Cercate di avere un ritaglio di tempo per voi, lo sport ripaga e vi libera la mente dallo stress quotidiano dal punto di vista lavorativo e familiare.

Ringrazio Veronica per il suo tempo dedicato e per il suo impegno a favore di tanti atleti che parteciperanno a questa lunghissima gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
A proposito di donne il 2 Giugno 2019, in occasione del “Cross Trofeo città di Nettuno”, Elisa Tempestini e l’Associazione Spiragli di luce mi hanno dato la possibilità di presentare il libro “Lo sport delle donne” edito da Prospettiva Editrice e altri miei libri quali: Sport, benessere e performance; Ultramaratoneti e gare estreme; Sviluppare la resilienza; O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia.

+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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