giovedì 8 agosto 2019

Pasquale Caputo, 35 giorni di cammino da Santa Maria di Leuca a Roma

La sua forza di volontà deriva dal cammino del padre di ritorno dai campi di concentramento

Pasquale Caputo è un atleta di 70 anni, corridore e camminatore della Barletta Sportiva. Ho avuto modo di conoscerlo in occasione di un incontro informativo organizzato da Enzo Cascella, atleta e Presidente della Barletta Sportiva, dal titolo "Dal Cammino di Santiago alla Via Francigena" tenutosi c/o la Chiesa dei Monaci di Barletta.
Di recente, in occasione della CorriMonte, il 3 agosto presso Monte Sant’Angelo ho incontrato Enzo Cascella e successivamente mi ha comunicato l’impresa in corso di Pasquale Caputo, il lungo cammino dal sud della Puglia, da Santa Maria di Leuca a Roma.
Pasquale è arrivato a destinazione dopo tante peripezie lunedì 5 agosto e ad accoglierlo c’era la famiglia di suo figlio che vive a Ladispoli, io ero in vacanza in Puglia, nel Gargano e l’ho raggiunto telefonicamente per avere notizie sulla sua ultima impresa.
Pasquale aveva un tono di voce fioco e lento, traspariva la sua soddisfazione ad aver compiuto il suo lungo cammino, incontrando persone e villaggi. Pasquale lamentava sofferenza ai piedi ma con la consapevolezza che non potevano impedirgli di arrivare a Roma.
La sua forza di volontà e la sua determinazione, dice, deriva dal lungo cammino del padre ai tempi della guerra quando tornò dai campi di concentramento in Germania fino in Puglia percorrendo circa 2.000 km. Pasquale è consapevole che qualsiasi cosa possa fare non è niente rispetto al vissuto del suo papà considerando anche che all’epoca non esistevano scarpe adatte.
Gli ho chiesto se aveva ricevuto un’accoglienza preso le varie località che raggiungeva ed è sembrato alquanto soddisfatto in generale anche se a volte gli è stato negato un letto, o è stato invitato ad andare altrove ma comunque ha incontrato tanti parroci e suore contenti di vederlo stanco e un po’ affamato e non si sentivano di negarli un aiuto, un sostegno, un pezzo di pane, un piatto, di pasta, un bicchiere di acqua fresca una doccia.
Un lungo viaggio, dice Pasquale al contrario rispetto ai soli cammini dei viandanti che percorrono la via da Roma verso Santa Maria di Leuca, lui ha voluto fare il percorso al contrario e comunque in solitaria incontrando difficoltà ma ogni volta con in mente il lungo cammino del papà è sempre riuscito a non mollare, ad avanzare nonostante piedi doloranti e sofferenti.
Gli ho chiesto se aveva trovato delle strade chiuse o impedimenti e infatti si è trovato davanti un villaggio che ostacolava il suo cammino, il custode non gli ha permesso di attraversare il villaggio e lui è stato costretto a fare un tratto su una superstrada dove le macchine sfrecciavano e una pattuglia della polizia lo ha fermato meravigliati del suo cammino in superstrada.
Una grande esperienza per Pasquale che si sente moto più giovane rispetto al’età anagrafica, che è uno abituato a soffrire e faticare partecipando da diversi anni a maratone e ultramaratone e anche lunghi cammini in giro per il mondo, seguito da tanti amici e soprattutto dalla sua squadra Barletta Sportiva, una squadra di ultramaratoneti e ora anche di ultracamminatori. Supportato e sostenuto anche dal presidente Enzo Cascella, che lo segue da lontano e si preoccupa per lui, un fiore all’occhiello per la sua squadra. Un altro gigante di Barletta.
Ora Pasquale si gode la famiglia di suo figlio ma è pronto già a ripartire per la sua città, per rientrare a casa ma con umiltà e modestia senza fare troppo rumore, senza spiattellare a tutti la sua impresa.
Significative e profonde le parole di Pasquale a conclusione di questa intervista telefonica: "Se tutto il sacrifico in termini di sudore, difficoltà, fatica, incertezza contribuisse alla valorizzazione di questa via storica di 2000 anni sarei ancora di più soddisfatto. Forse è  la mia più grande soddisfazione."

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