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lunedì 26 maggio 2014

L’aria che si respira alla Super Ultramaratona Nove Colli Running di 202km

In seguito alla mia partecipazione ad una competizione sportiva impegnativa ed estenuante quale la Nove Colli Running, sono stato sollecitato da alcuni a scrivere qualcosa inerente gli aspetti mentali per l’approccio a questo tipo di imprese e a raccontare la mia esperienza personale.
Quello che ho riscontrato nel pregara è stata una sorta di rincontrarsi di persone che condividono una passione consistente nel cimentarsi in sfide sia personali che con altri sulle proprie forze in condizioni direi estreme. Trattasi di incontri amichevoli, nostalgici, di riconoscersi in persone al di là della normalità, mentre nella vita comune questa tipologia di sportivi è considerata al di fuori dal mondo normale, masochisti, gente che si vuole male; in questi ritrovi un po’ ci si diverte sulle proprie imprese pazze, estreme, in condizioni difficili, di sofferenza, di sperimentazione del limite della sopportazione dell’organismo.
Che dire, è anche questo un mondo interessante, di persone semplici, simpatiche, provenienti da ogni parte dell’Italia e del Mondo, ognuno con la propria cultura, con i propri sguardi, posture forse segnate dai tanti chilomentri percorsi su e giù per il mondo, ed è interessante ascoltare le loro esperienze, le loro credenze, le loro preoccupazioni, i loro traguardi, i loro consigli.
Quello che mi andrebbe di trasmettere sono alcuni consigli su come preparare questo tipo di competizione dal punto di vista mentale, di come affrontare la gara la cui durata massima è di 30 ore, e cosa ancora più importante il sano recupero a termine competizione.
Preparazione gara: raggiungere l'obiettivo, autoefficacia e risorse personali, visualizzazioni e sviluppo autoconsapevolezza.
Gara: attenzione, osservazione, respiro, allenatore interiore, come gestire eventuale crisi
Post gara: resilienza, recupero
Quindi parlerò della definizione di obiettivi seri ed importanti che prevedono investimento di tempo, di energie, di aspetti che vanno al di là dell’aspetto fisico o tecnico che è di competenza del preparatore atletico e dell’esperienza personale, di aspetti che in genere vengono tralasciatii o poco considerati dagli atleti quali il respiro, l’attenzione, l’ascolto.

Performance lavorative migliori con la pratica dell’esercizio fisico

La Randstad Holding, gruppo internazionale specializzato in risorse umane, ha condotto un’indagine  relativa al primo trimestre del 2014 realizzata in 33 Paesi del mondo. Al sondaggio hanno partecipato anche lavoratori italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, impiegati per un minimo di 24 ore a settimana. Gli italiani risulterebbero in particolare i più attenti al benessere psicofisico: per il 91% dei partecipanti all’indagine, infatti, la formula giusta per ottenere uno stile di vita salutare è data, oltre che dal corretto equilibrio tra vita professionale e personale, anche dalla pratica costante di attività fisica. E ben il 78% dei dipendenti italiani, contro il 70% della media globale, rende di più in ufficio proprio grazie allo sport.
Inoltre, è emerso che il 63% dei datori di lavoro italiani supporta lo stile di vita salutare dei propri dipendenti, proponendo cibo sano nella mensa aziendale o assicurando l’affiancamento di un job coach, per mantenere in forma anche la mente. (1)
Quindi da questo studio emerge un invito ai Governi, alle Istituzioni, a incentivare e sensibilizzare il mondo del lavoro nel facilitare la pratica dell’esercizio fisico sia durante l’orario di lavoro allestendo luoghi adatti quali palestre, convenzionandosi con strutture sportive nelle vicinanze del luogo di lavoro, là dove è possibile concendendo ai dipendenti una flessibilità dell’orario di lavoro.
Da tutto ciò ne deriverebbe maggior salute per il lavoratore che si prende cura della propria persona conducendo uno stile di vita teso al benessere, e ad una maggior produttività lavorativa per i seguenti motivi: sentire che le proprie esigenze sono riconosciute dai datori di lavoro o superiori permette al dipendente di lavorare con più entusiasmo e più tranquillità; inoltre diminuiscono i giorni di malattia e quindi di assenza dal lavoro; il benessere del singolo lavoratore è contagioso verso i propri colleghi e clienti.