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giovedì 9 gennaio 2014

Approccio psicoterapeutico per affrontare un impegno imminente

E’ un approccio psicoterapeutico che si focalizza sulla risoluzione delle problematiche, conflitti, disagi attuali considerando che ciò che accade ora deriva dalle informazioni, ricordi del passato, antichi che sono stati congelati nella memoria, quindi la focalizzazione dell’EMDR è sul ricordo dell’esperienza traumatica per elaborarla a livello emotivo, cognitivo e a livello delle sensazioni corporee.
Le reti mnemoniche sono viste come la base sottostante alla patologia e alla salute mentale.
L’EMDR agisce sulle difficoltà del presente andando all’origine, nel passato ed operando nel futuro, l’obiettivo dell’EMDR è di riprendere l’informazione, l’immagine, il ricordo originale e permettere al paziente di rielaborarlo in modo che l’informazione congelata diventi adattiva nel presente.
Il modello di riferimento, nonché la spiegazione della rapidità con la quale si raggiungono risultati clinici, è conosciuto come Elaborazione Adattiva dell’Informazione. Si assiste ad una risoluzione adattiva quando avvengono collegamenti con associazioni adeguate e l’esperienza è usata in modo costruttivo da parte del soggetto e viene integrata in uno schema emotivo e cognitivo positivo. (1)
L’EMDR nasce con la psicologa nel 1987 con la psicologa Francine Shapiro che applicò su di sé delle stimolazioni bilaterali oculari e fece studi sul disturbo da stress post-traumatico (PTSD) su reduci dal Vietnam e vittime di abusi ottenendo risultati positivi in entrambi i casi a seguito dell’applicazione dell’EMDR. E’ un approccio strutturato e complesso e i risultati si sono avuti non solo per vittime da traumi ma anche per la generalità dei pazienti.
C’è una posizione da rispettare, seduti di fronte ma come se si incrociassero 2 barche.
L’Eye Movement  Desensitization and Reprocessing (EMDR ) è stato strutturato come metodo terapeutico nel 1989 da Francine Shapiro. Nel 1995 l’EMDR uscì dal campo sperimentale per diventare un metodo terapeutico standard, strutturato in otto fasi:
Fase 1 (Raccolta anamnestica): raccolta storia paziente: si tratta di individuare gli episodi, i momenti, immagini traumatiche che diventeranno di volta in volta l’obiettivo su cui lavorare, il target.
-                  Problemi riportati;
-                  Sintomatologia (frequenza, durata, luogo). Diagnosi.
-                  Causa iniziale o evento;
-                  Avvenimenti passati, analogie e collegamenti con la storia passata e presente.
-                  Identificare l’evento cruciale: Quand’è iniziato, fattore precipitante, mese/anno?

Fase 2 (Preparazione – Psicoeducazione): è la fase di conoscenza reciproca dove è possibile instaurare la cosiddetta alleanza terapeutica, si forniscono spiegazioni sulle modalità del lavoro, di intervento, si spiegano alcune tecniche di rilassamento da utilizzare nei momenti maggiormenti emotivi o di difficoltà.
-                  E’ il suo proprio cervello che realizzerà la guarigione;
-                  L’esercizio del posto sicuro ha l’obiettivo di dare al paziente delle capacità per ridurre lo stress.

Fase 3 (Assessment): si inizia a lavorare considerando l’episodio traumatico peggiore o il più antico e in particolare con l’immagine peggiore, si chiede la cognizione negativa relativa a se stessi rispetto all’immagine e la cognizione positiva, cioè come vorrebbe vedersi rispetto all’immagine e la cognizione positiva, cioè come vorrebbe vedersi rispetto all’immagine, si chiede di dare un valore da 1 a 10 sulla validità della cognizione negativa, si chiede l’emozione nel momento presente pensando all’immagine, si chiede di dare un valore da 1 a 7 sulla validità della cognizione positiva ed infine si chiede dove è possibile localizzare un eventuale sensazione disturbante a livello corporeo).
-                  Obiettivo (accedere al target per l’eleborazione con l’EMDR)
-                  Quale immagine rappresenta l’evento? La parte peggiore dell’evento?
-                  Cognizione negativa: “Quali parole accompagnano l’immagine ed esprimono la sua convinzione negativa su di sé ora? (Se succede questo io sono), convinzione irrazionale, autoriferita, attuale.
-                  Cognizione positiva: “Cosa ti piacerebbe dirti pensando a quell’immagine? (Convinzione positiva auto-riferita: “Io”)

Fase 4 (Desensibilizzazione): si chiede alla persona di visualizzare l’immagine, l’episodio collegandola alla cognizione negativa individuata e alla sensazione corporea e fare attenzione a quello che nota senza soffermarsi, come se stesse vedendo la situazione dal finestrino di un treno in corsa, e tutto ciò chiedendo di seguire delle stimolazioni bilaterali che possono essere visive seguendo l’alternarsi del movimento delle dita, oppure uditive ascoltando dei suoni alternati o tattili dando colpetti sul dorso o palmo delle mani per alcuni set di 30-40 secondi.
-                  Rielaborazione della rete del ricordo target.

Fase 5 (Installazione): dopo di essersi accertati che l’evento è considerato non più negativo si chiede di considerare la cognizione positiva individuata seguendo le stimolazione bilaterale che questa volata durano meno tempo.
-                  Si lavora su reti neurali con informazioni positive;

Fase 6 (Scansione corporea): si chiede se ci sono ancora sensazioni corporee disturbanti.
-                  Rielaborazione di qualsiasi manifestazione fisica/somatica residua del ricordo;
-                  Se c’è sensazione positiva e piacevole, raffozzarla;
-                  Se c’è una sensazione di disagio, riprocessare fino a che scompare.

Fase 7 (Chiusura): si forniscono indicazioni di natura psicoeducativa avvisando che l’elaborazione dell’informazione può continuare e di annotare quello che succede.
-                  Assicurarsi della stabilità del paziente;
-                  L’elaborazione può continuare durante la settimana;
-                  Invitare il paziente ad annotare pensieri, sogni, ricordi.

Fase 8 (Rivalutazione): all’inizio della seduta successiva si chiede se l’immagine, l’episodio è ancora disturbante o meno.
-                  Attenzione clinica e follow-up;
-                  Identificare le risorse per una sfida attuale;
-                  Recuperare ricordi positivi che ha vissuto e gestito in modo efficace;
-                  Cosa servirebbe per affrontare situazione impegnativa?
-                  Risorse Relazionali (Modelli e Figure di Supporto), Chi vorrebbe avere al suo fianco per motivarla?

Attraverso il lavoro con l’EMDR, i ricordi, le informazioni, le immagini vengono rielaborate dal paziente con l’aiuto di appropriate stimolazioni bilaterali che possono essere visive, uditive o tattili (tapping) con lo scopo, a seconda della fase, di agevolare l’elaborazione dell’informazione o facilitare l’instaurarsi di una cognizione positiva per poi passare a valutare le sensazioni corporee prima di passare ad un lavoro sul futuro, su come il paziente vorrebbe affrontare le prossime situazioni considerate difficili invitando la persona ad immaginare vividamente come potrebbe sperimentarsi nel futuro prossimo adesso che le sue convinzioni, le sue credenze sono cambiate e suggerire di notare cosa potrebbe esserci adesso di diverso in quelle situazioni. (2)
L’EMDR muove/stimola il sistema di elaborazione e trasforma/sposta per raggiungere uno stato adattivo/costruttivo/positivo.
Si accede all’informazione target, all’esperienza; l’immagine permette il collegamento tra qui e ora e il punto dov’è il ricordo (là e alllora), ci interessa il residuo disturbante del ricordo.
L’EMDR può essere usato anche con professionisti per affrontare un impegno imminente (Sandra Foster, Jennifer Lendl), in questo caso è indispensabile, innanzitutto, aiutare la persona a sviluppare una fiducia in se stesso e a questo scopo il terapeuta può aiutare la persona a valutare quello che già sa fare ai fini di quella Prestazione Ottimale e, in questo caso, non lavora su eventi passati ma rimane focalizzato sulla prestazione imminente.
A tal fine è opportuno invitare la persona a mettere da parte qualsiasi cosa che vada al di fuori del compito attuale, comprese le distrazioni interne, quali dubbi su se stessi o preoccupazioni spiegando che si lavorerà sui temi del passato quando si avrà più tempo, ora è opportuno focalizzarsi sull’evento imminente, quindi concentrarsi sulla prestazione imminente e rinforzare quello che sa già fare.

L’auspicabile intervento può essere utilizzato per aiutare la persona a:
·     sviluppare risorse interne (riesame del successo), allo scopo di aiutare a stabilire un senso di efficacia e di possibilità per il Futuro: aiutare la persona a concentrarsi sulle sensazioni positive legate a ogni risorsa, trattasi di un lavoro su autoefficacia;
·     sviluppare un piano per un’azione futura efficace: far descrivere la situazione impegnativa da superare, attraverso una modalità ipnotica, fare in modo che la persona immagini l’intera prestazione dall’inizio alla fine facendo attenzione a sentire l’intero corpo, le sensazioni muscolari mentre fa questo, muovendosi all’interno dell’esperienza il più vividamente possibile e se c’è qualche distrazione suggerirgli che la può mettere in un contenitore e riprenderla in un secondo momento.

Attenzione: si precisa che l’approccio EMDR non si improvvisa ma bisogna apprenderlo attraverso dei corsi appositi che permettono di non incorrere in gravi errori ai danni delle persone che si fidano della professionalità del terapeuta.

(1)Shapiro F.: Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Basic Principles, Protocols and Procedures. New York: Guilford Press, 1995.
(2)Balbo M., EMDR: uno strumento di dialogo fra le psicoterapie, McGraw-Hill, Milano, 2006.

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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