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lunedì 16 giugno 2014

Autoefficacia e autoconsapevolezza per affrontare la maratona

Alcune ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza.

Le ho fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro sull’autoefficacia e sull’autoconsapevolezza.
Per quanto riguarda l’autoefficacia, ho introdotto la maglia virtuale dell’autoefficacia che ho chiamato anche maglia virtuale delle risorse. Trattasi di un lavoro esperienziale con alcune visualizzazioni, pertanto l’ho invitata a valutare le qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione ed ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.
L’ho invitata ad individuare nel passato degli eventi, prestazioni dove ha dimostrato di possedere tale risorse, ed ha individuato nel passato precedenti esperienze quali la precedente maratona portata a termine dove ha sperimentato di possedere tali qualità.
Tali esperienze sono considerate da Bandura la prima fonte dell’autoefficacia, cioè il ricordare precedenti esperienze di riuscita, di successo incrementa la fiducia in se stessi.
Ho proposto di immaginare di indossare al  momento della gara una maglia virtuale il cui tessuto deve essere composto di forza, resistenza e tenacia e, inoltre, tale maglia dive avere quattro tasche virtuali, nella prima dovrà mettere le precedenti esperienze di successo ricordate; inoltre le ho chiesto di ricordare le sensazioni sperimentate in occasione di tali esperienze e lei ha riportato delle forti sensazioni di gioia, di benessere, di forza, tali sensazioni rappresentano la seconda fonte di autoefficacia e quindi è opportuno immaginare di depositarle in una seconda tasca virtuale della maglia della gara. Le ho chiesto da chi vorrebbe sentirsi delle parole che l’aiuterebbero ad affrontare tale gara e cosa vorrebbe sentirsi dirsi nel corso di tale gara soprattutto in eventuali momenti di crisi o difficoltà, ha individuato una persona che è stata fondamentale nella sua carriera sportiva e cioè Michele Spagnuolo del Team Frizzy e Lazzy, una squadra di ultra camminatori.
Le parole di questa persona corrispondono alla terza fonte dell’autoefficacia e quindi vanno conservate in una terza tasca virtuale della maglia della gara; l’ultima fonte di autoefficacia sono i modelli di riferimento, l’atleta ha individuato in un primo momento una persona che ha compiuto imprese molto difficili ed estreme ed in un secondo momento una persona più alla sua portata, ed anche questo modello di riferimento è da tenere custodito nella quarta tasca virtuale della maglia della gara.
Questa ragazza era più serena e sicura di affrontare tale maratona dopo aver fatto questo breve lavoro sulle risorse personali e sull’autoefficacia in quanto a riconsiderato le sue precedenti esperienze di successo, le sensazioni sperimentate, le persone che credono in lei e che l’hanno aiutata.
Inoltre l’ho invitata ad avere un approccio meditativo, cioè ad essere attenta al suo respiro, alle sue sensazioni, a considerare che momenti di stanchezza, di fatica, di sofferenza possono passare se ci si focalizza sul respiro e sul qui ed ora; le ho proposto dei micro recuperi, cioè in momenti di crisi si può considerare di rallentare, fare dei respiri più profondi, osservare ed aspettare che le energie vengano ripristinate anche considerando i contenuti delle tasche virtuali.
A fine gara era soddisfatta, serena, stanca e portava un premio a casa, una medaglia da mostrare a qualcuno.
“Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Matteo Simone, pubblicato da Progetto Cultura. 
 “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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