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giovedì 9 aprile 2015

Notevole importanza assume lo sport per disabili

 “Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala! L’audacia ha in se’ il genio, potere e magia. Comincia adesso!
J.W. Goethe

Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge […] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Costituzione Italiana, art. 3


 La scuola continua a riservare all’attività motorio-sportiva degli alunni diversamente abili uno spazio esiguo e marginale. Nel panorama educativo del disabile deve essere recuperata, a livello scolastico, la dimensione corporea delle attività.
Di fronte a difficoltà sul piano cognitivo, è proprio la dimensione motoria, unita a quella emotiva, che può creare un clima psicologico favorevole e orientato verso la pedagogia stimolante del successo.
Craft e Hogan (1985), a tale proposito, individuano, durante il processo di maturazione e sviluppo degli alunni, la possibilità di favorire, tramite l’attività motoria, i sentimenti di successo e di valore personale. Questa finalità si ricollega a due importanti concetti teorici, il senso di efficacia personale (self-efficacy) ed il concetto di sé. La self-efficacy rappresenta la convinzione di essere o meno capaci di mettere in atto con esito corretto un certo comportamento richiesto; condiziona la decisione di iniziare o meno un’attività, la quantità di sforzo impiegato ed il grado di perseveranza nell’impegno. (1)
 L’atleta FISDIR (Federazione Italiana Sportiva Disabilità Intellettiva e Relazionale) Alessandro Tomaiuolo parteciperà ai Campionati Mondiali di Mezza Maratona km 21,095 INAS in Portogallo (Douro Valley) il prossimo 17 maggio, rappresentando l’unico atleta italiano ad indossare la maglia "azzurra".
Il giorno 14 aprile 2015 alle ore 19.00 presso il Laboratorio Urbano Culturale in Lungomare Nazario Sauro, avrà luogo una cerimonia di presentazione dell'atleta di Manfredonia Alessandro Tomaiuolo, in forza all’A.S.D. Gargano 2000 Manfredonia, e del progetto "Adotta un atleta" per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla notevole importanza assume lo sport per disabili nell'ottica della ricerca di un’integrazione che a livello sociale spesso non è adeguata.

 L’Associazione Sportiva di Manfredonia “Gargano 2000 Onlus”, da diversi anni punta a sviluppare l’educazione attraverso lo sport. Notevoli sono i risvolti positivi dello sport ed il pieno recupero dei giovani diversamente abili o disagiati sociali attraverso lo sport.
E’ importante dare merito soprattutto al presidente dell’associazione, tecnico nazionale FISDIR, Giovanni Cotugno che utilizza i valori trasmessi dall’attività sportiva per sviluppare conoscenze e competenze oltre che le capacità fisica, insegnando ai ragazzi a compiere sforzi per realizzare i propri progetti. Notevoli, inoltre, sono i riscontri a livello personale e sociale, promuovendo anche la solidarietà, la tolleranza e il fair play in un ambito multiculturale.
Giovanni Cotugno, con un passato di atleta si è già adoperato per la performance di altri atleti quali Gildo Tomaiuolo che riuscì ad ottenere la medaglia di argento nei mt 800 di New Haven 1993; inoltre, ha contribuito al conseguimento delle maglie azzurre di Matteo Palumbo e Dario Santoro, reduce da un eccellente 8° posto ai Campionati Italiani di Cross tenutisi a Fiuggi il 15 marzo 2015, trasmettendo le sue esperienze e sostenendoli sensibilizzando anche le istituzioni pubbliche.

Tutto ciò Giovanni Cotugno lo fa con passione e abnegazione, favorendo la promozione dello sport per diversamente abili. Gli atleti della ASD Gargano sono considerati come fratelli minori e gli viene dato in dotazione divise, scarpe, materiale vario grazie alla costituzione di un fondo economico dell’Associazione costituito da quote sociali e elargizioni pubbliche e private.
Diana Scala Paulillo, Presidente delle Associazioni culturali di psicologia scientifica, afferma che ci sono almeno dodici motivi perché il disabile si dedichi ad una o più attività sportive:
- una maggiore conoscenza di se stessi e delle proprie reali possibilità e limiti, delle proprie capacità ed incapacità;
- un graduale passaggio dalla non conoscenza del proprio corpo alla elaborazione dello schema corporeo;
- l’apprendimento graduale di nuovi modelli comportamentali, che portano gradualmente ad uno stato di possibile autonomia;
- l’autoespressione, l’autorealizzazione, l’autocontrollo e quindi un’indipendenza psicologica che comporta autostima e quindi autoaccettazione;
- l’interiorizzazione, attraverso l’integrazione e l’elaborazione, delle esperienze motorie, percettive ed emotive;
- l’esplicazione di diverse motivazioni, come l’esplorazione, l’avventura, l’aggressività, l’affermazione e così via;
- la condizione di vita di gruppo, che facilita un adeguato adattamento alla realtà e alle esigenze dell’ambiente;
- la facilitazione del processo di identificazione e proiezione, aiutando a superare eventuali sovrastrutture nevrotiche secondarie allo handicap fisico;
- la compensazione con dati e fatti positivamente vissuti, di eventuali frustrazioni subite in altri contesti psico-sociali;
- la canalizzazione di tendenze aggressive e autoaggressive in azioni socialmente produttive;
- l’intraprendere relazioni oggettuali adulte debellando eventuali meccanismi regressivi;
- lo stimolare positivamente l’intelletto e la creatività. (1)
Segnalo un Convegno, in data 15 APRILE 2015 a PERUGIA presso la Sala Coni, Via Martiri dei Lager 53, dal titolo “SPORT PARALIMPICI A CONFRONTO. Esperienze, Caratteristiche, Preparazione atletica” organizzato dal Gruppo Italiano Paraequestre.

(1)   PIREDDA P., L'attività motorio-sportiva come opportunità formativa privilegiata nel percorso di sviluppo di alunni disabili.


380-4337230 - 21163@tiscali.it

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