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mercoledì 24 giugno 2015

Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare

Per comprendere appieno la dimensione e la diffusione di comportamenti negli adolescenti è attivo dal 1982 lo studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), cui l’Italia partecipa dal 2001. Tale studio è promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e coinvolge ogni 4 anni, nei 44 paesi aderenti, un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni.
Partecipando all’indagine, i giovani intervistati hanno descritto il proprio contesto sociale (relazioni familiari, con i pari e con la scuola), la propria salute fisica e la soddisfazione della propria vita, gli stili di vita (attività fisica, alimentazione) e i comportamenti a rischio (uso di tabacco, alcol, cannabis, comportamenti sessuali, bullismo). L’indagine in generale, e le singole nazionali, vogliono, infatti, essere un supporto di informazioni valide e aggiornate sui comportamenti dei ragazzi in modo da orientare nel modo migliore le scelte dei decisori, dei professionisti, degli operatori.
Nel 2010 le classi su cui svolgere l’indagine sono state prima e terza media della scuola secondaria inferiore e seconda della secondaria superiore. A tutti i soggetti delle classi campionate è stato somministrato un questionario anonimo per indagare i comportamenti correlati alla salute, il rapporto con la scuola, i genitori e i pari e informazioni generali che ne definissero condizione anagrafica e livello sociale.
Tra i risultati più significativi rilevati dai circa 75000 questionari raccolti si segnala l’elevata percentuale di ragazzi sovrappeso in alcune regioni del Sud Italia (la Campania è la Regione che registra a 11 anni il maggior numero di maschi sovrappeso/obesi 45%, contro il 9% della PA di Bolzano), una frequente sensazione di insoddisfazione rispetto al rapporto con la scuola al crescere dell’età e una forte differenza di genere, a sfavore delle ragazze, nella dichiarazione del benessere percepito e dei sintomi dichiarati. (1)
I dati 2014 mostrano rispetto alla precedente rilevazione del 2010, una diminuzione della percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di età. La diminuzione è particolarmente evidente tra gli 11enni. Anche per quanto riguarda l’obesità, si osserva un lieve calo, più evidente nei 13enni. Si evidenzia un gradiente Nord-Sud tra le Regioni con prevalenze più alte nelle Regioni del Sud.
Sono stati indagati anche alcuni aspetti delle abitudini alimentari che, se scorrette, possono aumentare il rischio di diverse patologie croniche oltre a favorire l’aumento di peso. Dai dati è emerso che solo una bassa percentuale di studenti consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno. Il valore più alto (22,7%) si registra tra le ragazze di 15 anni.
La colazione rappresenta un pasto estremamente importante per l’equilibrio fisiologico ma anche psicologico soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza. Saltare questo pasto influenza le capacità di concentrazione e di apprendimento, nonché favorisce il consumo disordinato di snack e “cibi spazzatura” (junk food). (1)
Nel 2014 diminuisce per entrambi i sessi e in tutte le classi di età la percentuale di adolescenti che hanno consumato alcolici almeno una volta a settimana. Nel 2014 si registra un aumento dei 15enni che dichiarano di essersi ubriacati almeno 2 volte nella vita.
Rispetto al 2010 cresce il numero dei ragazzi che svolge attività fisica (un’ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce di età; l’aumento è più sensibile tra gli 11enni, in particolare nei maschi. I dati sulla sedentarietà, evidenziano in tutte le fasce di età che pur essendo in diminuzione il numero dei ragazzi che trascorrono tre ore o più al giorno davanti alla TV, in particolare tra i 15enni. Aumenta la percentuale di adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il PC, lo smartphone o il tablet. L’aumento è più sensibile tra le ragazze, in particolare è raddoppiato tra le 11enni.
Tra il 2010 e il 2014 è aumentato il numero dei ragazzi che dichiarano di aver subito episodi di bullismo, in particolare è aumentato in entrambi i sessi il numero degli 11enni che dichiarano di subire occasionalmente atti di bullismo.
Nell’indagine 2014 sono state aggiunte, nei questionari destinati ai 15enni, alcune domande relative al gioco d’azzardo. Dai risultati si evidenzia che circa il 60% dei 15enni maschi e il 22%, delle femmine ha sperimentato il gioco d’azzardo almeno una volta nella vita.
Esiste un netto gradiente Nord-Sud in merito al gioco d’azzardo praticato nel mese prima dell’indagine con picchi che vanno dal 7% della P.A. di Trento ad oltre il 44% della Campania. Sono considerati a rischio dipendenza gli studenti che dichiarano di aver sentito il bisogno di scommettere sempre più denaro oppure hanno dovuto mentire su quanti soldi avevano scommesso/giocato; vengono considerati dipendenti, invece, gli studenti che hanno sentito il bisogno sia di scommettere sempre più denaro sia di dover mentire sulla somma scommessa.
L’indagine evidenzia che quasi l’8% dei maschi è a rischio dipendenza mentre quasi il 2% è da considerarsi dipendente.
Non posso che augurare a tutti i ragazzi di praticare un sano esercizio fisico e consultare libri sulla psicologia dello sport e del benessere che sono anche reperibili presso Frizzi e Lazzi, negozio di “Scarpe Running e non solo” sito in Manfredonia Corso Manfredi 303, oppure a Roma presso “Planet Sport Running”, viale Spartaco 60/66.

(1)   Cavallo F, Giacchi M, Vieno A, Galeone D, Tomba A, Lamberti A, Nardone P, Andreozzi S (Ed.). Studio HBSC-Italia (Health Behaviour in School-aged Children): rapporto sui dati 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013. (Rapporti ISTISAN 13/5).

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it

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