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martedì 14 luglio 2015

L'ultramaratona come un viaggio dentro a se stessi

Nella vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo confort per non rischiare un giudizio, una brutta figura, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee, il cuore che palpita, il respiro affannoso, il sudore colare da proprio corpo, il senso di fame, sete, freddo, caldo, c’è tanto bisogno di sentire.

Riporto di seguito alcune risposte alla domanda Cosa significa per te essere Ultramaratoneta?:
Mauro Fermani: Vuol dire non accontentarsi, aver voglia di mettersi alla prova, soffrire e cercare di raggiungere altri obiettivi senza smettere di sognare.”
Claudio Leoncini: “Non aver imbarazzo e paura di se stessi; nelle ultramaratone si passano ore e ore in compagnia solo dei propri pensieri.”
Paolo Zongolo
: Avere appunto una filosofia differente dal semplice runner, cercare sempre di spingersi ad affrontare sfide diverse e sempre più dure, ma non per dimostrare qualcosa a qualcuno, al contrario, l’ultramaratoneta a mio parere cerca di sorprendere e migliorare se stesso per fortificare mente e corpo.
Ivan Cudin: Letteralmente un podista che pratica corse più lunghe della maratona. Secondo la mia accezione, significa aver trovato un attività sportiva che mi faccia star bene e mi regali sensazioni irripetibili, che mi faccia vivere emozioni molto forti e mi ha aiutato a trovare dentro di me la giusta forza di volontà e convinzione per superare i momenti di difficoltà.”
Daniele Baranzini: “Significa perforare il mondo interiore ed esteriore.”
Giuseppe Mangione: Per me essere ultramaratoneta significa in primis aver trovato un ottimo equilibrio psicofisico.”
Francesca Canepa
: Significa semplicemente ritenere possibile correre qualsiasi distanza. Senza limiti. Significa che il mio cervello non vede confini, il mio corpo neanche.”
Lisa Borzani: Nel senso stretto del termine significa percorrere distanze superiori ai classici 42 k in senso più ampio per me significa amare correre su strada o per sentieri per un periodo di tempo abbastanza lungo da far entrare in gioco variabili diverse oltre a quelle della classica ‘gara di corsa’ variabili che riguardano l’ambiente esterno ma anche il proprio intimo modo di vivere la lunga distanza.”
Roldano Marzorati: “Libertà di correre con meno tensioni interne ed esterne.”
Roberto D’Uffizi
: “Significa avere la possibilità di effettuare un meraviglioso viaggio dentro noi stessi dove mente e fisico, in sinergia, cercano di portarti oltre lo stremo.”
Marco Zanchi: “Intraprendere dei viaggi tra la natura e con solo le tue energie a disposizione.”
Valentina Spano: “Far parte di un gruppo di privilegiati. Sono una persona che ama correre alla follia, l'ultramaratona è solo il mezzo per raggiungere la felicità. L'ultramaratoneta secondo me dimentica l'orologio, non pensa più i km uno ad uno. L'ultramaratona È un modo per prolungare la gioia della corsa.
Gianluca Di Meo: Ultramaratoneta non significa per me oltre i 42 km, ultramaratoneta è uno stato mentale aldilà dei km. È un avventuriero del limite.”
Armando Quadrani: Spostare i limiti fisici e mentali oltre uno schema predefinito. In trigonometria esprimerei il mio pensiero dicendo che è il limite che tende all'infinito. Non ci sono ostacoli, barriere, punti di arrivo che possono interrompere una avanzata. Una continua ricerca del mio io, che forse non riuscirò mai a scoprire fino a dove è stato collocato. Un viaggio continuo con me stesso, dentro me stesso. Quasi un peregrinare senza meta ,un navigare a vista. Una retta infinita che non ha un punto di origine ne di arrivo.
Vito Todisco: “Essere ultramaratoneta per me significa essere uno di quelli che vive la corsa come un sogno da assaporare per un tempo prolungato.”
Matteo Pigoni: “Il concetto di ultramaratoneta mi porta la mente alla strada, mentre ultra trailer mi fa viaggiare nella libertà delle montagne.”
Marco: “Significa non solo coprire lunghe distanze ma uno stile di vita.”
Luca Pirosu
: “Sfiorare la sofferenza con una delle cose che ti piace di più, sembrerà arrogante, ma ti senti invincibile!
Susanna Forchino: “Essere una persona che ha la possibilità di vedere il mondo sotto occhi diversi.”
Alina Losurdo: Essere Ultramaratoneta non la ritengo solo una questione di km oltre il numero 42, ma testa, spostare quel limite e cercare dentro di me nuovi stimoli soprattutto quando dopo tante ore che sei a spasso senti dentro quella vocina diabolica che ti chiede di fermarti. Un viaggio si ma lungo e che fa sognare, fa nascere e morire un milione di volte ma ti porta al traguardo.
Andrea Accorsi: Ecco, il punto focale è questo. La mia personale interpretazione dell’essere ‘ultramaratoneta’ spazia oltre alla canonica catalogazione numerica di una distanza. Certamente non si può prescindere da quella, ma credo che ultramaratoneta sia anche uno stile di vita una visuale del ‘resto’ più profonda. Restare a lungo con se stessi, con i propri pensieri, con la fatica attaccata alla pelle crea una membrana visiva nuova, un punto di vista differente. Questo è l’aspetto che mi ha sempre affascinato e che mi ha indirizzato naturalmente a percorrere distanze sempre maggiori.”
Marco Gurioli: Per me significa correre distanze che superano i 42 Km , ma soprattutto che impegnino la testa ed il fisico per un tempo tale per cui se senta di aver superato degli scogli.
Julien Chorier: “Il s’agit tout simplement d’être capable d’aborder un ultramarathon. Savoir se préparer à gérer son allure, son alimentation et son hydratation sur plusieurs heures de course. (Si tratta semplicemente di essere in grado di affrontare una ultramaratona. Sapersi preparare a gestire il ritmo, il cibo e l'idratazione in diverse ore di gara).”
Roberto Beretta: “Per me significa stare in giro ore per montagne, vivere me stesso con le mie difficoltà, fare turismo e conoscere un nuovo modo di vedere il mondo.”
Marco Albertini: “Per me essere un ultramaratoneta significa avere un’opportunità unica nel suo genere, data la mia “condizione fisica” ahahahah.”
Matteo Colombo: “Correre con lo spirito del piacere e della libertà, con un pizzico di sano agonismo e di competizione con me stesso e con gli altri atleti, gare con distanze sopra la maratona e con dislivelli importanti e notevoli.”
Raffaele Luciano: “L’Ultramaratoneta è una persona che attraverso la corsa fa un viaggio dentro se stesso, per conoscersi, migliorarsi e crescere.”
Daniele Cesconetto: “Significa mettersi in gioco, provare emozioni nuove e intendere l'ultramaratona come un viaggio dentro a se stessi e non come una gara. A me le classifiche non interessano minimamente.”
Cecilia Poli
: “Secondo me non esiste una sola definizione per ultramaratoneta o meglio, escluso coloro che vivono questo sport a livello professionale, ognuno di noi ha un suo approccio. Volendo però sintetizzare, ultramaratoneta è colui che aspetta tutta la settimana per godersi quella giornata, che sia sabato o domenica, immerso nella natura, circondato da persone che condividono la sua stessa passione, con cui trascorrerà attimi preziosi, momenti che ti consentono, come si dice in gergo, di “ricaricare le batterie e affrontare al meglio la settimana che ti aspetta”.
Sara Paganucci: “L'ultramaratoneta per me è una persona resistente,che non teme la solitudine ma non disdegna nemmeno la compagnia, spesso si parte da soli e si arriva che si è parte di un gruppo.“
Vito Intini: “La ricerca di mettere il proprio fisico e la propria mente in difficoltà nella quale esiste la soluzione. Come risolvere un rebus o un sudoku. Mai però deve essere raggiunto il pericolo organico!
Filippo Poponesi
: “Significa essere una  persona molto fortunata. Mi spiego meglio. Per essere ultramaratoneta devi essere in una buona condizione psico-fisica (o fisico-mentale, come dir si voglia), avere del tempo a disposizione (sicuramente più rispetto ad un podista ‘non ultramaratoneta’, sia per gli allenamenti che per le gare) e la possibilità economica di sostenere le spese per le quote d’iscrizione e le trasferte (quest’ultimo punto vale, ovviamente, anche per chi corre le maratone, ma le ‘Ultra’ sono oggettivamente meno economiche). Sono considerazioni che faccio spesso con i miei amici e compagni di corsa quando magari ci troviamo al tramonto a correre una gara da 100 km o più di fronte a paesaggi meravigliosi, pur sempre con la consapevolezza di essere in un momento di grande sforzo e fatica. In quei momenti l’espressione esatta che solitamente uso per definirmi è: ‘Privilegiato’.”
Manuela Vilaseca
: “It means to be a person with an open heart, willing to be much more in nature than in the city. Means to be a person who has a free spirit and who loves the simple things in life. If you want to see me happy, put me in the trails with some running shoes on. I feel like a kid, having fun on my own. (Vuol dire essere una persona con un cuore aperto, disposti a stare molto più tempo nella natura che in città. Significa essere una persona che ha uno spirito libero e che ama le cose semplici della vita. Se vuoi vedermi felice, portami nei sentieri con un paio di scarpe da corsa.)

Dalle risposte alla domanda “Cosa significa per te essere Ultramaratoneta?” una parte degli atleti ha evidenziato semplicemente il percorrere una distanza superiore alla maratona mentre un’altra parte ha evidenziato aspetti inerenti le capacità mentali di perseguire uno sforzo prolungato nel tempo oltre quello previsto per la percorrenza della distanza di una maratona e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni, ecc..
Ma emerge anche l’importanza dello sperimentare, del far parte di una categoria privilegiata che sa che se vogliono possono fare tutto nello sport e nella vita.

+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

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