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mercoledì 23 dicembre 2015

Il calcio praticato dai non vedenti


Ci sorprendiamo ad apprendere che anche i disabili praticano sport, abbiamo difficoltà ad immaginare come possano fare a superare le proprie disabilità per praticare un determinato sport, per esempio il calcio praticato dai non vedenti, oppure il basket in carrozzina, eppure il disabile riesce ad eccellere nello sport, ed è anche determinato nei suoi obiettivi, riesce ad ottenere i successi prefissati grazie alla sua capacità, alla sua determinazione, alla sua voglia di emergere, di stare con gli altri, di dimostrare il suo valore, di riscattarsi, comunque tutte motivazioni che si riscontrano negli sportivi non disabili, e succede che anche alcuni atleti disabili facciano uso di sostanze dopanti, così come molti atleti disabili mostrino il loro fairplay come il pluricampione Alex Zanardi, che è un esempio per tutti. (1)

Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), Luca Pancalli ci tiene a precisare che: “Il movimento paralimpico italiano è un pianeta fatto di protagonisti straordinari, di storie meravigliose, di emozioni pazzesche, di gioie e delusioni, di sogni che diventano splendide realtà. Un mondo da conoscere, da vivere, una dimensione in cui investire entusiasmo e passione, con la certezza di chi crede che lo sport è uno soltanto. E non ammette differenze.”
Su wikipedia (2) è spiegato come si svolge il calcio praticato da non vedenti o ipovedenti: “Il calcio a 5 non vedenti B1 è una disciplina paralimpica (viene giocato alle paralimpiade) il calcio a 5 non vedenti B2/3 è invece una disciplina detta di alto livello (non viene giocata alle paralimpiade) le due classificazioni B1e B2/3 identificano rispettivamente non vedenti ciechi assoluti e ipovedenti.
Il calcio a 5 B1 ciechi assoluti si gioca con sponde laterali, posizionate sui due lati a destra e sinistra. Le sponde sono costruite in materiali diversi legno, fibra, policarbonato alte 100/130 centimetri, in modo tale che la palla possa uscire solo dalle linee di fondo. Mentre il calcio a 5 B2/3 ipovedenti si gioca in palestra o all'aperto in un tradizionale campo di calcio a 5 senza nessun altro tipo di accorgimento e con il classico pallone di calcio 5 a rimbalzo controllato. Nel calcio 5 B1 anche il pallone è costruito in modo da poter essere acusticamente individuato, infatti, all'interno posizionati tra la camera d'aria e l'involucro esterno, sono presenti dei sonagli in acciaio che emettono un suono udibile dagli atleti.
Le squadre sono composte da 4 giocatori non vedenti e un portiere vedente. Nel calcio B1 è necessario, per lo sviluppo del gioco, anche un altro giocatore vedente posizionato dietro la porta avversaria chiamato guida all'attacco. Pertanto i 4 giocatori non vedenti in campo, sono guidati, fuori dal campo, dall'allenatore per il centro campo e dalla guida retro porta per l'azione d'attacco, mentre il portiere, in campo, guida la difesa, per regolamento nessun altro può parlare durante il gioco. Guida retro porta, allenatore e portiere possono parlare quando la palla si trova nella propria zona di pertinenza. Nel calcio B2/3 oltre all'allenatore nessun altro giocatore o tecnico è necessario.
Le partite sono formate da due tempi regolamentari di 25 minuti ciascuno, intervallati da una pausa della durata di dieci minuti.
Nel calcio B1 i quattro giocatori non vedenti devono, per regolamento, essere bendati con tampone oculare e mascherina onde impedire vantaggi tra giocatori che percepiscono luci e ombre rispetto a chi non percepisce neppure la luce. Nel calcio B2/3 i giocatori giocano senza mascherina e nessun altro accorgimento viene adottato.
Il calcio a 5 non vedenti è molto diffuso in Sudamerica, ove si ha notizia del primo campionato brasiliano già a partire dal 1980. In Europa, il primo campionato nazionale ha avuto luogo in Spagna nel 1986; i primi campionati continentali europei e americani, invece, si sono svolti nel 1997, seguiti dal primo Campionato del Mondo nel 1998. Dal 2004, è inserito nelle discipline praticate alle Paralimpiadi.
In Italia si gioca un campionato nazionale, la coppa Italia e la super coppa .
La FISPIC federazione italiana sport paralimpici ipovedenti e ciechi gestisce il calcio non vedenti oltre ad altre discipline.”

(1) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013, p. 33-34.

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