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sabato 30 gennaio 2016

Antonietta Giambuzzi: La corsa è fondamentale per il mio equilibrio psico-fisico

Matteo SIMONE

Aumentano le iniziative volte allo sviluppo dell’attività fisica, da praticare in qualsiasi contesto e rivolte a persone di qualsiasi età, ceto sociale o cultura.
Un bell’esempio è il gruppo 365 giorni di sport, nato su Facebook: scopo del progetto è condividere una serie di pillole di esercizio fisico a costo zero, per prevenire tristezza e insoddisfazione, agevolare il metabolismo e aumentare l’autoefficacia; si svolge tutto con gradualità e regolarità, rispettando i tempi e i ritmi dettati dal corpo.
Tra gli iscritti ed i partecipanti al gruppo ho conosciuto Antonietta Francesca Gambuzzi che si racconta attraverso le risposte ad mio questionario che ha lo scopo di monitorare l’esercizio fisico con le varie sfumature, modalità, tempi. Passioni.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre una comune sportiva?Campionessa verso me stessa sì, ma resto una comune atleta come tanti.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere e alla tua performance?Contribuisce tutti i giorni perché è il mio impegno fisso. Detta i miei equilibri. Lo sport è fondamentale per il mio benessere.”

Nello sport è importante iniziare, partire, passare da una fase contemplativa del pensiero a quella della decisione, l’azione e poi è importante continuare, la fase del mantenimento, fase del benessere.
Come hai scelto il tuo sport?E’ stata la corsa a scegliere me.”
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?Tante. Stanchezza, fatica, svogliatezza, freddo, caldo, pioggia, salite, gambe dure, fiato corto.

Nonostante tutto si viene presi dallo sport, dalla corsa per esempio, c’è voglia di fare, di mettersi in gioco, di scoprire, di sperimentare, di riuscire nonostante tutto, una prova di forza, una sfida verso se stessi.
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara?Faccio molta attenzione a ciò che mangio sempre e in particolar modo a ridosso di una gara. Prima: tè verde, fette biscottate con sola marmellata di mirtilli neri, qualche mandorla sgusciata. Durante: niente. Bevo solo. Non assumo gel neanche nelle mezze maratone. Dopo: mangio perché ho tanto fame.”

Praticare uno sport significa aderire ad un corretto stile di vita che riguarda allenamento fisico e mentale, alimentazione, rispetto della propria persona.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale?Fino ad ora non è mai capitato e spero non capiti mai. Sicuramente il clima potrebbe incidere.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Ho mollato in passato per motivi di studio, per problemi di salute e per pigrizia. Ho ripreso e continuo perché la mia vita ha bisogno dello sport.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere  e performance?Il mio coach e me stessa.
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle?La gara della mia vita deve ancora arrivare, sicuramente il meglio di me l’ho dato in più occasioni. Le emozioni più belle sono ogni volta che taglio il traguardo e scoppio a piangere dalla gioia.”

Sport è anche emozione, esprimersi, essere liberi.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita?La trasferta a Valencia è stata molto importante per confermare certe mie convinzioni e motivazioni.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Tenacia e determinazione. Voglia di farcela e un pizzico di follia.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo benessere o performance?La squadra è fondamentale. Sapere che altri stanno messi come te, che escono con la pioggia o con il caldo torrido per fare i tuoi stessi lavori è sicuramente un grande stimolo a non mollare.”

E’ vero è importante la condivisione, il confronto, sapere che gli altri sono sulla stessa barca.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?L’aver deciso di diventare un’atleta in età adulta ha portato non pochi stravolgimenti familiari. Molte discussioni sono sorte con mio marito e non poche polemiche sono partite dai miei genitori. Sei troppo magra, corri troppo, ti stanchi troppo….Poi per fortuna hanno capito un po’ tutti che la corsa è fondamentale per il mio equilibrio psico-fisico e abbiamo trovato, specie con mio marito, dei compromessi e mi alleno in orari assurdi per cercare di trascurarlo il meno possibile. I weekend adesso si programmano in base al calendario podistico.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
Sicuramente la trasferta di novembre a Valencia è stata un bel tuffo nel passato. 50 atleti adulti, senza le famiglie, partiti insieme con un comune obiettivo, dopo mesi di duro allenamento…sembrava un campo scuola del quinto liceo. Tutti in libera uscita, fuori dalle comuni abitudini…ho scoperto di trovarmi bene anche in questi contesti.”

Ancora l’importanza della squadra, il giorno della gara dopo mesi di allenamento teso all’obiettivo gara.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica?Che se voglio posso. I limiti sono solo nella mia testa.”
Quali sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara?Pre-gara: ansia però positiva. Gara: adrenalina. Post: stanchezza e voglia di mangiare e di dormire.
Hai dovuto scegliere di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa?Si, la danza dopo 14 anni che la praticavo.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport?
Di crederci sempre, che nulla è impossibile. Tutto parte dalla testa e dal cuore.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Che barare non serve a niente, se non ad ammazzare la propria autostima perché il doping non è sport e chi si dopa non è un vero atleta.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Cercando di lavorare sugli stimoli.”
Ritieni utile lo psicologo nello sport?Non lo so perché non ne ho mai avuto bisogno. Sicuramente è fondamentale un coach o un preparatore sportivo che abbia una grande umanità.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport di fatica?Di non mollare mai neanche quando risulta più difficile del previsto, perché alla fine la fatica ripaga sempre.”
Sogni realizzati e da realizzare?Mi sembra di vivere dentro a un sogno già per quello che sono riuscita a fare. Quello che un giorno prima o poi realizzerò sarà la mia prima maratona.

Un’intervista ad Antonietta è riportata nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti” – 8 ottobre 2018 di Matteo Simone (Autore).

Matteo SIMONE

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