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venerdì 12 agosto 2016

Martina Dogana: Ironman Nizza, vittoria che ha dato una svolta alla mia carriera


Tante cose in comune con Martina Dogana, la passione per il tiathlon in particolare per le lunghe distanze e nel 2015 tesserati con la stessa squadra la Forhans Team, l’unica differenza importante è che io sono un atleta comune mentre Martina è una winner, vince con tempi eccezionali sia in gare di triathlon che in gare running. Dal 2016 è tesserata con il CY Laser Triathlon Schio.
Martina Dogana, Nazionale Azzurra dal 1996 al 1999 con Naz. Juniores dal 2002 nella specialità Long Distance. Nonostante il suo elevato impengo in ambito sportivo martina è riuscita a portare avanti gli studi, laureandosi in Lingue Straniere e Letterature Straniere all’Università di Verona con il massimo dei voti. Martina lavora come istruttrice FITri e FIN seguendo bambini, ragazzi e adulti.
Martina Dogana è una delle migliori triathlete italiane, specializzata nelle lunghe distanze, vincendo non solo sei titoli italiani di triathlon lungo (2005, 2006, 2008, 2009, 2014, 2016), ma anche medaglie individuali e a squadre ai Campionati Europei e Mondiali e gare di livello mondiale.
Nel 2008 vince l'Ironman a Nizza, seconda italiana di sempre nella distanza, e partecipa alla finale mondiale delle Hawaii nella località di Kona-Kailua chiudendo al 15º posto. Vanta il record di tre ore e un minuto nella frazione di maratona, fissato a Nizza nel 2009. Nell'anno 2012 partecipa alla ROMA MARATHON classificandosi prima delle atlete italiane con il tempo di 2 ore 51 minuti.
HALF CHALLENGE BARCELLONA campionato europeo 8 posizione (2013)
CHALLENGE RIMINI campionato europeo 5 posizione (2015)
CHALLENGE VENICE 2016 (FULL DISTANCE) 2 Classificata con il personal best 09:04:42.
Campionessa italiana a squadre 2015 Forhans team (Lovere).
Campionessa italiana di mezza distanza 2016 (Lovere), campionessa italiana a squadre con CY LASER triathlon SCHIO.
Martina gentilissima e disponibilissima ci racconta la sua passione perl’attività sportiva per il benessere e la performance.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “ho avuto la ‘fortuna’ e il privilegio di vincere parecchie gare nella mia carriera, quindi sì!”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato da piccola a fare sport, ma essendo minuta arrivavo sempre tra le ultime. Devo ringraziare molto i miei genitori che mi hanno insegnato che nello sport (e nella vita) non è importante vincere, ma impegnarsi e dare il meglio di sé nel rispetto delle regole e degli avversari, dei propri limiti e cercando sempre di divertirsi. Questa è ancora oggi lo Sport per me.”

Vero, più dura è la lotta e più grande è il trionfo, anch’io ricordo di aver ricevuto una targa il 1991 come ultimo atleta classificato ad una gara di 10km ma poi gradulmente con gli anni, impegnandomi con passione, iimpegno e determinazione sono riuscito a fare un personale di 33’41” nel 2003 in una gara di 10km su strada, la maratonina della cooperazione. Bella soddisfazione.
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? ”No, anzi sono sempre riuscita ad incassare gli impegni sportivi con quelli scolastici.”

Tanti altri alteti riscono a fa conciliare lo studio con lo sport, altri invece hanno la necessità di scegliere l’uno o l’altro ed a volte l’atleta ha bisogno di essere supportato in tale scelta.
Quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? ”Sicuramente il fatto di fare una cosa che mi piace.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? Per quale motivo? “Cerco di mangiare di tutto evitando gli eccessi. in gara per comodità  e completezza uso integratori sportivi (gel e barrette il più possibile naturali), sali minerali, farmaci quando mi ammalo.”
Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? ”Ho sempre cercato di circondarmi delle persone ‘giuste’ e di vivere in un ambiente sano.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? ”Ce ne sono tante, ma sicuramente quando ho vinto l’Ironman di Nizza, una vittoria che ha dato una svolta alla mia carriera e un senso ad anni di allenamenti. Inoltre è stata la gara praticamente perfetta: la prestazione è stata ottimale grazie la gestione dello sforzo, delle emozioni e dell’integrazione.”

Nell’Ironman deve andare tutto alla perfezione, si deve incastrare tutto, il gisuto sforzo, l’integrazione ottimale, un buon periodo di preparazione, bisogna trovate la chimica vincente, un buonn equilibrio corpo, testa, cuore, si deve incastrare tutto. Ho sperimentato anch’io tutto ciò il 2015 durante il mio primo Ironman all’eòlba, era tutto difficile, la prima gara, la prima volta che indossavo la muta, il percorso impegnativo, l’incognita bici, è filato tutto liscio, dopo nove mesi di preaprazione. Bella soddisfazione, importante per andare avanti.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività? ”Qualcuno pensa ancora che sono una matta, ma capiscono che è la mia scelta di vita e la rispettano.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? ”Ce ne sarebbero tanti, forse il più buffo è sempre legato alla mia vittoria a Nizza quando, festante sul traguardo, non ho visto il mio compagno che si sbracciava a bordo strada. Dopo, quando ci siamo trovati qualche minuto dopo al traguardo e gli ho chiesto dove fosse, mi ha detto: ‘di fianco a quello che hai baciato!!’…ops.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere praticando sport? ”Diciamo che il triathlon mi ha formato tanto. Sono sempre stata caparbia, ma le gare lunghe sicuramente hanno esaltato la mia tenacia e caparbietà.”
Quali sono le capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? ”Organizzazione, tenacia, resistenza sono le principali.”
Che significa per te partecipare ad una gara sportiva? "Fare quello che mi piace!”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? ”Certo e ho capito che non bisogna spingersi oltre per non farsi del male.”

E’ vero, nelle gare di endurance ci si può spingere oltre ma un po’ per volta e con estrema prudenza ed attenzione, il rischio è notevole, quindi è importante conoscersi bene, comprendere il proprio funzionamento ed essere monitorati dal punto di vista medico.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pregara, gara, post gara? ”Il piacere di condividere le stesse emozioni con altre persone.”
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento, in gara? ”Fondamentalmente sono concentrata su quello che sto facendo, ma in caso di crisi o giornata no, cerco di pensare a cose belle, al fatto che (in gara) ci siano delle persone che mi tifano e sono venute apposta per me, al fatto che io sono una privilegiata perché ho la possibilità di fare quello che  mi piace mentre ci sono tante persone che non hanno la mia fortuna.”

Martina continua a parlare di fortuna, ma io sono dell’idea che se vuoi puoi, in qualsiasi condizioni ti trovi puoi cercare di emergere, puoi cercare con estremo impegno di fare quello che desideri, quello che sogni, e puoi trasformare i sogni in realtà, certo si può partire da situazioni più vantaggiose, come avere genitori sportivi, oppure avere a disposizioe strutture sportive o mezzi ed attrezzi sportivi e comunque stare bene in salute, ma tutto è possibilìe in qualsiasi condizione.
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile e quale ritieni non poter riuscire a portarla a termine? ”La più estrema per la durezza delle condizioni atmosferiche e il livello dei concorrenti è stata sicuramente l’Ironman delle Hawaii.”
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina sportiva? ”Bisogna evitare di farsi trascinare nel vortice ed esagerare con gli allenamenti. Non è la quantità, ma la qualità che ripaga poi in gara.”
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? ”Mi è capitato di gareggiare in condizione fisiche non perfette (residui di bronchite asmatica o di influenze intestinali). Soffro tanto il caldo o il freddo estremi, ma ho anche imparato a gestirmi in condizioni del genere.”

Sotto stress si conosce bene una persona in base a come reagisce, sono le situazioni difficili che fanno emergere il carattere, fanno crescere e ti formano come persona e come atleta.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? ”Continuo fino a che smetterò di divertirmi!”

La motivazione intrinseca è un motore forte che ti permette di andare avanti e continuare nella tua passione, va bene anche un po’ di riconoscimento, la motivazione estrinseca.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? ”Sempre grazie alla passione che ho per il triathlon e sempre grazie all’appoggio e al sostegno delle persone che  i vogliono bene.”

C’è sempre bisogno di qualcuno che ti sostiene, che crede in te, che non ti ostacola nella tua passione, non si è mai soli, togheter is much better, molto meglio insieme e condividere con altri passione, gioie e fatica.
Ti hanno consigliato di ridurre la tua attività sportiva, hai mai pensato di smettere di essere atleta? “Non ancora per fortuna.”
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? ”Lo sport ti regala emozioni forti e sane, ti permette di conoscere tate persone e di girare il mondo oltre a farti stare bene fisicamente e psicologicamente. Lo sport ti permette di sognare e realizzare il tuoi sogni!”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? ”Piuttosto ultima che dopata! Fare uso di sostanze proibite sarebbe per prima cosa ingannare me stessa.”
Qual è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? ”Di doping si muore. Di sport si vive!”
Ritieni utile la figura dello psicologo nello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi? ”Sinceramente io non ne ho mai sentito il bisogno, ho sempre superato le mie crisi da sola. Però sicuramente è una figura molto importante per aiutare a gestire lo stress o le proprie debolezze.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti? ”Non lo so, sono contenta della mia carriera, dei miei sbagli e delle mie vittorie!”
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? Prossimi obiettivi? ”Ho realizzato tanti sogni: quello di fare un Ironman, quello di andare alle Hawaii... Ora  continuo a sognare di abbassare il mio personale e di poter gareggiare in giro per il mondo partecipando a gare nuove e visitando paesi che ancora non conosco.”
 

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