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giovedì 15 settembre 2016

Lisa Borzani e Oliviero Bosatelli sono i giganti del Tor des Géants 2016

Matteo SIMONE

Il Tor des Géants (Giro dei giganti) è una gara di ultra trail, con partenza ed arrivo a Courmayeur, che si svolge sui sentieri delle Alte vie della Valle d'Aosta ed è considerata "il trail più duro al mondo".

Il tempo limite è di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza e l'atleta deve portare con sé l'indispensabile e può rifornirsi unicamente presso dei punti di assistenza prestabiliti.
Il tracciato è un anello che misura circa 330 km per un totale di 24.000 metri di dislivello positivo, compreso tra un'altitudine di 300 metri ad una di 3300 metri. Lungo il percorso sono previsti più di quaranta punti di ristoro, riposo e soccorso, oltre a sette basi d'accoglienza (basi vita) che dividono il percorso in sette settori.
La Regina quest’anno è la padovana Lisa Borzani che ha tagliato il traguardo del Tor des Géants dopo 91 ore e 9 minuti e classificandosi 7^ nella classifica generale arrivando giovedì 15 settembre 2016 alle 5,10 del mattino.
Lisa era già salita sul podio i due precedenti anni 2014 e 2915 con due secondi posti consecutivi.
Per quanto riguarda il Re del Tor, quest’anno è Oliviero Bosatelli, vigile del fuoco Bergamasco di 47 anni, che già ha fatto parlare di se con la vittoria all’Orobie Ultra Trail.
Oliviero dopo 75 ore e 10 minuti, mercoledì alle ore 13:10, ha tagliato il traguardo da vincitore, percorrendo 339 km di gara con un dislivello positivo di D+ 30908 ed un’andatura di 4 Km/h. Dietro di lui, a distanza di oltre cinque ore, lo spagnolo Oscar Perez Lopez che vanta già una vittoria nel 2012 e un secondo posto nel 2013, terzo Pablo Criado Toca che bissa il terzo posto nel 2011
Approfondiamo la conoscenza dei due Giganti del Tor 2016 attraverso le risposte ad un mio questionario.
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze?
Lisa:Un messaggio che secondo me è bene passare ai ragazzi è che in questo sport, come nella vita, è importante mettere passione, dedizione, voglia ed impegno in ciò che si fa perché la cosa importante non è vincere (anche se ciò può far piacere ovviamente!) ma sentire di ‘aver dato tutto’ quando si taglia il traguardo. Credo che sia importante passare questo messaggio perché, appunto, la società di oggi è quella che esalta solo chi appare vincente a scapito di chi invece mette impegno, fatica e cuore in quello che fa.”

Oliviero: Che tutti dovrebbero cimentarsi in qualsiasi sport nel limite del possibile, soprattutto quando si è giovani. Riuscendo così fin da piccoli a comprendere cosa vuoi dire fare sacrifici per degli obbiettivi ovviamente. Se si è bambini deve essere più un gioco. La differenza è non poca tra sport di gruppo o sport singolo, con tutte le loro caratteristiche d'allenamento e psicologiche, e il benessere fisico.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare  ultramaratoneta?
Lisa:Sono partita dalle gare su strada e dalla maratona corse per le prime volte per seguire le ‘orme’ di mio padre, anche lui maratoneta. Poi con il tempo mi è venuta voglia di provare una 50km e poi il mitico Passatore di 100km. Infine, grazie al mio compagno Paolo amante della montagna, ho scoperto l’ultratrail.
Oliviero: “Fino da piccolo facevo sport, dalla pesca al tennis, alla corsa ecc. Per poi stabilizzandomi sulla corsa a fasi alterne come impegno, per poi avere un lungo stop dalla 1998 al 2014, per impegni famigliari e lavorativi, per poi riprendere la passione della corsa.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?
Lisa:Si, credo di sì. Al Tor des Geants quest’anno (2014) sono arrivata al “limite” non tanto dal punto di vista della gestione della fatica bensì da quello della gestione del sonno. Le prime tre notti di gara ho gestito la carenza di sonno con dei micro sonni ma l’ultima notte (la quarta) è stata dura e credo di essere arrivata proprio al limite delle mie possibilità in tal senso.”
Oliviero:Non essendomi mai ritirato fino ad ora non saprei dire quale sia il mio limite. Che il mio corpo si rifiutasse di proseguire per crampi o per stanchezza mi è successo solo due volte ma la mia volontà o testardaggine ha avuto il sopravvento.”

Come la maggior parte degli ultramaratoneti anche Lisa e Oliviero hanno sperimentato l’esperienza del limite perché ti puoi preparare quanto vuoi, puoi avere passione, predisposizione ma dietro l’angolo ci può essere sempre un imprevisto che ti coglie di sorpresa, l’importante è non farsi trovare impreparato e cercare di gestirlo nel miglior modo possibile facendo leva sull’esperienza acquisita nello sport e nella vita e considerando che per ogni problema c’è almeno una soluzione a disposizione e che quando sembra di non poterne proprio più, se sei fiducioso una porticina da aprire per attingere nuove energie, nuove soluzioni la trovi.
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile?
Lisa:Il Tor des Geants, ma è stata anche l’esperienza più bella che abbia mai sperimentato!”
Oliviero:La gara più difficile finora fatta è quella che a livello fisico ti fa soffrire, crampi, energie finite e non la lunghezza.”
Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme?
Lisa:Paolo, il mio compagno, condivide tutto con me: allenamento, gare, preparazione e questo oltre ad essere stupendo per me è anche una bellissima fonte di forza. Mia mamma dice il rosario tutte le sere affinché il Signore mi convinca a smettere perché teme che io, abbastanza minuta, possa consumarmi del tutto!! Mio papà però è mio segreto complice! I miei amici che praticano anche loro le ultra mi capiscono benissimo, Gli altri un po’ meno ma mi supportano ed incoraggiano lo stesso.”
Oliviero: I familiari ormai si stanno abituando a queste mie avventure anche se prima e un po’ anche adesso mi danno del matto. Invece per quanto riguarda gli amici tanti quelli che non sono del giro delle corse, non concepisco neppure che esistano gare di questo tipo, distanza e difficoltà e quindi restano stupefatti.”

Chi è del settore considera veramente Oliviero un Gigante, importante avere vicino la famiglia che fa il tifo per te.
Ti va di raccontare un aneddoto?
Lisa:Uno che mi piace è questo. Alla fine del mio primo tentativo di ultratrail di 50km arrivai al traguardo 3 ore dopo il mio compagno e, quasi in lacrime per la troppa fatica provata gli dissi: ‘mai più!! asfalto tutta la vita!!’. Poi l’anno successivo cominciai ad allenarmi per il Tor des Geants.”
Oliviero:L'anno scorso sempre alla out Orobie. Quando sono arrivato (2) e neppure si erano accorti che ero arrivato, ho dovuto fare la replica dell'arrivo, perché mi aspettavano un bel p’ di minuti dopo, o mentre facevo la gara si domandavo chi fossi, visto che prima di allora ero un perfetto sconosciuto a livello di ultra trail.”

Ora che Oliviero ha vinto il Tor è marcato a vista dai suoi avversari ed è sotto l’osservazione di fotografi, organizzatori, tecnici e tanti altri.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?
Lisa:Che a volte (non sempre purtroppo!) io (come chiunque altro) posso trovare dentro me delle risorse fisiche e mentali che non immaginavo lontanamente di possedere.
Oliviero: “Ho scoperto quello che sapevo già, la tenacia e non mollare mai, il stare da solo per ore e ore. E ho scoperto di avere tanti amici veri e virtuali. Una parte di quelli nuovi, ti dimenticheranno quando non sarai più vincente, quelli veri ti staranno sempre vicino.”

Passione, entusiasmo, serenità diventano meccanismi psicologici indispensabile per continuare a far bene ed avere sempre stimoli che ti spingono a fare di più e sempre meglio.
Usi farmaci, integratori? Per quale motivo?
Lisa: “Integro le vitamine A, C ed E perché sono potenti antiossidanti che servono per combattere le vagonate di radicali liberi che produciamo con la corsa.”
Oliviero:Facendo parecchio sport e quindi utilizzando parecchie energie ritengo che qualche integratore vada preso tipo quelli menzionati prima. Dopo la gara per due giorni l'appetito è scarso ma poi recupero rimangiando di tutto.”
Hai un sogno nel cassetto?
Lisa:Si ma non si dice senno non si avvera!
Oliviero:Sogni che ho realizzato sicuramente vincere la Orobie, e sicuramente cercherò di dare il tutto di me per il Tor de Geants, consapevole che comunque quello che io faccio, la faccio sempre nell'ottica del hobby.”

Un'intervista a Lisa è riportata nel libro Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018. 
https://www.amazon.it/donne-sempre-determinate-competitive-resilienti/dp/8894995151  

Lisa è menzionata nei libri “Sport, benessere e performance”, "Maratoneti e ultrarunner", "Cosa spinge le persone a fare sport?" 

Un'intervista a Oliviero è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).  

Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.  

Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.  


Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 – 21163@tiscali.it

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