Pagine

Pagine

domenica 20 novembre 2016

Raggiungere un maggior benessere individuale e di gruppo squadra

Matteo SIMONE 

La psicologia con l’obiettivo di migliorare il benessere dell’individuo ed il funzionamento della squadra. 

Uno degli obiettivi è raggiungere un maggior benessere individuale e di gruppo squadra, che comporta partecipazione motivata agli allenamenti, agli incontri, alle partite, agli obiettivi condivisi individuali e di squadra, difficili, sfidanti ma raggiungibili, non impossibili.
Importante il lavoro graduale dello psicologo dello sport, iniziando dallo sviluppo della consapevolezza individuale e di gruppo, con l’obiettivo di sviluppare maggior attenzione e focalizzarsi sugli obiettivi per raggiungere le migliori prestazioni sperimentando la mobilitazione di energie necessarie e l’incremento delle emozioni positive.
Lavorare sulla motivazione intrinseca, cioè divertimento e passione ed anche sulla motivazione estrinseca, l’essere riconosciuti e sviluppare responsabilità per mantenere l’impegno di fare parte di un gruppo, di portare a termine l’impegno di costruire una squadra efficiente e resiliente.
Riconoscere l’apprendimento di abilità e di regole condivise per sviluppare lo spirito di squadra e condividere emozioni, allenamenti, partite, vittorie e sconfitte, apprendere dall’esperienza sportiva, scuola di vita e superare qualsiasi ostacolo, rispettando sempre i professionisti di riferimento ed i ruoli assegnati ed accettati.
L’intento è di sviluppare gradualmente consapevolezza, responsabilità, motivazione, autoefficacia, resilienza, spirito di gruppo e di squadra per evitare demotivazioni, devianze da parte di esterni, per superare crisi, difficoltà, infortuni, sconfitte.
Si tratta di un allenamento mentale complementare a quello fisico che aiuta ad affrontare e gestire meglio quello fisico e permette di sviluppare una crescita personale di atleti focalizzata al momento presente ed anche ad una progettualità futura.
Lo psicologo è disponibile a confronti con la dirigenza, con i preparatori ed allenatori, con eventuale staff medico, paramedico, nutrizionista. Si cera di prestare attenzione ad un buon clima di squadra, comprendendo tutte le figure che gravitano attorno agli atleti.
Gli atleti devono sperimentare di far parte di una rete sociale, di avere una base sicura di riferimento che si occupa e si preoccupa per loro, per il loro benessere e per la loro miglior performance individuale e di squadra.
Lo psicologo fa attenzione alla deontologia professionale compresa la riservatezza rispetto alle persone ed ai metodi di allenamento o la policy della società.
Preferibile un approccio esperienziale che comprende tecniche e metodi della psicologia dello sport compresi un modello di intervento denominato O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi Risorse ed Autoefficacia, volto a vedersi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto e sperimentare le sensazioni per poi passare ad un lavoro immaginativo di integrazione di polarità lavorando sullo sviluppo delle risorse e capacità occorrenti per raggiungere l’obiettivo. Il lavoro prevede l’integrazione di tecniche e metodi per sviluppare l’autoefficacia attraverso le quattro fonti: esperienze di successo, sensazioni sperimentate, modello di riferimento, persuasione verbale.
Per approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
Il lavoro è su motivazione, consapevolezza e sviluppo risorse personali, l’attenzione e la focalizzazione nel momento presente e sulle fonti dell’autoefficacia per incrementarla, sia individuale che di gruppo.
Si tratta di una prima fase di sviluppo di consapevolezza, motivazione, responsabilità, clima di squadra, sviluppo di autoefficacia e resilienza.
La fase successiva prevede il consolidamento di tecniche e metodi della psicologia dello sport, per permettere agli atleti di essere in grado di trovare da sé le strategie per gestire eventuali ansie e tensioni, per gestire la propria attivazione ottimale, mobilitare l’energia necessaria per essere assertivi e sviluppare strategie di coping per cogliere di sorpresa l’avversario, per essere convinti, sicuri, mostrare padronanza e voglia di fare bene.
Inoltre sviluppare maggiormente le capacità resilienti individuali e di squadra, l’atleta svilupperà autoefficacia individuale, sarà convinto di far bene e se qualcosa non andrà come previsto, sarà capace di superarla, pazientemente ed apprendendo sempre di più, senza scoraggiarsi.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Posta un commento