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mercoledì 1 febbraio 2017

Fabio Caponio, Badminton: vice Campione Italiano e bronzo doppio misto

Matteo Simone

Ho avuto l’opportunità e l’onore di incontrare l’atleti nazionale Fabio Caponio che mi ha descritto un poco questo sport e la sua vita sportiva e riporto di seguito i suoi risultati degli ultimi campionati e la sua esperienza di atleta di Badminton con la speranza che quest’atleti possa essere apprezzato un pochetto di più e che le strutture si diffondano per l’intero territorio Nazionale.

Il podio assoluto maschile vede sul gradino più alto con il titolo di Campione Italiano Rosario Maddaloni, GS Fiamme Oro, vice Campione Italiano Fabio Caponio, Pol Santeramo ed il gradino più basso ospita due occupanti Lukas Osele, ASV Malles e Matteo Bellucci, BC Milano.
Il Doppio Misto vede sul gradino più alto del podio la coppia Rosario Maddaloni/Ramona Gloria Pirvanescu, GS Fiamme Oro/BC Milano, al secondo posto Kevin Strobl/Marah Punter, CS Aeronautica Militare /ASV Malles ed al terzo posto le due coppie a pari merito Fabio Caponio/Lisa Shak Iversen, Pol Santeramo/CS Aeronautica Militare e Patrick Mattei/Lisa Ortner, SC Meran.
Di seguito Fabio racconta il suo percorso verso la performance.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Il mio percorso per diventare un atleta è stato allenarmi, sacrificare la mia vita sociale e abbandonare la mia famiglia fin da piccolo (precisamente tredici anni) per conseguire i miei sogni. Non è stato facile ma se hai passione, il dolore di abbandonare qualcosa di importante nella tua vita, viene risanato da questo amore verso lo sport.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?Quando ho iniziato a giocare a Badminton all’età di 7 anni i centri sportivi nel mio paese non erano un granché perché il nostro sport non era così praticato, conosciuto. Dopo che sono entrato in nazionale e mi sono trasferito a Milano nel Centro Tecnico Nazionale, la palestra era davvero un lusso, con campi non più in gomma, ma erano presenti i tappeti.”
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?
Sicuramente gli allenatori sono i primi che ti aiutano e contribuiscono alla tua performance in ambito sportivo, ma penso che anche i miei genitori siano stati un fattore molto importante perché in ogni situazione difficile loro erano sempre presenti a sostenermi anche per quanto riguarda le singole partite in semplici tornei nazionali o internazionali.
 
Il sostegno sia da parte di un allenatore che da parte della famiglia è importante soprattutto quando si è ancora ragazzi e lo sport può comportare il mettersi in gioco in gare nazionali ed internazionali di prestigio dove potresti sentirti sotto pressione e sotto osservazione.
La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?Ci sono state tante gare che mi hanno emozionato e mi hanno fatto sentire orgoglioso di me stesso, tante gare internazionali e nazionali. Non dimenticherò mai la mia prima medaglia d’oro ai Campionati Italiani Assoluti a 16 anni, primo ragazzo ad aver vinto una medaglia così importante a quell'età. Non avevo mai provato quell'emozione e spero sia una delle tante perché sono momenti che si vivono poche volte nella vita e sono sicuro che se dovessi vincere ancora una medaglia nella stessa situazione, le sensazioni sarebbero diverse, perché ‘la prima volta non si dimentica mai’.”
 
Le sensazioni di vincere una medaglia sono comunque uniche, quando si è ragazzi, la felicità è alle stelle, il tuo impegno, i tuoi sacrifici, le tue rinunce non sono state inutili, hai saputo investire in performance.

Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Non c’è solo un’esperienza che mi dà la convinzione, ma diversi sono i risultati e le motivazioni che mi continuano a spingere, a non mollare mai e a lottare nei momenti difficili. Poi io penso che se tu hai passione e credi in te stesso, alla fine i risultati arrivano.”

Oramai Fabio ha collaudato la sua prestazione sportiva, nonostante la giovane età si conosce bene, sa come arrivare pronto alle competizioni, come allenarsi bene per arrivare pronto al giorno ed all'ora dove deve dare il meglio di sé per confermare la sua bravura nello sport.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?Sicuramente le sensazioni che si provano sono tante e tutte diverse che nel proprio percorso sportivo si ripetono. Prima della gara ovviamente si inizia a sentire ‘aria’ di competizione e quindi l’ansia inizia a salire; durante la gara il cuore batte forte perché la pressione è alta e fin quando non sei in campo i tuoi battiti aumentano sempre di più, fin quando non rompi il ghiaccio iniziando la propria postazione in campo. Il post gara, secondo me, ha due facce, una è quella della felicità e dunque segno di vittoria, l’altra è quella negativa. Ovviamente da quest’ultimo si può imparare tanto cercando di riflettere sui propri errori e cercare di non commetterli nella prossima competizione o situazione, perché anche la sconfitta a volte aiuta la crescita e lo sviluppo di un’atleta.
 
La gara, il prima ed il dopo, fanno sperimentare un terremoto di sensazioni ed emozioni, importante è riconoscerle, conoscersi bene come si funziona prima, durante e dopo, e concentrarsi e focalizzarsi nel proprio impegno sportivo non improvvisato ma risultato di anni di allenamento con allenatori tra i migliori al mondo per puntare al massimo non solo a livello nazionale ma anche internazionale e mondiale. Le sensazioni ed emozioni le porti con te per tutta la vita a ricordarti che hai sperimentato momenti unici. 
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport?Siccome è uno sport principalmente individuale, il rischio più grosso e un allenamento dove serve fare attenzione è quello mentale. Dico questo perché spesso nel nostro sport ci sei tu, il tuo avversario, gli arbitri e i coach che ti aiutano e la testa è fondamentale perché se tu dovessi perdere la concentrazione o il tuo cervello si dovesse spegnere, nessun compagno potrà sostenerti (come ad esempio nel calcio, sport di squadra). Quindi uno dei rischi è proprio non avere una mentalità da vincente e magari questo può demoralizzare il percorso dell’atleta. Poi ovviamente come in tutti gli sport ci sono infortuni; nel nostro sport oltre al lavoro fisico si fa molta attenzione al braccio, in quanto deve lavorare molto durante una partita.”

L’allenamento mentale non deve mancare per far si che in gara da solo si possa tirare fuori tutte le risorse occorrenti per affrontare e gestire la gara.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?L’altitudine è uno dei miei punti deboli perché il volano tende ad essere più veloce e il controllo diventa fondamentale, ma ovviamente tutti i colpi diventeranno automaticamente più veloci e questo può cambiare le situazioni e le strategie di gioco. Un esempio è l’Etiopia, dove l’altitudine è circa 2000m e il volano è molto veloce e per questo la selezione dei colpi da poter usare diventa molto limitata perché devi trovare una strategia affinché tu possa controllare al meglio la velocità e allo stesso tempo mettere in difficoltà l’avversario.”

Importante in qualsiasi cosa è lo studio, il documentarsi, lo sperimentare anche semplicemente con l’immaginazione, simulare una gara con le condizioni più avverse può essere molto utile.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Mi fa continuare questo sport la passione che ho. Lo pratico da quando ho 7 anni e la voglia è sempre la stessa. Non ho mai fatto nessun altro sport oltre al badminton da quando sono bambino e questo penso che spiega un po’ di cose.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Ho superato molti ostacoli nella mia ‘breve’ carriera sportiva confrontandomi con i miei compagni e ragazzi che avevano già vissuto queste esperienze in campo e in ambito sportivo, parlando anche con il mio psicologo. Ma penso che una delle cose più importanti che possa fare uno sportivo per continuare e riprendersi da brutti momenti, infortuni o sconfitte è parlare con se stessi e alla propria testa cercando una soluzione.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Ragazzi, non conoscere il mondo dello sport e le persone che ci sono intorno a questa parola è un peccato, è una chance sprecata per svariati motivi, il più banale che mi viene in mente è non poter conoscere nuove persone che magari potrebbero rivelarsi importanti nel percorso della tua vita.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?No, mai, perché se si vogliono raggiungere risultati sportivi nella propria vita bisogna farlo onestamente e meritarlo senza imbrogliare e ‘giocare’ scorrettamente.”
Ritieni lo psicologo dello sport?
Si, lo psicologo è molto importante in qualsiasi sport, perché come la parte mentale è molto importante per andare avanti nella carriera sportiva. I problemi che si accumulano nella testa pesano un sacco e questo spesso impedisce una buona prestazione in campo.”
Sogni realizzati e da realizzare?I sogni che mi piacerebbe realizzare sono ben oltre i risultati che ho ottenuto fino a ora e il percorso è ancora lungo. Ovviamente il sogno di tutti gli sportivi è poter partecipare ai Giochi Olimpici, ma ci sono ancora tanti step da passare e superare prima di arrivare al grande obiettivo.”

Interviste a Fabio sono riportate nei libri: 
Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta, edito da Prospettiva Editrice. 
Sogni olimpici.
Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà.
 
Autore: Matteo SIMONE 
Presentazione di: Isabel FERNANDEZ 
Prefazione di: Sonia DE LEONARDIS 

Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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