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martedì 14 marzo 2017

24 h di corsa, giù dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo


Come in tanti altri sport anche per l’ultramaratona si vuol puntare sui giovanissimi e a Cesano Boscone si è disputato il Campionato Italiano della specialità di corsa a piedi di 24 ore e per ambire a una convocazione in Nazionale per partecipare ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
Il vincitore assoluto è stato l’espertissimo e veterano Fausto Parigi categoria M50 che è riuscito a totalizzare 230 km nel corso delle 24 ore a disposizione tra le ore 12.00 di sabato 11 marzo e le ore 12.00 di domenica 12 marzo.
Il secondo posto è stato conquistato da Tiziano Marchesi categoria M45, più giovane di qualche anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore, mentre al terzo posto si piazza Michele Notarangelo, categoria M40, ancora più giovane che riesce a percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del vincitore.
Nonostante abbiano superato i 200km, rimangono giù dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo, classe ‘84, che potrebbe comunque essersi guadagnato la convocazione in Nazionale per i prossimi mondiali a Belfast su questa specialità e Marcello Spreafico, categoria M35. Notevole anche la prestazione dell’ultra sessantenne Pavan Giuliano che vince la sua categoria M65 totalizzando 169,01km.
Per quanto riguarda le donne, la più forte si conferma Lorena Brusamento totalizzando 210 km, seconda si classifica la giovanissima ma esperta e promettente delle lunghe distanze Francesca Innocenti che totalizza 202 km, mentre al terzo posto la più esperta e la più veterana Sonia Lutterotti che riesce comunque a totalizzare 195 km. Giù dal podio si classifica Sara Lavarini con 188km.
E’ possibile approfondire la conoscenza di Matteo Colombo nel libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme", Prospettiva Editrice, Civitavecchia, Collana: Sport & Benessere, 2016.
Matteo Colombo, un atleta amante della montagna, dei sentieri, delle ultra trail e ultra sky marathon, una sorta di superman della corsa capace di correre in libertà nei boschi, sentieri e montagne alla ricerca di sensazioni particolari, per sperimentare sempre nuove emozioni ed alla caccia della pura adrenalina che va in circolo e ti permette di andare avanti instancabilmente.
Riporto di seguito alcune risposte di Matteo Colombo ad un mio questionario.
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? “Non sposto in avanti nessun limite fisico… corro tanto perché mi piace e più corro più il mio corpo, la mia mente ed il mio spirito stanno bene e sono in pace con il mondo.”

Se ti avvicini all’ultramaratona è difficile poi staccarsi, è come una droga, una dipendenza, ti va di sperimentare sensazioni particolari, ti fa trovare in situazioni difficili dalle quali ne vuoi uscire ma per ritornarci sempre.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “E’ sempre stata mia abitudine non andare mai a ridosso del mio limite estremo … cerco sempre di conservare quel 5% delle mie energie per poi sfruttarlo appieno nel recupero post-ultra e per potermi allenare anche nei giorni seguenti alla mia gara.”

Matteo è molto oculato, calcolatore, previdente, cerca di non osare, di non strafare e sa rispettare i momenti di recupero.
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? “La mente umana è già di suo un abisso da scoprire, se poi cerchiamo di capirla durante la corsa di lunga distanza, la questione si fa molto molto complicata!!! Ti posso dire che quando sono nelle situazioni di difficoltà (crisi di stanchezza, fame, sonno ecc…) la mia mente elabora e pensa a dei rinforzi positivi e/o negativi tale per cui il mio corpo riesce a superare la crisi reagendo alla difficoltà. Quando invece sono in una situazione di relax e calma cerco il più possibile di sgomberare i pensieri, distendo la mente e godo delle bellezze e delle magnificenze di Madre Natura.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?  “Ho scoperto di avere una bella capa dura, di avere un fisico che è predisposto a questa tipologia di imprese e ho imparato a gestire e a controllare le mie emozioni e miei stati d’animo soprattutto nei momenti di difficoltà e debolezza… per me correre significa anche migliorarmi in qualità di persona nel mio quotidiano e nella mia vita privata, lavorativa, sociale, famigliare ecc… “
Come è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa? “Mi alleno tutti i giorni e anche quando lavoro ‘mi alleno’ (insegno corsi di aerobica, step e Total Body nelle palestre della zona in cui vivo!!!) Correre è diventato uno stile di vita, una bella abitudine giornaliera!!! Ovviamente cerco sempre di ponderare bene le mie energie senza strafare…Correre fa bene al mio corpo, al mio spirito, alla mia mente… e rinforza il mio carattere… cerco sempre di vivere alla giornata senza trascurare nessun aspetto importante della mia vita privata. E’ giusto e doveroso dare spazio ed attenzioni a tutto ciò e a chi è parte integrante della mia vita!!!”
Ai fini del certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali? “Due volte all’anno sono monitorato e testato in Aeronautica militare all’Istituto di Medicina Legale Angelo Mosso a Milano dove sono sottoposto a test cardiologico incrementale e massimale e ad ecocardiografia.”

L’ultramaratona è impegnativa, è faticosa, comporta anche un investimento in termini di tempo, ma se c’è la passione, non ti ferma più nessuno, con il cuore, la testa e le gambe vai ovunque.

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