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sabato 1 aprile 2017

Fulvio D’Alessio: Ho vinto una maratona in Sea Kayak in tandem


Il mondo è bello perché è vario, non si finisce mai di conoscere e apprender di nuove cose, nuovi sport. Nella vita è importante dedicare tempo per se stesso, scoprire di essere portato per certe pratiche sportive o di avere passioni da coltivare. Di seguito Fulvio racconta la sua esperienza di vita sportiva.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, dopo aver vinto una maratona in Sea Kayak in tandem.”
Quali sono i fattori che contribuiscono al benessere e performance nello sport? “Alimentazione sana cercando di mangiare solo durante i pasti principali, allenamento costante e frequente, ma soprattutto la determinazione.”

Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica, in base agli obiettivi, può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni.
Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale. Lo dice anche Vincenzo Abbagnale in un intervista riportata su Ideasport, Notiziario della Confsport Italia, Aprile 2014: «Il talento conta molto, ma senza un duro lavoro non ti porta lontano. Di me penso che la natura qualcosa mi ha dato, ma tutto quello che ho conquistato in questo anno è stato frutto del lavoro svolto, che è fondamentale».

C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport? “Gli allenatori e i miei colleghi, coi quali mi alleno.”

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Trovano che io sia una persona fisicamente prestante ed allenata.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “L’aver partecipato a delle gare in Sea Kayak contro molti ultrasessantenni.”

Lo sport non finisce mai di sorprendere, non c’è un’età per iniziare a fare sport e non c’è un’età per terminare, c’è chi inizia a 50 anni, ci sono anche i centenari che fanno sport.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che una volta fissato un obiettivo, non lo abbandono fino al raggiungimento.”

La cosa importante è decidere gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento, da soli è difficile, più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno, il costo in termini di soldi, di investimento di tempo.
Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo sport? Non posso nascondere di aver sempre avuto una predisposizione naturale per quasi tutti gli sport nei quali mi sono cimentato, e difficilmente perdo la forma fisica che guadagno, a mio parere, abbastanza rapidamente.
Che significato ha per te praticare il tuo sport? “Un modo per sentirsi meglio con se stessi e per avere anche delle grandi soddisfazioni.”
Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Mi immagino continuamente come sarebbe un eventuale vittoria/sconfitta alla prossima gara.”
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? “Per la canoa in particolare bisogna, prima di iniziare ad allenarsi da soli, imparare tutte le tecniche necessarie per ruotare l’imbarcazione nel caso di ribaltamento, e soprattutto portare sempre con sé spugna e secchiello per rimuovere l’acqua, il giubbotto di salvataggio e il gonfiabile antiaffondamento.”

Ogni sport richiede la conoscenza di strategie di intervento nel caso di difficoltà, crisi, problemi, importante l’esperienza e l’affidarsi a persone esperte.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella pratica del tuo sport? “Vento e mare mosso, e in caso di errata esecuzione dei movimenti potrebbero sopraggiungere varie forme di tendiniti o infiammazioni a polso, spalla e dorso.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato di mollare di fare sport? “Non ho mai rischiato di mollare poiché la forza di volontà non mi ha mai abbandonato.”
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Che non c’è modo più sano per allenare quasi il 100% del proprio corpo.”

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi?Non mi sono mai avvalso di questa figura e non ne conosco le funzioni. Mi farebbe piacere se me lo dicesse lei.”

Certo, brevemente, lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, tecnici, dirigenti. Lo sport non è tutto rose e fiori, si fatica tanto, possono capitare infortuni, sconfitte, risultati che non vengono, incomprensioni con altri atleti della stessa squadra, con l’allenatore, con i dirigenti. Lo psicologo dello sport può lavorare non solo sulle criticità ma anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza. Lo stato di forma va e viene; con l’impegno, la passione e la determinazione si riesce a stare in forma il più a lungo possibile cercando di durare fino all’obiettivo ambito, così come anche le crisi vanno e vengono e si può cercare di essere pazienti, fiduciosi, rimodulare lievemente gli obiettivi per rifarsi in momenti migliori.

Ecco cosa ne pensa un maratoneta che ha indossato anche la maglia azzurra: “Lo psicologo può avere un effetto importante sull'atleta. Subiamo carichi di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere sempre la luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi.”

Di seguito anche il parere di Alessandra Penna, prima forte nuotatrice ed ora notevoli sono i suoi risultati nell’atletica leggera: “Credo che ogni squadra debba avere uno psicologo dello sport soprattutto nei periodi prossimi alle gare o nei mesi più intensivi di allenamento.”

Quali sono i prossimi obiettivi, sogni che hai realizzato e da realizzare? “Riprendere gli allenamenti poiché quest’estate avrò finalmente tempo per uscire di nuovo.”
Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Credo che nessuno abbia dei limiti, me ne sono reso conto eseguendo delle prove in delle discipline che non praticavo da un anno, nelle quali sono risultato addirittura migliorato dell’anno precedente, in cui ero allenato.”
Quanto ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Credo molto in me stesso, nonostante ciò conosco le discipline nelle quali sono capace a distinguermi e quelle in cui resto nella media.”
Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “La prima gara che ho vinto, maratona in Sea Kayak in tandem che è anche la prima a cui ho partecipato.”
Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Estrema soddisfazione e voglia di vincere ancora.”
Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Non in particolare, non seguendo alla televisione nessun tipo di sport.”
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti? “’Survive, Adapt, Overcome’ è una frase di un film che vidi qualche anno fa.”
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Per fortuna non ho mai avuto traumi o impedimenti che mi obbligassero ad interrompere la mia attività, e superavo le piccole difficoltà che incontravo ridendoci su.”

Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013, EAN: 9788896378991
7° nella classifica Bestseller di IBS Libri - Sport - Allenamenti sportivi - Psicologia dello sport

Matteo SIMONE
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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