Matteo SIMONE
Approfondendo il mondo delle ultramaratone sto conoscendo sempre più atleti che utilizzano degli ingredienti per sperimentare sia benessere che performance in corse di lunghe distanze.
Di seguito riporto
l’esperienza di Romualdo che racconta il suo percorso di atleta.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?
“Mi sento un campione ogni giorno che corro e finisco i miei allenamenti.”
Qual
è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Ho
giocato a calcio fino all'età di 18 anni circa poi il buio più totale. Poi un
bel giorno a circa 34 anni da fumatore accanito ho deciso di dire basta e
voltare pagina iniziando prima a correre per non ingrassare. Pesavo circa 80kg
ed in pochi anni sono riuscito a mettermi in competizione alle ultramaratone Italiane
più ambite.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e performance?
“Penso che ciò che viene fatto deve innanzitutto avere alla base passione ma il
ruolo più importante credo sia della testa.”
In effetti per fare cose importanti che riescono
bene non basta solo impegno fisico ma anche tanta passione, tanto cuore verso
quello che si fa per alleviare la fatica degli allenamenti e delle gare, e c’è
bisogno anche di tanta testa per focalizzarsi con attenzione in quello che si
fa e valutare momento per momento il nostro stato fisico e mentale monitorando
ogni sensazione.
C’è
qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance?
“Da quando ho scoperto il mondo delle ultramaratone spesso dico di avere
trovato il mio posto. In effetti ho avuto modo di salire sul podio solo ed
esclusivamente su questo tipo di gare. Ma in realtà alle spalle c'è la
consapevolezza e l'appoggio di mia moglie Silvia e dei miei figli che sono
entrato in un mondo dove mi basta prepararmi chiudere gli occhi e correre...e
spesso vincere. Non posso non menzionare colui che ha creduto in me dal nulla e
mi riferisco al mio preparatore Faustini Osvaldo, presidente della FO Running
team nonchè Presidente; capitano della nazionale Italiana nel 1987 quando
l'Italia vinse la Coppa del Mondo a squadre a Seul; più volte corso la maratona
di New York insomma mi sento di dire di essere seguito da un vero pezzo da 90.”
Quello che emerge da interviste a ultrarunner è che
dietro gli atleti delle lunghe distanze c’è uno staff che li segue, li
sostiene, li prepara, li coccola, a iniziare da famiglie e partner. Tanti
atleti con a seguito partner e famiglia per tifare e correre con loro, per alleviare
la fatica in gara e per essere più sereni.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“La mia famiglia mi guarda incredula pensando che in così poco tempo sono riuscito
a realizzare risultati del genere. I miei amici? Mi dicono che non sono normale.”
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Di
sicuro ne ho due: il primo riguarda il campionato Italiano master di 50km su
strada di Seregno dell'anno scorso. Era la mia prima ultra...dopo avere corso
quella distanza al traguardo c'era mia moglie ad aspettarmi. Al di là della
soddisfazione di avere finito la mia prima 50km c'era l'entusiasmo di avere mia
moglie ad aspettarmi, ma una volta arrivato ci siamo avvicinati alla macchina
per tornare a casa senza preoccuparmi della classifica. Nel parcheggio ho
incontrato due amici che mi hanno detto di andare a guardare la classifica che
da poco avevano esposto. Dico a mia moglie andiamo a casa ma lei ha insistito
per andare a vedere Ecco davanti alla classifica mi rendo conto di essere il 3°
master 35 in classifica e quindi da lì a poco sarei salito per la prima volta
su un podio, seppure quello più basso. A fine luglio dopo avere vinto la mia
prima 6 ore ecco mi è toccato spingere l'auto che non aveva intenzione di
portarmi a casa.”
Posso immaginare l’esperienza di Romualdo, perché
almeno un paio di volte ho vissuto la stessa esperienza, in una mezza maratona
chiusa in 1h15’ il giorno dopo mi hanno contattato per dirmi che mi ero
classificato terzo del Campionato militare interforze alle spalle di Leoni e
Carosi che ci avevano impiegato un paio di minuti oltre l’ora, e anche alla
fine della mia prima gara di nuoto ero andato via per pranzare e nel frattempo
avevano premiato i primi 3 di categoria io ero terzo perché eravamo solo in
tre, ma il podio è podio con qualsiasi crono.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che volere è potere e la testa è quella che decide il tutto.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che volere è potere e la testa è quella che decide il tutto.”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano nel praticare il tuo
sport? “Le capacità le scopro ogni giorno, ma tra le
caratteristiche quella che più mi si addice è l'essere testardo. Se decido di
fare una gara la preparo, faccio tanti sacrifici e quando ci sono riuscito ho
anche vinto.”
In questo sport, vincere significa portare a termine
un progetto, un’impresa, completare la preparazione per una gara.
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Conoscere il
più piccolo angolo del mio carattere.”
Ci si conosce bene solo quando ci si trova sotto
stress, quando l’organismo deve superare momenti e situazioni difficili, ai
limiti dell’estremo, e le gare di corsa di lunga durata danno questa
opportunità, ti mettono nelle condizioni di trovare dentro di te le risorse e
capacità per andare avanti, per superare crisi e imprevisti, per addomesticare
situazioni di difficoltà.
Quali sensazioni sperimenti nello sport?
“Correre è la mia passione quindi altro non posso aggiungere.”
Nella pratica del tuo sport quali
sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ? “Le difficoltà potrebbero essere tante soprattutto
in fase di preparazione di una gara anche perché non essendo un professionista
devo ritagliare spazi di tempo nell'arco della giornata per potermi allenare
essendo marito e padre ed allora per non togliere tempo alla famiglia si esce
anche alle 5 del mattino a volte per correre anche 40-50 km a temperature in
inverno di molto anche sotto zero.”
Se c’è passione si può fare tutto, si trova il tempo
per allenarsi, non ci sono scuse, è sempre il momento per indossare gli abiti
da atleta e allenarsi.
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare
sport? “Mi sento bene quando corro e questo può bastare a
darmi la motivazione per continuare a credere in me stesso.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport?
“E’ quello che a oggi dico anche ai miei figli: abbiate obiettivi nella vita e
se avete dei sogni non chiudeteli in un cassetto potrebbero essere dimenticati.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali
fasi? “Sicuramente è una figura carismatica soprattutto
in momenti sportivi particolari.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
“Sono in fase di preparazione di gare di 6 ore ma di sicuro nei prossimi mesi
ci sarà una 100km e l'anno prossimo vorrei alzare l'asticella tentando o la
Milano-Sanremo o la Spartathlon.”
Sei
consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti?
“Certo ma non mi fermo di fronte alle difficoltà.”
Quanto
ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Credo in me
stesso perché durante un’ultramaratona in caso di crisi solo me stesso mi può
aiutare quindi.”
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?
“Avere corso gare da 6 ore ed una 12 ore con chilometraggi di non tanto
indietro ai più forti ultramaratoneti.”
Quali
sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo?
“Beh salire su un podio diciamo così in tarda età considerando di essere
entrato in questo mondo da non tanto tempo mi basta ogni giorno a darmi la
motivazione per migliorarmi ma sono contento perché mi diverto.”
Hai
un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
“Sono in contatto con tanti atleti da tutta Italia ma ritengo che in questa
disciplina se così posso chiamarla non ci sono modelli di riferimento. Certo
ogni atleta è più forte o meno forte su una certa distanza ma spesso mi piace
confrontarmi con alcuni amici.”
Importante avere buone sensazioni, averse sempre la
passione che diventa un motore trainante corpo e mente, importante trovare
sempre nuovi stimoli che possono essere gare sempre più difficili, importante
diventa confrontarsi con altri atleti più o meno forti, e altrettanto
importante diventa il confrontarsi e fare rete con gli altri atleti per
apprendere sempre ed essere e avere riferimenti.
C’è
una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiutano a crederci e impegnarti?
“Forza e motivazione, parole senza senso dette così ma cariche di significato. In
un momento particolare della mia vita mio padre mi disse queste parole e negli
anni sono andato avanti così. Poi quando ho iniziato a correre ultramaratone mi
sono balzate alla mente e nei momenti di crisi durante una gara queste due
parole sembrano darmi la spinta per arrivare in fondo.”
Le parole importanti trasmesse da persone care o
comunque degne di stima, diventano un ottimo ancoraggio per far bene
soprattutto in momenti difficili dove c’è o potrebbe insorgere una crisi. La
forza e la motivazione si alimentano a vicenda, più sei motivato e più la forza
si attinge da tutti i pori della pelle, dai posti più nascosti, più ti senti
forte e più sei motivato a non mollare, ad avanzare.
Come
hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?
“Usando la testa. Gli dico di portarmi al traguardo e lei mia ascolta.”
Questo è un buon approccio, importante è non solo
pretendere dal fisico ma anche prendersene cura e coccolarlo, quando c’è da
faticare si fatica, quando c’è da riposare si riposa.
Un’intervista a Romualdo è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Romualdo è menzionato nel libro Cosa spinge le persone a fare sport?
Prefazione di Isa Magli
Capitolo I Aspetti psicologi che motivano a fare sport. Capitolo II Raggiungere mete e obiettivi.
Capitolo III Superare le crisi. Capitolo IV Sport di squadra.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Grandissimo esempio di tenacia, forte passione e sacrificio. Sei un grande Romualdo, non è da tutti compiere ciò che tu faialla sveglia di ogni giorno.
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