Tutto passa, si cambia, si vive da bambini, da ragazzi, da giovani e da
adulti tutto è diverso, le cose e le persone si osservano da altri punti di
vista, si hanno più strumenti, si fanno scelte mirate, si punta a una vita
migliore fatta di passioni, motivazioni e soprattutto di libertà, si possono
raggiungere finalmente vette e sogni, le possibilità sono infinite per
trasformare sogni in realtà.
Di
seguito Andrea racconta la sua passione sportiva rispondendo a un mio
questionario.
Ti sei sentito campione nello sport? “Sentito campione
è un parolone, soprattutto perché ci son tanti tipi di campioni, io onestamente
cerco di essere un buon esempio perché mi ricordo che da piccolo ero una spugna
nel vedere gli atleti più forti e poi essendo papà penso sempre a come mi
vedrebbe il mio Lorenzo, deve essere fiero del suo papà anche se ora ha solo 1
anno.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Nello sport mi son
avvicinato fin da piccolo con nuoto, basket, tennis, poi a 16 anni ho trovato
la mia dimensione con il Canottaggio, sport che m’ha formato in tutti i sensi,
sacrificio, gioco di squadra, umiltà, amicizia. Con il canottaggio ho avuto la
possibilità di vedere altre nazioni allenarsi, quindi altre scuole di pensiero
ed ho cercato di trarne dei benefici. A 19 anni ho vestito la maglia azzurra
prendendo una medaglia di bronzo ai mondiali under 23. Da lì in poi ho
conosciuto un mondo forse troppo politico fatto di poca meritocrazia e più di
facciata quindi la corsa è stata un po’ un’esigenza, mi da l’idea di essere
libero, di evadere scappare dalla quotidianità, correre verso i propri sogni.
Poi all’inizio son partito su strada ma quando ho conosciuto i trail con le montagne è stato
amore, proprio quelle montagne che guardavo dal lago ora le rincorro.”
Quali sono i fattori che contribuiscono al benessere e
performance nello sport? “Testa direi che è il fattore che contribuisce in
tutto, quindi un buon equilibrio personale e con la famiglia perché un figlio
le cose ovviamente diventano più impegnative, poi a parer mio la grande
differenza la fa l’esperienza accumulata, quindi il saper conoscersi sempre più
in profondità, il resto allenamento, alimentazione sono una conseguenza dei
miglioramenti che si hanno.”
Davvero
molto interessante, in effetti in tutto ciò che si fa è importante l’equilibrio
nel fare le cose, nel dedicarsi a qualcosa che sia famiglia, lavoro, hobby,
importante non farsi prendere troppi, troppi straordinari fanno male, troppa
ambizione anche non va bene, troppa famiglia alla lunga non va bene, il giusto equilibrio
lavoro, famiglia, passione è un’alchimia magica, sapersi districare nel vortice
della vita fatta di impegni, doveri, passioni e motivazioni non è facile, non
esiste una vera scuola, Comunque nello sport
ci vuole equilibrio anche negli allenamenti per non rischiare overtraining, e quindi
sapersi allenare e alimentarsi.
C’è qualcuno che contriubuisce al tuo benessere e
performance nello sport? “Si Luca Spada con Eolo che è il mio sponsor. Lui in
primis è un amico ed il fondatore di Eolo (internet wifi ultraveloce) che
quando ho conosciuto m’ha invitato a cena a casa sua con la famiglia e m’ha
chiesto se potevamo condividere insieme la nostra passione, da qui son partite
le nostre avventure e lui mi da la possibilità di farle portandomi anche moglie
e figlio, quindi mantenendomi il più tranquillo possibile, poi insieme abbiamo
organizzato un trail da noi ed
insomma ogni giorno se ne inventa una, è difficile stargli dietro perché è
davvero una persona unica, attaccatissimo alla maglia (nel senso ITALIA) ed al
proprio territorio!”
Importante
avere uno sponsor o un sostegno e soprattutto qualcuno a cui ci si può fidare e
affidarsi, perché lo sport a certi livelli diventa impegnativo come tempo e
come spesa, e condividerlo con la famiglia che vuole essere presente ti dà più
serenità e più energie.
Cosa
pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Non saprei, domanda
difficile perché quello che faccio mi costringe a correre sempre non solo nelle
gare ma nella vita quotidiana, tanti sacrifici e rinunce che onestamente sì
vengono capite, apprezzate ma penso mai in maniera del tutto concreta. La
domanda che penso si facciano è perché? Ed anche io a volte me la faccio! E poi
ne faccio subito un'altra, perché no? Cerco di fare quello che mi rende felice,
quando non sarà più così cambierò.”
Importante è focalizzarsi sul momento presente, ora c’è questa
motivazione e passione e questa energia e volontà e posso fare tutto questo che
mi va, domani sarà un altro giorno con nuove consapevolezze e nuovi orizzonti.
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Be sicuramente la mia
proposta di matrimonio che ho deciso di farla al Tor des Geants del 2014, 330 km con 24000
di d+, Ho preso l’anello, l’ho incartato bene con anche del domopack per non rovinarlo con
sudore o acqua e l’ho portato con me nello zainetto della corsa, quando sono
arrivato al 280km circa a Niel in un rifugio, Chiara, futura moglie,
m’aspettava per farmi assistenza ma io ero davvero a pezzi e volevo ritirami in
quel ristoro, allora le ho dato il pacchettino e lei dalla scatoletta ha
intuito e rimettendomelo nello zaino m’ha detto che qualsiasi cosa fosse se
avevo deciso di dargliela all’arrivo lì dovevo farlo, quindi ho ripreso la
corsa e son giunto fino all’arrivo a Courmayeur dove poi finalmente gliel’ho
dato!”
Troppo divertente e bizzarro Andrea, aneddoto commovente e divertente
che fa trasparire l’indole dell’atleta di endurance, capace di cose
straordinarie dal punto di vista sia fisico che emotivo.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che son diventato più paziente,
mi permette di sfogarmi lo sport e m’ha insegnato ad essere paziente e
risolvere usando la zucca gli imprevisti della vita comune.”
Quali
sono le capacità, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo sport? “Be direi la resistenza,
sia puramente fisica ma soprattutto mentale che mi permette di oltrepassare
alcuni limiti.”
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Be direi libertà di stare
con me stesso, fermare il tempo, godermi la natura rispettandola e avendone
paura, trovare soluzioni ai problemi quotidiani, quello che sembra tanto difficile
dopo una corsa è banale.”
Quali
sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Contatto, odori, trovare i miei limiti, sentire
come sto e capire dove sono i miei limiti.”
Quali
sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? “Be devo essere
sempre molto lucido per evitare banali infortuni dovuti alle distrazioni o
stanchezza mentre si percorrono sentieri difficili con pietrame piuttosto che
semplice con strade bianche dove abbassi l’attenzione e rischi, devo sapermi
anche ben gestire tra allenamenti, lavoro, famiglia per mantenere un equilibrio
che mi permetta di fare tutto nel migliore dei modi.”
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano
nella pratica del tuo sport? “In realtà se sono integro fisicamente non ci sono
condizioni che mi ostacolano, perché il meteo mi prendo quel che trovo bello
brutto freddo caldo.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato
di mollare di fare sport? “Per ora non ho mai smesso perché mi mancherebbe
troppo, l’unica cosa che mi fa riflettere ogni tanto è il fatto che rubo tempo
alla mia famiglia e questo mi fa soffrire, quindi cerco di avere una giusta
proporzione e coinvolgerli se possibile.”
Quale
può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Il messaggio è che sarebbe
l’occasione buona di mollare il cellulare, orologio e prendersi del tempo con
se stessi per conoscersi meglio e aprire gli occhi sul vero mondo che ci
circonda, sulla natura, ascoltarla e comunicarci a proprio modo insieme."
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? “Io credo che tante figure siano
utili e non, ognuno ha bisogno del suo equilibrio e se è uno psicologo
piuttosto che un nutrizionista ben venga, però lo psicologo non fa miracoli,
siamo noi in primis a dover avere la voglia di metterci alla prova ma per chi
ha bisogno di una figura per essere indirizzato è giusto che lo usi.”
Quali sono i prossimi sogni da realizzare? “Diciamo che sogno in grande
ed oso fallire) senza sogni da realizzare non saremmo nessuno però mi piace
tenerli nel mio cuore.”
Sei
consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Si e no, sto ancora
cercando di capirli e poi c’è sempre da imparare.”
Quanto
ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Diciamo che do tutto me
stesso in tutto quello che faccio e ciò mi dà pace con me stesso, quindi quello
che viene è frutto di tutto ciò.”
Qual
è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “Se ce l’ha fatto mio
figlio 15 gg in terapia intensiva appena nato, il resto è tutta discesa.”
Quali sono le
sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Veloci volatili, volano, istanti fantastici dopo
tanti sacrifici che corrono subito via, ma li porto nel mio cuore.”
E’ vero
passa tutto, quando si arriva in vetta, alla sommità, al successo, poi ci si
accorge che il tempo oscura tutto, diventa importane portare nel cuore e sulla
pelle quelle sensazioni di gioia, soddisfazione, successo per ricordarti chi
sei e se vuoi cosa puoi fare, serenamente.
Hai un modello di
riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Onestamente voglio essere il più me stesso possibile
con la più umiltà possibile.”
C’è una parola o
una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci e impegnarti? “In generale no ma mi piace quando mi si dice che
è impossibile, che non ce la posso fare, mi piace smentire con i fatti.”
Come hai superato
eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Semplicemente dormendoci sopra e pensando che
domani è un altro giorno e come il cartone animato di mignolo col prof che gli
chiede: “Prof cosa facciamo oggi?” e il prof: “Quello che facciamo tutti i giorni
mignolo, tentiamo di conquistare il mondo. Io lo interpreto che domani è un
altro giorno e il mondo gira sempre, va tutto avanti con o senza di noi, quindi
questi veloci istanti godiamoceli tutti!”
Bella
storia, bella testimonianza, mi sono commosso soprattutto nel vedere le mi sono commosso soprattutto nel vedere le bellissime
foto, apprezzo la capacità di Andrea di eccellere non trascurando gli affetti,
questo è un argomento molto attuale e problematico al giorno di oggi, è
difficile mantenere un sano equilibrio tra le sfere individuali, familiari e
lavorative, grazie
Andrea per il tempo dedicato a tutti noi.
Per
approfondimenti sugli ultrarunner: Ultramaratoneti e gare
estreme – di Matteo Simone (Autore)
Vorrei dire che è un onore conoscere Andrea, ma è piu semplice usare il termine "è un piacere", perché è un ragazzo come tutti noi ma con una grande personalità, umiltà e un sorriso che tanti atleti "professionisti" dovrebbero imparare.
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