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giovedì 31 agosto 2017

L’ultrarunner Marinella Satta illustra la 6 ore di Pianezza (TO) del 30 settembre


L’ultramaratoneta Marinella Satta, capace di portare a termine la maratona palleggiando con due palloni da basket, illustra la gara di 6 ore di Pianezza (TO) rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai deciso di organizzare la prima gara?Innanzitutto per passione, visto che amo le ultramaratone, ho chiesto al mio presidente di società pod. Tranese, Renzo Fallarini, se era disponibile ad aiutarmi, lui, essendo un ottimo organizzatore e un grande appassionato ha accettato.”
Quale strategie utilizzi per invogliare gli atleti a partecipare alle tue gare?Cerco di invitarli personalmente, visto che conosco tanti ultramaratoneti, cerco anche di accoglierli al meglio, mi rendo disponibile, nel limite del possibile, di andarli a prendere o accompagnarli alla metro, qualche volta ho ospitato qualche ragazza. Per esempio l'anno scorso avevo trovato la palestra che ospitava gli atleti, però, giustamente si sono lamentati che faceva freddo, io non lo sapevo, siccome avevo dato 2 notti di ospitalità, la sera della gara si fermavano 8 persone, per non farle dormire in palestra, le ho portate a casa mia, ci siamo arrangiati ed è andato ugualmente bene. Certo fossero state di più avrei avuto più difficoltà, però avrei trovato un'altra soluzione. Quando si dà parola, bisogna fare di tutto per mantenerla. I ragazzi hanno visto che non era colpa mia, però si è risolto.”

Organizzare una ultramaratona diventa sempre un giorno di festa che coinvolge gli atleti partecipanti, i parenti e amici accompagnatori e il comitato organizzatore deputato a rendere il più piacevole e ospitale possibile il periodo di permanenza degli atleti e dei loro accompagnatori.
Quali sono le fasi più importanti e quali quelle più delicate della gara che organizzi? Credo la comunicazione e speri che vada tutto per il verso giusto.”
Quali caratteristiche hai dovuto sviluppare per essere un buon organizzatore di gara?Non so se sono buona organizzatrice, sarà il gradimento degli atleti a giudicare. Io ci metto la passione e l'esperienza delle ultra, basta un niente per sentire lamentele.”
Quale messaggio vuoi rivolgere agli atleti per farli avvicinare alla tua gara? “Di provare a correre una ultra, tanto è vero che ho convinto tante donne di Torino a provare a fare la 6 ore o la 24 ore, avevano una paura matta, seguendo i miei consigli sono rimaste entusiaste. Alcune hanno fatto migliori prestazioni italiane e mondiali, per esempio Franca Monastero f70, record italiano 6 ore, Callegari Venerina f75 record italiano e mondiale 6 ore e record mondiale 24 ore, Montabone Mariagrazia f60 record italiano 24 ore. I vari professionisti (per cosi dire) mettono paura alle persone che vogliono fare queste gare.  Io, molte volte, do consigli in base alla mia esperienza personale.”
Come sono i rapporti con le federazioni sportive, istituzioni, associazioni, società, sponsor? “Abbastanza buone, non ho sponsor.”
Come invogliare anche atleti disabili e più giovani a partecipare? “Conosco pochi disabili che fanno le ultra, dovessi conoscerne qualcuno, sicuramente lo invoglierei a provare. Per un giovane, se promette bene in gare corte, aspetterei a farli fare le ultra, almeno 30 anni, se invece è uno non troppo veloce e ha resistenza, lo invoglierei a provare. Se non sei convinto non vai da nessuna parte.”
Prevedi anche una non competitiva o eventi collaterali culturali? “Prevedo la staffetta e l'ora e la camminata, inoltre è anche certificata la maratona.”

Nella 6 ore di Pianezza ce n’è per tutti i gusti, si può correre per tutte e 6 le ore oppure si possono dividere le 6 ore tra i diversi atleti formando delle squadre, c’è anche possibilità di fare una maratona, o semplice camminata.
Come e chi ti aiuta? Istituzioni locali? “Le istituzioni locali, mi chiudono il circuito e contribuiscono ad alcune spese.”
Qualche anticipazione? Obiettivi particolari per questa tua gara? “Speriamo che il tutto vada per il verso giusto e che ci siano almeno 150 partecipanti, per recuperare le spese. Per organizzare questo tipo di gara, ci sono troppe spese, fidal, ambulanza, chip, pacco gara, ristori abbondanti, pasta party, medaglie, non bastano 2000 euro e con le iscrizioni, se non sono tante, non recupero tutto. Il mio obiettivo non è guadagnarci, ma neanche perderci, quindi, speriamo che tutto fili liscio, sono positiva. La cosa principale è che tutti gli atleti siano soddisfatti, non amo fallire, ci metto l'anima al che vada tutto bene.”

Se c’è passione si può fare tutto, ci si impegna per coinvolgere amici e atleti a partecipare.

Per approfondimenti sugli ultrarunner è possibile consultare il libro Ultramaratoneti e gare estreme di Matteo Simone (Autore). Prospettiva Editrice (21 novembre 2016). Collana: Sport & Benessere.
Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n.31 in Libri > Sport > Corsa e maratona

Inoltre è in uscita il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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