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mercoledì 30 agosto 2017

Marinella Satta, ultrarunner, 10 maratone in 10 giorni


Qualcuno dice che bisognerebbe fare massimo due maratone l’anno, una a primavera e l’altra in autunno, ma i tempi cambiano, anche i professionisti fanno più di due maratone l’anno, gli ultrarunner sono un mondo a parte, nel fanno una al giorno per 10 giorni, per 40 giorni per 60 giorni.
Di seguito Marinella racconta la sua esperienza di correre 10 maratone in 10 giorni rispondendo ad alcune mie domande.
Che sapore ti lasciano queste 10 maratone in 10 giorni? “Molto soddisfatta, anche se il 9° e 10° giorno ho sofferto parecchio per terminare le maratone, per via di una grossa vescica, sotto il piede sinistro, per via dello sterrato. La stessa cosa che mi capitò l'anno scorso alla 6 giorni di Policoro. Questa volta sono riuscita a curarmi meglio, con pomate varie, e avendo a disposizione più tempo per recuperare, ho portato a termine le maratone.”
Si fa tutto, a tutto c’è rimedio, è quello che sperimentano ultramaratoneti, alcuni abituati a correre per 6 giorni continuativi, abituati a gestire fame e sete, vesciche e altri inconvenienti.
Cosa racconterai a casa e agli amici? “Niente in particolare, ho fatto un ottimo allenamento. Mostrerò con orgoglio il grande medaglione completato.”
Si porta a casa sempre qualcosa, un trofeo, una medaglia, un’esperienza, e tutti chiedono, ma chi te lo fa fare? Ma come fai? Ma dove la trovi tutta questa forza e resistenza? Ma cosa mangi?
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? “Prossimo obiettivo, dovrebbe essere la 8 giorni di Montecarlo, alla Nofinishline, sempre che hanno accettato la mia iscrizione. Non è ancora uscito l'elenco ufficiale degli iscritti. Se riesco a fare la 8 gg. un altro obiettivo raggiunto. Forse come sogno, se riesco, voglio ricostruire la squadra di basket per partecipare agli EuropeanMasterGames di Torino 2019. Ho già cominciato a contattare vecchie compagne di squadra. In questi giorni, vedo cosa si può fare. Inoltre, ho intenzione di partecipare, il prossimo anno settembre 2018, ai campionati master di Malaga.”
Marinella all’età di quasi 60 anni, congedata dal lavoro, sembra essere ancora una fanciulla alla scoperta di nuove occasioni per divertirsi e sperimentarsi con lo sport, alla ricerca di antiche compagne di squadra, di nuovi stimoli.
Hai avuto particolari problemi o criticità? “A parte il piede, problemi grossi no, ma tanta buona volontà per portare a termine tutte e 10 le maratone. Volevo completare il medaglione.”
Quando hai in mente un obiettivo non esistono impedimenti gravi che ti possano fermare, tutto diventa gestibile, affrontabile, superabile, questa è la mentalità degli ultrarunner, gente abituata ad andare oltre.
Hai fatto incontri particolari? “Quando corri in allegria, senza particolare stress, e con tanti amici, cosa vuoi di più. Tutti incontri interessanti.”
E' andato tutto come previsto? “Direi proprio di si, una cosa non mi aspettavo, il percorso così impegnativo. Non amo molto le salite, infatti in salita camminavo e recuperavo in discesa.”
Come trasformi questa esperienza in insegnamenti per te e per gli altri? “Molto utile come allenamento, visto che io non faccio mai lunghi in allenamento. La consiglierei a tanti runners che amano mettersi alla prova, però, senza lo stress del tempo. E' sempre un grande successo poter dire io c'ero e arrivare fino in fondo.”
Cosa racconterai a te stessa? “Che il prossimo anno, mi piacerebbe essere di nuovo ai nastri di partenza.”
E perché no, se la fatica viene ripagata dalla soddisfazione di aver portato a termine 10 giorni di maratona, viene ripagata dal fare sport in allegria con tanti amici, ben vengano tante altre giornate e occasioni per divertirsi con lo sport.
Sensazioni e le emozioni che più ti restano addosso? “Sensazioni molto piacevoli, a parte la stanchezza.”
Cosa hai respirato? Visto? Sentito? Percepito? “Grande soddisfazione, allegria e voglia di portare a termine le maratone da parte di tutti i concorrenti. Tanta amicizia e solidarietà. Pur essendo una competizione, grande incitamento da parte di tutti i concorrenti e incoraggiamenti anche da parte i tutti i volontari, ai vari ristori. Paolo Gino ha fatto un ottimo lavoro, coordinando il tutto. Lì si vede proprio la passione dell'organizzatore.”

http://www.psicologiadellosport.net

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