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mercoledì 16 agosto 2017

Valacchi Andrea: Fare attività fisica aumenta l’autostima e la fiducia in te stesso


Una volta, fare la maratona era un’impresa, un sogno, si piangeva al traguardo, ora è diventa molto più abbordabile, forse perché tutti ci provano, lo fanno tutti e quindi diventa più fattibile, se l’hanno fatto si può fare, anche quando feci io la prima maratona nel lontano 1996 mi venivano le lacrime all’arrivo, sempre qualcosa di importante il portare a termine la maratona, sapersi gestire per 42 chilometri, superare il muro del 30-35° chilometro, una bella ricca esperienza.

Di seguito Andrea racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì quando per la prima volta ho visto il cartello 42 e ho sentito la voce che incitava gli atleti a correre gli ultimi metri.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica?Il giorno che ho deciso smettere di fumare ho iniziato a correre per non ingrassare.”

Non è mai troppo tardi, non esiste il momento giusto, si fa sempre in tempo per cambiare stile di vita, per accorgersi che qualcosa va storno nelle proprie modalità di condurre il carro della nostra vita e allora perché non cambiare, perché non cercare di salire su uno dei treni dell’attività fisica come può essere quello della corsa a piedi, basta provare e insistere un po’ per notare il benessere che alla lunga ci si guadagna in termine di salute psicofisica, mentale, emotiva e relazionale.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e/o performance?Trovare un gruppo di amici con cui condividere questa passione, il progressivo miglioramento dell'aspetto fisico, la sensazione di benessere generale.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Nessuno in particolare, l’esperienza, il frequentare altri atleti, leggere qualche rivista specializzata.”
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Dopo la prima maratona, ho capito che se uno vuole fare qualcosa veramente lo può fare la differenza sta solo nel risultato e negli obbiettivi che si vogliono raggiungere.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Sono contenti anche se certe volte non capiscono cosa ci spinge a farlo.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Di essere determinato, costante e non competitivo.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Tenacia, caparbietà, altruismo e soprattutto ho scoperto di essere un grande anticompetitivo.”
Che significa per te praticare attività fisica?Per me è un momento di svago e scarico.”
Quali sensazioni sperimenti facendo attività fisica?Svariate sicuramente mi sento molto meglio a livello fisico e mentale.”
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella pratica dell'attività fisica?I rischi sono quelli di farsi male, di esagerare negli allenamenti nel non saper ascoltare il tuo corpo e non capire e/o trascurare i segnali che ti trasmette.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica?
Continuo a fare attività fisica per le sensazioni di benessere che ne ricevo.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli fare attività fisica?Fare dell'attività fisica ė un momento aggregante socializzante che ti fa conoscere te stesso e gli altri aumenta la tua autostima e la fiducia in te stesso.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? Per quale motivo?Sinceramente non seguo un allenamento predefinito, non avendo degli obbiettivi specifici da raggiungere, vado a sensazioni ed esperienza. Non uso farmaci ho provato a prendere i Carbon gel durante le gare ma al momento non uso nulla di specifico, mi sono trovato bene bevendo ai ristori la Coca-Cola.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente la prima maratona poi la 100 chilometri nel deserto.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, raduni, pre-gara, gara, post gara)?Solo sensazioni molto positive e piacevoli perché tutte le persone che incontri sono mossi dallo stesso spirito e interesse.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? Di divertirmi e stare bene.”
La tua gara più estrema o più difficile? Quale ritieni non poter riuscire a portare a termine?Non ho una grandissima esperienza ma ad oggi nessuna gara, perché non avendo un obbiettivo di tempo e prestazione dichiarata, sapevo dentro di me che sarei riuscito a finirla nei tempi previsti.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? La prima volta con l’aiuto di un amico con cui correvo, infortuni seguendo le indicazioni delle persone a cui mi ero rivolto.”
Ti hanno consigliato di ridurre la tua attività sportiva? Hai mai pensato di smettere di essere atleta?Definirmi un l'atleta è un po' troppo ma no, nessuno mi ha mai consigliato in tal senso.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? La vera sfida è contro di te non contro gli altri e quindi stai solo ingannando te stesso.”
Ritieni utile la figura dello psicologo nello sport?Non so cosa rispondere ...... sicuramente è una figura utile per grandi atleti ma non al mio livello.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?Inizierei prima a fare sport.”
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi?Non avevo un sogno particolare, ho iniziato solo per mantenermi in forma dopo avere smesso di fumare. Prossimi obbiettivi continuare così e accettare le sfide che verranno.

Sto continuando ad approfondire e sperimentare il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, di programmi, di obiettivi, di percorsi, di viaggi interiori. L’esperienza sta continuando sia in modo diretto partecipando ad alcune gare, sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
Ciò mi ha permesso di scrivere i seguenti libri:
Simone M. – Baranzini D., Ultramaratoneta: un’analisi interminabile, Edizioni ARAS, Fano, 2016.
L’intento di questo libro è di illustrare l'ultramaratona, un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.
L’opera è una sorta di fantastico saggio poetico. L’intento degli autori è di illustrare un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza. L’opera è frutto di una sorta di dialogo e corrispondenza tra i due autori. Daniele Baranzini si racconta attraverso la sua pianificazione e progettazione di lunghe gare da interpretare e portare a termine e Matteo Simone, come un archeologo, cerca di entrare nella psiche di Daniele alla ricerca di un senso.

Ultramaratoneti e gare estreme,
Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2016.

http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product

Sport & Benessere 1 | | ed novembre 2016

Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?

Questi i quesiti che si è posto l’autore Matteo Simone per stendere questo libro, si parla di ultramaratone e di gare estreme per lunghezza kilometrica, per condizioni fisiche-naturalistiche e metereologiche nelle quali si affrontano i percorsi, per le richieste mentali poste a questi atleti. Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore ed al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un libro affascinante che riporta le motivazioni di queste persone, che tratteggia le loro strutture caratteriali. Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme e impossibili.

Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline.

Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm

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