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venerdì 3 novembre 2017

Palestra Sicura - Kit formativo/informativo rivolto ai giovani e agli sportivi


Se all’atleta non gli va di arrivare secondo dopo essere stato imbattibile per tanto tempo, per tanti anni, può riorganizzare la propria vita e fare altro per realizzarsi, può diventare commentatore sportivo, allenatore, dirigente.
Gli atleti resilienti sono meno propensi a fare uso di sostanze dopanti, ma di fronte a sconfitte e frustrazioni si mettono sotto con l’impegno, la tenacia, la forte motivazione e fanno in modo di riuscire nel loro intento o, comunque, se non riescono a tornare ai vertici possono considerare e valutare i propri limiti senza cercare di barare per superarli ed ottenere vittorie o prestazioni truccate.
Su ilfattoquotidiano.it del 6/2/2013 è possibile leggere un intervista di Lorenzo Vendemiale all’ex corridore professionista Graziano Gasparre che decide di raccontare la sua storia dopo un tumore alla natica che per i medici la causa potrebbe esser stata il doping.
Perché racconta tutto proprio ora? “Perché la mia testimonianza possa aiutare gli altri a non rovinarsi la vita per una stupida soddisfazione personale. A me è stato asportato un frammento nodulare di quasi 4 cm. L’operazione è perfettamente riuscita, ora sto bene e nei giorni scorsi ho ricevuto i risultati dell’esame istologico: il tumore era benigno.”
Per il chirurgo che ha eseguito l’intervento potrebbe essersi trattato di un effetto collaterale del doping di cui ha abusato per anni? “Esatto: la formazione è cresciuta proprio nel punto in cui ho fatto tantissime iniezioni intramuscolari, il mio corpo non è riuscito ad assorbire quelle schifezze.”
Di che schifezze stiamo parlando? “L’epo, ovviamente; ma anche Gh (l’ormone della crescita) e testosterone. Ma è quello che fanno un po’ tutti i corridori professionisti, né più né meno. Avevo un preparatore, da cui andavo un paio di volte al mese, e insieme alla tabella di allenamento mi somministrava anche i farmaci.
E non c’è nessuno che si ribella perché vinto dal rimorso? “Io non ho mai avuto rimorsi. Quando vai forte ti senti bene, ti dimentichi di tutto. E’ come andare giù in discesa a 90 all’ora, l’adrenalina cancella la paura: quando finisci di correre e sei sotto la doccia magari ci pensi, ma il giorno dopo rifai tutto da capo. Anche perché non mi sentivo un dopato, non avevo sensi di colpa: mi comportavo come tutti gli altri, lo facevo solo per competere ad armi pari. Una volta che cominci e che vedi gli effetti, è difficile uscirne: temi di andare piano, di restare senza contratto. Chi non l’ha provato probabilmente non può capire. La squadra ti dà ‘solo’ un consiglio, nessuno ti obbliga a doparti, ma quando sei in gruppo ti rendi conto che o ti adegui al sistema o smetti di correre.”
Cos’altro imponeva il sistema? “Quando correvo io non ho fatto uso solo di doping, ho preso anche altra merda, come cocaina e anfetamine. Nel ciclismo la droga è più diffusa di quanto si pensi: ho cominciato su consiglio di un compagno di allenamenti che pure lo faceva, poi è diventato un vizio che mi ha accompagnato negli anni. E non solo per il gusto dello ‘sballo’, ma sempre a fini professionali: tiravo per dimagrire, specie in inverno quando è facile mettere su qualche chilo di troppo; mi impasticcavo per fare super allenamenti di molte ore. Chi si dopa è in qualche maniera ‘predisposto’ a fare uso di stupefacenti. E pure questa diventa una dipendenza: il vizio della cocaina mi ha accompagnato negli anni, anche dopo il 2005. Poi sono riuscito a smettere, di botto, perché stavo perdendo la mia famiglia, mia moglie e mio figlio, quel che ho di più caro al mondo. E adesso c’è stato il tumore.”
Ora come vive un ex dopato? “Ho accettato di piegarmi al sistema e di drogarmi per una stupida soddisfazione personale. Un errore che mi stava distruggendo la vita. E’ una cosa che non può succedere. Per questo oggi parlo. E spero che qualcuno mi ascolti.”

Un’interessante iniziativa è riportata su http://www.iss.it/dopi/index.php?lang=1&id=53&tipo=4 a cura dell’Istituto Superiore di Sanità è “Palestra Sicura”, Kit formativo/informativo rivolto ai giovani e agli sportivi per la promozione della salute e il contrasto all'utilizzo di sostanze dopanti.
I materiali contenuti nel kit “Palestra Sicura”:
• “Non vale mai la pena”, un filmato in DVD, girato in una palestra con giovani che affrontano le problematiche del doping e dei disturbi alimentari.
• “L’alimentazione nelle pratiche motorie e sportive”, un manuale che mette in relazione il fabbisogno nutrizionale con le attività motorie sia in allenamento che in gara.
• “L’utilizzo illecito dei farmaci nell’attività sportiva”, un manuale che vuole fornire una informazione scientifica corretta che possa aiutare i giovani a fare scelte responsabili.
I materiali sono destinati ai gestori e ai responsabili tecnici delle palestre e dei centri fitness nell’ambito delle iniziative di informazione/formazione volte alla promozione della salute degli utenti e al contrasto all’uso di sostanze e farmaci dopanti. Il cofanetto sarà un supporto utile anche per i referenti scolastici, per i dirigenti scolastici e gli insegnanti nelle loro azioni/attività volte alle promozioni di stili di vita sani e alla prevenzione del doping.
Di seguito, segnalo un’interessante Seminario sul Doping: contrasto, prevenzione e promozione della salute, Centro Studi Città di Orvieto (Palazzo Negroni, Piazza Corsica n. 2) 8 novembre 2017 ore 9.30-13.30. Segreteria organizzativa: Dott.ssa Giada Fioretti – Servizio Formazione Usl Umbria 2. Tel. 0744-204329. Iscrizioni via mail a giada.fioretti@uslumbria2.it Saranno accettate fino al completamento degli 80 posti disponibili, non oltre il 4 novembre. Il corso è accreditato per le tutte le professioni sanitarie e aperto alla partecipazione della cittadinanza (evento 5689-100) - 4 crediti ECM. L’attestato E.C.M. sarà inviato via mail a coloro che avranno partecipato all’intero evento formativo e superato il test finale.
09.15 Registrazione dei partecipanti
09.30 Saluto delle Autorità
Dott. G. Giovannini – Regione Umbria Direzione Usl Umbria 2
09.45 Il fenomeno del doping e la promozione della salute Prof. F. Lucidi
10.45 Il progetto Positivo alla Salute e il ruolo di U.I.S.P. Dott.ssa D. Rossi
11.45 Sistemi intelligenti di ausilio alle decisioni per l’identificazione precoce e la dissuasione all’utilizzo del doping Prof.ssa G. Coletti
12.45 Dibattito
13.15 Test ECM
13.30 Termine dei lavori
Docenti:
Gianni Giovannini, Regione Umbria, Direzione regionale Salute
Fabio Lucidi, Università la Sapienza di Roma, Preside Facoltà di Medicina e Psicologia
Daniela Rossi, UISP Nazionale, Ufficio politiche per la salute e l'inclusione
Giulianella Coletti Prevenzione e promozione della salute.
Per concludere segnalo il mio libro “Doping. Il cancro dello sport”, editore: FerrariSinibaldi.


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