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giovedì 7 dicembre 2017

Zagara: Ultrarunner, lo ripeto, si nasce non lo si diventa

Se non credi in te stesso e nella tua forza mentale non puoi fare nemmeno un metro
Matteo SIMONE

Contentissima, felicissima, freschissima Zagara, senza segni di fatica, sembra essere uscita da un centro benessere e questo è il mondo bizzarro degli ultrarunner, la fatica terapeutica che rimette in senso, in realtà ha partecipato ad una durissima ultramaratona, di seguito la sua dichiarazione post gara: 

Quella costa laggiù io l'ho percorsa tutta da Sorrento a Positano per  54km in 5 ore e 52 minuti. Matteo Simone io ti ringrazio sempre perché riesci ad ascoltare cosa c'è 'dentro' di noi. Ultrarunner, lo ripeto, si nasce non lo si diventa. Se non credi in te stesso e nella tua forza mentale non puoi fare nemmeno un metro. Non tutti riescono a far uscire il meglio di sé dalle cose negative. Anzi molti si abbattono o si fanno abbattere. Io non ho paura, mi ripetevo. Io ce la farò! Io sotto la pioggia che voleva spaventarmi cantavo. E ora mi preparo alla prossima sfida.”

Il 3 dicembre 2017, Anna Maria Nargiso (Zagara) ha corso la “Coast to coast Ultra Marathon 54km, corsa su strada, in 5h52’32”. La gara è stata vinta da Stefano Velatta 3h28’44”, precedendo Marco Ferrari 3h31’51” e Marco Lombardi 3h43’48”. Tra le donne vinse la finlandese Noora Katarina 4h15’, precedendo Elide Del Sindaco 4h34’29” e Cristina Marilena Imbucatura 4h36’44”. 
La resilienza trasforma persone e li rende più forti sia dal punto di vista mentale che fisico. Questo è lo sport che vogliamo, uniti nella condivisione di esperienze fatte di gioie e dolori; lo sport che rende felici e resilienti condividendo fatica, gioie e dolori.
Resilienti sono tutti coloro che salgono sul treno dell'attività fisica mettendosi in gioco e uscendo fuori dalla zona di troppo confort collezionando esperienze positive. La resilienza permette la ripresa dopo un evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta.
La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. La persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari, amicali e una buona rete di relazioni formali e informali. La persona resiliente affronta i problemi in modo costruttivo, sa uscire dalle situazioni difficili.
Si apprende sempre dalla scuola dello sport; un mondo affascinante, aggregante, amichevole fatto di incontri e confronti alla scoperta di se stessi e degli altri per evolvere e incrementare consapevolezza, autoefficacia e resilienza e cercare di trasformare sogni in realtà.
Si sperimenta tanto prima, durante e dopo un grande evento, prima ci sono tanti pensieri, tanti dubbi, su cosa indossare alla partenza, cosa portarsi dietro, come alimentarsi, nonostante l’esperienza non si è mai completamente pronti, durante una gara ultra di distanza superiore alla maratona e con difficoltà di percorso può succedere di tutto e bisogna avere la capacità mentale di essere sereni e prendere quello che viene affrontando tutto al momento opportuno senza porsi limiti prima e consumare energie importanti.
Di seguito Zagara racconta la sua esperienza prima di una gara importante di ultra corsa rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, in vista della prossima gara ti senti pronta?Assolutamente no fisicamente, gli impegni lavorativi e di mamma mi hanno impedito di continuare gli allenamenti che avevo in mente, ma mentalmente si.”

A volte si è presi giustamente dalle faccende della vita quotidiana e si trascurano le passioni che apportano benefici. Diventa difficile trovare un giusto compromesso tra lavoro, affetti e passioni ma quando c’è da mettersi in gioco, quando c’è il grande giorno della gara, si tira fuori tutta l’energia a disposizione che sappiamo di avere e sappiamo come tirarla fuori nonostante non si arrivi proprio prontissimi dal punto di vista fisico.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della gara?Ho sensazioni miste tra ansia per il maltempo,  adrenalina, voglia di vincere un'altra sfida.
Ti consigli con un team: famiglia, amici, figure professionali? Se dovessi ascoltare i miei familiari e i miei amici io non dovevo nemmeno iscrivermi, sono una pazza. Io ascolto solo me se stessa. Questa gara è già per me un arrivo quando parto. Dietro ci sono le levatacce alle 4 di notte per allenarmi, la sfida contro la paura del buio, quando le uniche luci ad illuminare la strada sono le stelle e la luna. Il rumore dei tuoi passi e del tuo respiro.”

Gli ultrarunnner sperimentano forti e intense esperienze, hanno una elevata forza mentale che riesce a spostarli dalla loro zona di confort e li mette in strada a correre come se fossero sonnambuli, per tanti appaiono pazzi e bizzarri ma tra di loro si comprendono e c’è una grande intesa, io stesso sperimentando di persona direttamente questo mondo degli ultra so cosa vuol dire correre nel ore più diverse e con le modalità più inaspettate e sorprendenti, mi è capitato di correre con un amico di sera dopo cena per un allenamento di qualche ora al centro di Roma, o di fare un allenamento di decine e decine di chilometri con una pausa in pizzeria, davvero un mondo bizzarro, sorprendente e divertente.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati a gare importanti?Rispetto a prima non sono i km che mi preoccupano ma il tempo meteorologico sì, la pioggia e il vento.”

A volte la corsa prolungata porta a stanchezza ed elevato dispendio di energie e si può essere colti impreparati da un tempo atmosferico poco clemente che ti può far tremare dal freddo per esempio.
Coccole e autoprotezione hanno posto nel pre gara? Sapere che alla partenza sono circondata da alcuni amici miei, che mi hanno detto non sarai mai sola ci sono io che ti verrò anche a prendere, chi mi sta riempiendo di messaggi affettivi, chi so che starà lì a pensare a me, chi mi ha regalato un qualcosa di suo da portare con me, beh, mi rende felice.”

E’ quello che sperimentano tanti atleti e cioè che lo sport rende felici perché diventa un mondo che accomuna nella fatica e nella difficoltà e anche nella gioia di portare a termine un impresa, ci si aiuta l’un con l’altro, c’è molta correttezza e rispetto in genere.
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima gara?Io credo in me stessa. Ho superato la paura di perdere mia figlia e mio fratello, ho un papà malato di Alzheimer, non posso avere paura di fare una gara di 54km con soli 27km di salita.”

Molto determinata e convinta Zagara, non la ferma nessuno, se si mette in testa qualcosa la porta a compimento in qualsiasi modo scavalcando qualsiasi paletto fisico o mentale, attraversando qualsiasi impedimento, superando qualsiasi barriera, insomma una donna resiliente che si è costruita attraverso precedenti esperienze che l’hanno messa a dura prova.
Questo è il mondo bizzarro degli ultrarunner, la fatica terapeutica che rimette in senso.
Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica. Il percorso per raggiungere obiettivi può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni, quindi la cosa importante è decidere le priorità negli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento. Da soli è difficile, più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno.
Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
Per approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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