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venerdì 16 febbraio 2018

Patrizio Di Antonio, runner: Lo sport mi ha fatto vincere la timidezza

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Il mio amico Patrizio corre con tante persone divertendosi ma allo stesso tempo quando c’è da impegnarsi e fare lavori e ripetute impegnative non si tira indietro, lui segue i consigli dell’intramontabile Uby Galli sempre performante nonostante un’età avanzata di circa 60 anni, ma sempre competitivo.

Patrizio racconta la sua passione per lo sport, le sue vicissitudini, i suoi divertimenti attraverso la corsa e la squadra di cui fa parte allenandosi nel bel parco di Tor Tre Teste.
Qual è stata la gara della tua vita?Ci sono tre gare che mi hanno profondamente emozionato e sono: la prima maratona del 2011 (il sogno di ogni podista); La Maratonina dei tre Comuni del 2011 (sentivo come un fuoco dentro ed una energia mai provata prima); La Cortina- Dobbiaco del 2014 (ho risentito di nuovo quella sensazione di potenza e benessere provata alla tre Comuni del 2011). In tutte e tre queste gare alla fine ho pianto di gioia!

Lo sport ti fa sperimentare emozioni uniche attraverso l’impegno e la riuscita in gare impegnative ma straordinarie per paesaggi e sensazioni ed emozioni forti.
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare?La maratona. Non credevo che il mio corpo potesse sopportare tali prove.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Chi mi conosce sa che sport e divertimento per me sono inscindibili. Soprattutto in gara amo scherzare con gli altri podisti, ho fatto molte amicizie per questo motivo. Perciò ne racconto uno a caso. Eravamo, io ed i miei amici (Massimo, Ettore, Ubaldo, Pino, Rodolfo) sulla linea di start della Roma No Limits del 2011 e stavamo scherzando, io e un mio amico, con un palloncino che per caso il vento ci aveva fatto atterrare in testa. All'improvviso ci è scoppiato in mano ed il ‘botto’ del palloncino ha provocato una falsa partenza dei concorrenti, subito bloccata dagli organizzatori. Lì abbiamo pianto dal ridere!

Conosco gli scherzi di Patrizio ed anche i suoi amici tutti corridori di Tor Tre Teste.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Lo sport mi ha fatto vincere la timidezza (molti stenteranno a crederlo che ero timido).”
Quali sono le tue qualità che hai dimostrato di possedere?Se ho una qualità? Forse quella di saper coniugare, sempre, lo sport al divertimento.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Purtroppo si. A una gara, nei primi anni di esperienza agonistica, (il Campus) ho spinto talmente tanto da azzerare le scorte di zucchero (anche per errata alimentazione...non avevo fatto colazione). Dopo il traguardo sono stato soccorso dagli addetti dell'auto ambulanza, con acqua e zucchero mi sono ripreso quasi subito. Però adesso so riconoscere i segnali e non mi è capitato più".
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?Euforia – fatica - euforia.

La fatica davvero diventa amica dell'atleta, più è grande la fatica e più ne sarai riconoscente quando è finita, più è ripida la salita e più sarai soddisfatto quando sei in cima. Se vuoi, se ci credi, tutto passa, tutto cambia, passa la fatica, passa la salita, quello che rimane è la consapevolezza della forza interiore acquisita che aiuterà non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana, lavorativa, famigliare, relazionale, individuale. Lo sport diventa allenamento alla vita, alle intemperie interiori. È tutto ciò insieme diventa molto meglio, più fattibile, più affrontabile, aiutare ad aiutarsi, fidarsi è affidarsi per diventare autonomi più forti dentro. 
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport?Ho imparato a riconoscere i miei limiti e l'importanza di una giusta alimentazione proporzionata allo sforzo da affrontare.

Importante oltre all’allenamento fisico e mentale ed oltre all’autoprotezione e coccole che consistono nei recuperi, riposi, massaggi, fisioterapia, accertamenti medici, bisogna anche considerare l’importanza dell’aspetto nutrizionale per il benessere e la performance nello sport per non incorrere nei crampi per avere le scorte di glicogeno fino alla fine della maratona o reintegrarle prontamente in base alle proprie caratteristiche personali.
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Con il caldo le mie prestazioni precipitano inesorabilmente.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Con l'amore. Quando si ama, anche nello sport si supera tutto.

Parole sagge, anche lo sport richiede tanto amore e passione per quello che fai altrimenti non vai da nessuna parte, tutto diventa fatica e sofferenza e non sei disposto ad andare avanti.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Se ti vuoi bene fai sport!
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Pratico sport da quando ho riacquistato la salute, non voglio comprometterla di nuovo con farmaci per migliorare la prestazione.”
Un messaggio per sconsigliare il doping?Se ti vuoi bene non utilizzare sostanze dopanti.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva?Lo psicologo dello sport può essere utile per chi pratica sport a livello professionistico e vuole raggiungere una maggior convinzione nei propri mezzi. Oppure per chi non ha un giusto approccio allo sport: fa uso di sostanze dopanti e di conseguenza ha una visione distorta dello sport volta solo alla sola affermazione delle proprie ambizioni, senza trarne i benefici. Lo psicologo in   questi casi può essere utile.”
Sogni realizzati e da realizzare?
Per me correre è una delle cose più belle che si può fare nella vita. Prima per me era solo un sogno (fino a 39 anni). Sogno un giorno di fare la 100 km del passatore.”

Sono passati un po' di anni da questa intervista e Patrizio mi ha rivelato che la 100km del Passatore non è più un suo sogno. Continua a correre e allenarsi al Parco di Tor Tre Teste e facendo uscite in compagnia al centro di Roma e come ultramaratone predilige la 50km del Gran Sasso.  
Un’intervista a Patrizio è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline. 

È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.

Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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