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martedì 3 aprile 2018

Andrea Macchi e Stefano Rinaldi vincono l’Eco trail di Firenze



La Ecotrail Florence a causa del maltempo è stata ridotta dagli 80 km ai 42 km ed è stata vinta a pari merito da. Prima classificata delle donne è  Lisa Borzani.
Di seguito approfondiamo la conoscenza dei due vincitori attraverso risposte a un mio questionario.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?
Andrea: “Sicuramente Gianni Carletti seguendomi sia mentalmente che alimentarmente con la sua linea di prodotti biologici Kratos m’ha insegnato a prendermi cura di me stesso, perché parliamoci chiaro quello che faccio, tra km in allenamento e lavoro sulle piante è un pochino stressante per il fisico, anzi fa proprio male, quindi m’ha fatto capire che bisogna prendersi cura del proprio corpo per poi trovare un grande equilibrio in modo da non creare una parabola di distruzione e allo stesso modo Fulvio Massa che crea il mio allenamento lo gestisce su misura per me per i nostri obbiettivi gestendo con professionalità quelli che sono i carichi.”
Stefano: “Sicuramente a livello mentale la mia famiglia che mi supporta in tutto quello che faccio, il team per cui corro (EOLO),  i miei compagni di team, più che compagni dei veri e propri amici. Per quanto riguarda il fattore sia fisico (performance) che mentale non posso che ringraziare Gianni Carletti di Kratos che con pazienza ci segue con l’alimentazione e con importanti nozioni di vita.”

Il giusto equilibrio lavoro, famiglia, passione è un’alchimia magica, sapersi districare nel vortice della vita fatta di impegni, doveri, passioni e motivazioni non è facile. Importante avere uno sponsor o un sostegno e soprattutto qualcuno a cui ci si può fidare e affidarsi, perché lo sport a certi livelli diventa impegnativo come tempo e come spesa, e condividerlo con la famiglia che vuole essere presente ti dà più serenità e più energie. Ben venga lo sponsor in uno sport che impegna tanto tempo e prevede materiali e attrezzature adeguate.
Ricordi un’esperienza passata che ti dà fiducia nel riuscire nello sport o nella vita?
Andrea: “Bè sicuramente un 15’ in terapia intensiva con il mio piccolo m’hanno reso molto più leggere tante cose.”
Stefano: “Ogni giorno, in qualsiasi cosa che intraprendo sia nella vita che nello sport parto con la convinzione di potercela fare, sono un vero testone, certamente i sacrifici che faccio mi danno la convinzione di poter farcela fare.”

Quando si supera qualcosa, è importante tenere a memoria quello che hai passato e che hai superato per darti più fiducia in seguito in occasione di altri inconvenienti o difficoltà.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
Andrea: “Be sicuramente la mia proposta di matrimonio che ho deciso di farla al Tor des Geants del 2014, 330 km con 24000 di d+, Ho preso l’anello, l’ho incartato bene con anche del domopack per non rovinarlo con sudore o acqua e l’ho portato con me nello zainetto della corsa, quando sono arrivato al 280km circa a Niel in un rifugio, Chiara, futura moglie, m’aspettava per farmi assistenza ma io ero davvero a pezzi e volevo ritirami in quel ristoro, allora le ho dato il pacchettino e lei dalla scatoletta ha intuito e rimettendomelo nello zaino m’ha detto che qualsiasi cosa fosse se avevo deciso di dargliela all’arrivo lì dovevo farlo, quindi ho ripreso la corsa e son giunto fino all’arrivo a Courmayeur dove poi finalmente gliel’ho dato!”
Stefano: “Un episodio davvero curioso è capitato all’Eco trail di Firenze quando ho scoperto di aver vinto assieme ad Andrea praticamente sulla linea del traguardo.”

Ho visto la foto dell’arrivo dell’Eco trail e ho potuto apprezzare la gioia degli atleti all’arrivo senza aggressività o cattiveria ma felici e soddisfatti di quello che sono riusciti a fare insieme.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa  devi fare attenzione nel tuo sport?
Andrea: “Be devo essere sempre molto lucido per evitare banali infortuni dovuti alle distrazioni o stanchezza mentre si percorrono sentieri difficili con pietrame piuttosto che semplice con strade bianche dove abbassi l’attenzione e rischi, devo sapermi anche ben gestire tra allenamenti, lavoro, famiglia per mantenere un equilibrio che mi permetta di fare tutto nel migliore dei modi.”
Stefano: “Fattori di rischio c’è ne sono milione come penso in tantissimi sport, bisogna sempre stare attenti, quasi meticolosi in tutto quello che si fa, l’infortunio è sempre in agguato. Ti sto scrivendo con le ginocchia sbucciate e con una distorsione alla caviglia in via di guarigione.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Andrea: “Semplicemente dormendoci sopra e pensando che domani è un altro giorno e come il cartone animato di mignolo col prof che gli chiede: “Prof cosa facciamo oggi?” e il prof: “Quello che facciamo tutti i giorni mignolo, tentiamo di conquistare il mondo. Io lo interpreto che domani è un altro giorno e il mondo gira sempre, va tutto avanti con o senza di noi, quindi questi veloci istanti godiamoceli tutti!”
Stefano: “Con la testa, senza mai scoraggiarmi, lavorando al meglio per tornare più forte di prima. Come dice sempre il mio amico Martin: (Di fatica non è mai morto nessuno).”
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?
Andrea: “Il messaggio è che sarebbe l’occasione buona di mollare il cellulare, orologio e prendersi del tempo con se stessi per conoscersi meglio e aprire gli occhi sul vero mondo che ci circonda, sulla natura, ascoltarla e comunicarci a proprio modo insieme."
Stefano: “Lo sport è fatica sacrificio, ma lo sport è la miglior palestra di vita che si può avere, perché conoscere davvero cosa significa fare sacrifici e saper soffrire ti aiuta nella vita di tutti i giorni per farti affrontare al meglio tutti i problemi della vita extrasportiva.”
I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport?
Andrea: “Non saprei, domanda difficile perché quello che faccio mi costringe a correre sempre non solo nelle gare ma nella vita quotidiana, tanti sacrifici e rinunce che onestamente sì vengono capite, apprezzate ma penso mai in maniera del tutto concreta. La domanda che penso si facciano è perché? Ed anche io a volte me la faccio! E poi ne faccio subito un'altra, perché no? Cerco di fare quello che mi rende felice, quando non sarà più così cambierò.”
Stefano: “I miei familiari mi supportano in tutto, soprattutto mia moglie Daniela che è veramente una santa donna.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport?
Andrea: “Ritengo utile anche un sassolino che ci si porta con se al quale diamo il compito di incanalare energie negative e darci coraggio, tutto è utile e niente indispensabile ma bisogna crederci!”
Stefano: “La ritengo utile magari in un soggetto un po’ debole a livello mentale, una persona che ha bisogno di stimoli per andare avanti e per raggiungere un obbiettivo.”

Belle storie, belle testimonianze, mi sono commosso soprattutto nel vedere le bellissime foto, apprezzo la capacità di Andrea e Stefano di eccellere non trascurando gli affetti; questo è un argomento molto attuale e problematico al giorno di oggi, è difficile mantenere un sano equilibrio tra le sfere individuali, familiari e lavorative, grazie Stefano e Andrea per il tempo a noi dedicato.

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