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venerdì 6 luglio 2018

Paolo Nardi: Se sono una persona migliore lo devo alla corsa

La mia testa e la mia determinazione possono fare la differenza
Dott. Matteo Simone 

Lo sport a volte rende migliori le persone, più serene, soddisfatte, responsabili, maturi, consapevoli, fiduciosi e resilienti. 

Di seguito Paolo (SSDS Mens Sana 1871) racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No, sono mediocre in tutti gli sport che ho praticato.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?  Per 10 anni da ragazzo ho giocato a pallavolo in serie C come palleggiatore, poi dai 30 anni mi sono dedicato amatorialmente al tennis (sono stato fidanzato con una campionessa italiana); parallelamente tante partitelle di calciotto con gli amici, sia come organizzatore, allenatore, sia come giocatore; ho iniziato a correre 5 anni fa dopo vari infortuni che mi impedivano di proseguire con pallavolo/tennis/calcio. Dopo due operazioni alla spalla, ho da poco ripreso a giochicchiare anche a tennis. Chiaramente corro, poco, una/due volte al massimo a settimana.

Lo sport aiuta a sviluppare consapevolezza delle proprie capacità e limite e a cavalcare giorno per giorno l’onda del cambiamento valutando giorno per giorno le nostre intenzioni, passioni, motivazioni e facendoci seguire percorsi e direzioni che ci permettono di sperimentarci e metterci in gioco per fare quello che vogliamo.
Chi contribuisce alla tua performance?Ho preparato da zero la mia prima maratona leggendo molto sul web esperienze e consigli di atleti del settore; mi sono consultato con un preparatore atletico specifico, ho parlato con una nutrizionista, una psicoterapeuta, amici ex atleti di esperienza, materiale tecnico in negozi specializzati. Oggi ho un po’ di esperienza (una dozzina di mezze maratone, 11 maratone, 3 ultra e la 100 km, il tutto in poco più di 4 anni) e mi programmo tabelle di avvicinamento e sedute specifiche (fisio/psico/nutriz) al bisogno.”

Si può fare tutto gradualmente e con attenzione e a volte è importante avvalersi di persone competenti, o anche amici e famigliari che suggeriscono, aiutano, sostengono, supportano, risolvono situazioni e aspetti più o meno critici.
Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?Sicuramente la 100 km del Passatore del 26-27 maggio scorso; ho dovuto gestire un malessere nel primo terzo di gara; è stata in primis una corsa di testa. Ho deciso di parteciparvi solo 3 settimane prima; non era stata preparata avendo corso poco negli ultimi mesi (solo gare lunghe).

Nella testa degli atleti ci sono sempre asticelle da superare, sfide da portare a compimento, e per gli atleti che praticano corsa c’è sempre la voglia di provare a fare una maratona e poi c’è la voglia di provare a fare il grande salto verso la 100 km.
Il 26 maggio 2018 Paolo ha corso la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 18h06'17".
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?Ho sempre pensato che la mia testa e la mia determinazione possono fare la differenza; nella vita non si può mollare di fronte alle prime difficoltà; i problemi si affrontano sempre, basta affrontarli e osservarli da più punti di vista.”

Lo sport permette di sperimentare un mondo di sensazioni ed emozioni uniche. Lo sport permette di fare cose ritenute difficili, impossibili, bizzarre; lo sport permette di sporcarsi, di cadere, di trovarsi in situazioni insolite.
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Ho corso una gara di 10 km con l’ombrello dall’inizio alla fine, diluviava.” 
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara)?Sono una persona assai empatica; mi piace lavorare di imagery, immaginarmi sorridente al traguardo. Quando corro (piano) cerco di entrare in sintonia con l’ambiente circostante.”

Lo sport permette di considerare testa, corpo e cuore nel portare a compimento le proprie imprese sportive. Lo sport permette di conoscersi sempre di più e di apprendere dall’esperienza.
Quali sono difficoltà e rischi?Abuso spesso del mio fisico poco allenato e quindi rischio di incorrere in piccoli infortuni, che comunque cerco di gestire con stretching e riposo.” 
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Di testa, cerco infatti di prevenire qualsiasi tipo di problema prima di correre, programmo tutto e mi porto dietro tantissime cose (cerotti, antidolorifici, etc.); vado a farmi fare un bel massaggio fisioterapico nei giorni precedenti le gare e in quelli immediatamente successivi. Ho imparato a riposarmi e ad attendere un minimo di guarigione, ma ci ho messo anni per capirlo.”

Lo sport aiuta a trasmettere tanti valori positivi, diventa una vera palestra pratica di vita attraverso la partecipazione ad allenamenti e competizioni, attraverso il gioco di squadra, la condivisione di esperienze sportive.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
Lo sport è salute, è aggregazione, amicizia, condivisione, sacrificio, sudore, soddisfazione, gioia. Lo sport è vita.” 
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?No, mai; sono assolutamente contrario.” 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Il doping non ti rende più forte, ed anche se arrivi prima sei un debole, un baro, un fallito; sii uomo, lavora su te stesso in maniera pulita, sii onesto e accetta i tuoi limiti.”

Nella mente degli atleti sempre tante gare per testarsi per mettere in pratica insegnamenti sperimentati in gare precedenti o consigli ricevuti da altri atleti più esperti o allenatori.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Sono orgogliosi e talvolta preoccupati.” Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?La corsa mi ha messo a nudo, ha permesso di accettarmi così come sono, se sono una persona migliore lo devo alla corsa.” 
Ritieni utile lo psicologo dello sport?
Utilissimo, ne faccio uso.” 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Dopo la 100 mi sento appagato; metterò a disposizione la mia 'poca' esperienza nelle prossime sfide dei miei più cari amici; è bello sognare insieme.

Un’intervista a Paolo è riportata nel libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.  
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Dott. Matteo Simone 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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