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venerdì 3 agosto 2018

Alessandro Reali, runner: Mio figlio Cesare mi fa sentire sempre un campione

Matteo Simone

La prima maratona diventa il vero battesimo dei runner, ti dà l’ingresso nel mondo dei maratoneti, sai che hai superato una prova difficile, hai superato il muro del maratoneta, grazie a te stesso, alla tua personalità, al tuo impegno negli allenamenti, alla tua determinazione. 

Di seguito Alessandro, racconta la sua esperienza di atleta runner.
Qual è una esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare?  E’ stata la mia prima maratona che non avrei mai immaginato di portare a termine.” 
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio o hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima maratona fa sempre il suo effetto… Poi devo dire che ogni competizione mi crea sia prima che dopo belle emozioni.” 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mia moglie e mio figlio mi sostengono moralmente anche con loro presenza nella gran parte delle gare, in particolare mio figlio Cesare che in ogni gara mi fa sentire sempre un campione.”

Capita di incontrare qualcuno che parli del suo sport, che invita a correre e poi può succedere che lo sport, e in questo caso la corsa in particolare, faccia appassionare e faccia sperimentare benessere sia in allenamento che in gara.
Nello sport quali fattori e persone hanno contribuito al benessere e performance?Il fattore principale è stata la mia volontà e voglia di fare sempre di più. La persona che più ha contribuito a formarmi dal punto di vista tecnico è stato il mio amico e compagno di squadra Casale Tommaso; oltre a lui, la grande amicizia che mi lega ad un altro compagno di squadra De Luca Massimiliano (insieme a lui ho preparato la gran parte delle gare).” 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?Mi fa star bene con me stesso. La corsa mi dà un senso di benessere ed anche qualche soddisfazione personale.”

Tommaso e Massimiliano, due persone che conosco, un allenatore ed un atleta che possono contribuire a suscitare voglia di fare sport, di allenarsi, di partecipare a gare. Si diventa amici di squadra e di avventure, si affrontano assieme allenamenti e gare, si cresce come persone e come atleti.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sento campione ogni volta che finisco una gara… Tutta la mia preparazione viene inserita nei ritagli di tempo che trovo tra lavoro e famiglia.” 
Che significa per te praticare attività fisica? “Significa sentirmi in forma e socializzare con altre persone.

Si mettono in conto anche obiettivi difficili, sfidanti ma raggiungibili arrivandoci un passo alla volta con esperienza e fiducia in sé.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport? “La mia unica qualità è quella di superare sempre me stesso, però direi che per la corsa mi sento veramente portato.” 
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Potrebbe secondo me essere utile se una persona vuole essere troppo competitiva mettendo a rischio la propria salute.”

La vita è fatta di scelte, di periodi, di famiglia, lavoro e hobby. Si decidono direzioni, mete ed obiettivi; si impegna per arrivare dove si vuole con impegno, passione, convinzione e determinazione; ci si organizza da soli o con amici e famiglia.
Quali sogni hai realizzato? “Portare a termine la 100 Km del Passatore insieme al mio amico Massimiliano.”

In due è molto meglio, si condivide la fatica e la gioia, il pre-gara e il post-gara, ci si aiuta e ci si sostiene a vicenda, una storia che accomuna, una esperienza da vivere assieme.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Fatelo perché lo sport aiuta a scoprire molte potenzialità sia caratteriali che fisiche.” 
Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma cerco di confrontarmi con gli atleti più esperti che conosco.”

Un’intervista ad Alessandro è riportata nel mio libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.  
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione. 
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Autore di libri psicologia e sport 

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