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sabato 22 settembre 2018

Giuseppe Matteucci, ultramaratoneta: Bisogna crederci sempre

Importante è metterci sempre cuore e passione
Matteo Simone 

Si è svolta a Policoro, il 14 Settembre 2018, la 48 ore di corsa nell’ambito dell’Italian Ultra Marathon Festival (ITA). 

Il vincitore è stato Rolando Marzorati SM55 che ha totalizzato km 292,600 precedendo Giuseppe Matteucci SM40 km 284,900 e Sonia Lutterotti SF55 km 278,300 che ha vinto la gara femminile.
Completa il podio maschile Piero Cossalter SM40 km 269,500 mentre arriva al 4° posto e 2^ donna Valeria Empoli SEF km 267,300, a seguire Garfield Jones SM60 km 260,700, Christian Ritella SM45 km 233,200, Nicola D’Alessandro  SM50 226,600, Francesco di Pierro SM35 km 199 .
Di seguito Giuseppe racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come ti sei preparato e organizzato?Ho preparato questa esperienza lunga 48 ore con la testa. Qualcuno mi ha detto con un colpo di testa. Scherzi a parte la preparazione di base c’era, ho aggiunto 'solo' un po’ di determinazione.”

Si può fare tutto se ci si prepara non solo fisicamente ma anche dal unto di vista mentale per gestire ore e ore di corsa e cammino lungo un circuito poco più di 1 km per 48 ore consecutive, si tratta di una prova di meditazione, di coscienza fluttuante, di presenza e assenza, di stanchezza andando avanti attaccandosi a qualsiasi stimolo visivo, tattile, uditivo.
Che aria hai respirato?Ho respirato l'aria positiva tipica dei lunghi percorsi. Quell’aria che tanto mi piace dove contano più le emozioni che la performance in se.

Gare di lunghi chilometri per tantissime ore permettono di valutarsi, testarsi, vedere fino a dove si può arrivare, fino a dove si può resistere, permette di essere in contatto con il vero sé facendosi domande e dandosi risposte, cercando nei movimenti degli altri delle risposte, cercando negli sguardi degli altri delle complicità, sperimentando una condivisione della fatica che può essere considerata alienante ma che permette di sperimentare come tutto passa se non si è troppo frettolosi se si è disposti a stare e ad essere in quel momento che dura 2 giorni.
Cosa ti ha aiutato e cosa ha remato contro?Mi ha aiutato molto la condivisione con Valeria e il generoso supporto del suo papà. La straordinaria positività dell'esperienza offusca del tutto ciò che non ha girato.”

In gare per tanti chilometri, per ore e ore di movimento continuo in avanti alla ricerca di un senso che emerge dall’incontro con gli altri, dall’aiuto che si da e si riceve, dalla forza che si cerca e si trova dentro di se, si può sperimentare l’unione di intenti, il sostegno da parte di qualcuno che comprende e si mette a disposizione generosamente.
Cosa è cambiato in te nel tempo?Ho iniziato le mie ore di corsa promettendomi di fermarmi lì dove ne avessi ravvisato l'esigenza. Con il passare del tempo prendeva presa in me la certezza di godere di tutto il percorso.” 
Chi ti ha appoggiato, sostenuto, consigliato?Il supporto è provenuto da tutti.”

Nelle corse per tanti chilometri, per tantissime ore bisogna permettersi di rallentare, di esercitare la lentezza, di trovare spazi e momenti per coccolarsi per portarsi avanti metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, alba dopo tramonto, sempre avanti con il sorriso, salutando e sorridendo, stando cn se stessi e anche con gli altri.
Cosa porti a casa?Porto con me la forte convinzione che nelle cose bisogna crederci sempre, prescindendo dal risultato. Importante è metterci sempre cuore e passione.” 
Come recuperi ora e con quali coccole?Recupero con un po’ di sano relax. Un po’ di riposo dalla corsa affinché il rientro sia ancor più bello.”

La corsa per tanti chilometri, per tante ore di sport permette di portare a casa sempre nuove consapevolezze, nuove forze interiori.
Cosa dicono di te a casa, al lavoro, gli amici?Molti sono fieri. Alcuni simpaticamente mi danno del pazzo.” 
Cosa racconti a casa, al lavoro agli amici? Racconto della bellezza dell'esperienza. Racconto che girare tante volte l'anello del circuito non è monotono perché l'esperienza di ogni giro è diversa dal precedente.”

L’esperienza di corse per tanti chilometri per decine di ore permette di scoprire il senso della vita che a volte ci sfugge, ognuno scopre il suo senso, il senso di esistere, di nutrirsi di sport, di incontri, di fatica, un senso che ortad arrivare fino alla fine per darsi forza e coraggio per le prossime volte sia nello sport che nella vita.
Dedichi a qualcuno questa tua prestazione?Si alla mia mamma. Mi piace credere che abbiamo corso insieme.”

Le corse per tanti chilometri di giorno e notte permette di centrarsi su se stessi e sui propri cari, permette di sistemare delle cose dentro di se, di portare a termine cose in sospeso che ognuno ha dentro sdi se, permette di allontanarsi dal proprio corpo per viaggiare attraverso visioni e illusioni per distrarsi , per allontanarsi dalla fatica, per sperimentare un’attenzione e una consapevolezza fluttuante, per non bloccarsi, per non fermarsi.
Sei stato bravo o potevi far meglio?Credo di essere stato me stesso.”

Nello sport di corsa per tanti chilometri dove c’è un movimento in avanti continuo per ore e ore, bisogna essere motivati, bisogna avere l’intenzione di esserci e di farlo, bisogna essere determinati, bisogna esserci con il cuore, il corpo e la mente.
Hai appreso qualcosa in più su te stesso o dagli altri atleti?Si. La conferma che bisogna crederci.”

Nello sport di corsa per tante ore, per tanti chilometri, bisogna avere fiducia in sé, una fiducia che va e viene, una forte voglia di andare avanti per scoprire cosa c’è giro dopo giro, per sperimentare come superare eventuali sabotatori interni che chiedono di fermarsi.
Lasci qualcosa alle 48 ore di Policoro?  Un po' del mio entusiasmo e della mia corsa a ritmo di musica a tratti canterina.”

Lo sport prolungato per tante ore mette in circolo sostanze che fanno sperimentare benessere, che se ti fermi ne senti la mancanza, lo sport prolungato con persone con le quali c’è intesa e complicità fa sperimentare senso di appartenenza e quando finisce tutto si sperimenta a volte solitudine, si sperimenta una mancanza di fatica.
Che segno ti ha lasciato questa gara?La voglia di mettermi in discussione. Dobbiamo provarci sempre.” 
Ora cosa vedi davanti a te?Una corsa ricca e lunga quanto la distanza tra Milano e Sanremo.”

Lo sport di lunga durata dove bisogna starci fino alla fine e capire come andare avanti, dove attingere forza e volontà, permette di incrementare la consapevolezza delle proprie qualità e caratteristiche.
Qual è stato il tuo punto di forza?Il mio punto di forza è nella solarità che mi regala la corsa.”

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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