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giovedì 20 settembre 2018

Roberto Isolda, ultrarunner: Il 22 settembre 2018 sarò a Verona alla Lupatotissima

Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k
Matteo SIMONE

Lo sport a volte diventa un grande orto da coltivare oltre all’orto familiare e lavorativo, per esempio, lo sport diventa un orto individuale per esprimersi al meglio, per sperimentarsi, per coltivare benessere ma anche performance. 

Di seguito Roberto, della Bergamo Stars Atletica  racconta un po’ del suo orto rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Rob, cosa combini ora?Ciao Matteo! Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k.”

Coltivare la passione della 100km significa dedicarsi a un grande orto che abbisogna di cura e allenamenti costanti e continuativi di lunga durata e intensi dal punto di vista qualitativo, ma se c’è passione, intenzione, motivazione, obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili si può fare tutto, tutto pesa di meno.
La fatica a volte diventa amica perché permette di sperimentare la ciclicità della vita che è fatta di programmazione, pianificazione, progetti, attese e poi tutto passa, passa la gara, la partenza, la fatica e quello rimangono le intense esperienze di gara: incontri, sguardi, ricchezza interiore, nuove consapevolezze che con il tempo bisogna assorbire e farle depositare nel nostro cuore, corpo, anima e mente, aiutandoci nel futuro per riflettere e ricordare come siamo riusciti, perché a volte lo dimentichiamo.
Un grande lavoro diventa l’allenamento a ricordare le cose positivi, buone e di successo che abbiamo sperimentato nella nostra vita che possono ritornare se ci crediamo e ci impegniamo cavalcando sempre l’onda del cambiamento con le risorse residue che non sono poche ma bisogna impegnarsi e crederci per recuperarle, a volte ci vuole l’aiuto di qualcuno che stimola, allena fisicamente e mentalmente.
Progetti trail? Strada?Il 22 settembre sarò a Verona alla Lupatotissima sulla gara test di 6 ore così da valutare i miglioramenti nel ciclo di carico di questi ultimi quattro mesi. Per la serie "il primo amore non si scorda mai", a metà ottobre sarò al Morenic Trail (119K e 2.500 mD+), gara molto corribile sopra Ivrea. E poi da novembre il pensiero andrà a Seregno 2019!

Nella mente degli atleti soprattutto degli ultrarunner tanti progetti e sfide difficili e bizzarre per divertirsi e per uscire sempre di più dalla zona di confort per sentirsi vivi davvero sperimentando situazioni, sensazioni, emozioni intense ma con attenzione.
Nuove consapevolezze?La consapevolezza è di sapermi divertire su qualsiasi terreno: questo è stato un anno polivalente, ho gareggiato su sentieri, asfalto e pista, cosa chiedere di più?

E' importante coltivare sempre di più la consapevolezza fluttuante che a volte va via, ci abbandona e ci lascia in balia dell’istinto, delle pulsioni, ma poi la consapevolezza ritorna per ricordarci quali sono le nostre capacità, risorse, caratteristiche, limiti.
Ringrazio Roberto per le sue risposte e apprezzo la sua modalità di fare sport di endurance divertendosi nonostante la fatica.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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