Pagine

Pagine

mercoledì 19 dicembre 2018

Francesco Bona, maratoneta: Un campionato italiano ha sempre il suo fascino

Gli ultimi 500 m sono comunque stati un calvario credo di più sotto un piano psicologico
Matteo SIMONE 

Il keniano Wilfred Kipkosgei Murgor in 2h12'36" si aggiudica la XX^ Maratona di Ravenna Città D'arte, precedendo il connazionale Silah Kipkemboi Limo 02h13’05″ e l’etiope Sefe Wendemu Tigu 02h15’14″e battendo il record precedente che era di 02h14’05″ stabilito dal suo connazionale Julius Choge nel 2007.

L’etiope Aberu Ayana Mulisa si aggiudica la maratona assoluta femminile in 02h36’32″ precedendo la croata Nikolina Stepan 02h48’07” e la lituana Ruta Simkunaite 02h58’38″ e battendo il record della corsa che era di Catherine Bertone 02h39’19″ nel 2015.
Il 4° assoluto è Alessio Terrasi che si laurea Campione Italiano di Maratona in 02h19’14″ superarndo pochi metri prima del traguardo Francesco Bona 02’h19’28″, terzo giunge Luca Parisi stabilendo la sua miglior prestazione in maratona 02h22’51″.
Il titolo italiano femminile è stato vinto da Eleonora Gardelli in 02h59’19″ che ha preceduto Elisa Zannoni 03h00’07″ e Linda Pojani in 3.04.35.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Francesco Bona attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Francesco, mi dispiace per il tuo mancato titolo italiano, come è andata?Sostanzialmente molto male. Quello che poteva sembrare un obbiettivo alla portata si è trasformato in una disfatta. 
Ho senza ombra di dubbio sbagliato, ma il risultato finale è stato quello ben conosciuto.”

Nella mente degli atleti ci sono sempre obiettivi e priorità, si cerca di fare del proprio meglio, allenarsi e impegnarsi per fare il proprio personale o vincere un titolo italiano, ma a volte, soprattutto in maratona, non tutto fila liscio e si può mancare per un soffio un titolo importante che potrebbe valere una conferma e una speranza.
Criticità, difficoltà, crisi?Alla mezza vedendo il passaggio lento per puntare al personale ho pensato di continuare rallentando per non rischiare crisi anche considerando che davanti e dietro non avevo nessuno. Forse mentalmente questa decisione ha condizionato la condotta di gara. Al 39° quando mi sono accorto che il secondo italiano mi stava rientrando ho provato a reagire, ma da una parte la stanchezza che fisiologicamente è arrivata e il procedere ad una andatura conservativa ha fatto sì che non riuscissi più a tornare a ritmi decenti per tenere le distanze. Gli ultimi 500 m sono comunque stati un calvario credo di più sotto un piano psicologico.”

Mi dispiace per questo mancato titolo per Francesco Bona, molto serio e meticoloso negli allenamenti e in gara. 
Gli atleti investono in gare e appuntamenti importanti dove vorrebbero confermarsi per continuare a impegnarsi nello sport sempre a livelli alti di competizione per cercare di indossare una maglia azzurra e poter rappresentare l’Italia in competizioni internazionali.
Che sapore ti ha lasciato questa gara?Grandissima amarezza.” 
Che significato ha per te questo campionato?Un campionato italiano ha sempre il suo fascino anche se per alcune distanze ormai viene snobbato da atleti e federazione.”

Bisogna riconoscere a Francesco la voglia di essere presente, di mettersi in gioco, di continuare a fare bene lavorando duramente giorno dopo giorno e dopo una grande sconfitta che comunque vale un risultato prestigioso di Vice Campione Italiano bisogna ritornare a lavorare meglio e di più di prima per crederci ancora una volta portando a casa ricchi insegnamenti.
Come è stato il pre-gara, la condotta di gara, il finale?15 giorni prima ho corso la maratona di Francoforte ma al 36 mi sono ritirato non essendo sui tempi del personale. La scelta quindi è ricaduta su Ravenna in quanto campionato italiano. A livello personale mi è sembrato di aver recuperato i chilometri fatti a Francoforte. Pre-gara senza problemi e svolto con molta tranquillità. Gara condotta sui ritmi prestabiliti o poco sopra fino alla mezza poi …”

Durante una lunghissima gara di maratona l’atleta attraversa diversi stati di pensiero, elabora pensieri e situazioni, si proietta in avanti facendo previsione ma a volte il corpo frena e limita facendo saltare piani e progetti. 
Forse Francesco si è rilassato troppo dopo la mezza? Forse doveva crederci di più? Forse un keniano avrebbe continuando a correre come un pazzo fino alla fine? Avrebbe durato? Avrebbe finito prima benzina? Forse se non rallentava Francesco si fermava al 36° km anche a Ravenna? 
Le decisioni e le condotte del momento sono sempre le più giuste, nel momento presente l’atleta fa il meglio che può fare, il resto sono solo supposizioni. Importante è l’esperienza che si fa apprendendo sempre da ogni situazione.
Cosa hai imparato dall'esperienza o dagli altri atleti?Mai credere di rilassarti e sottovalutare la situazione.” 
Cosa porti a casa?Una grossa delusione.”

Meno male che dietro l’atleta c’è una grande rete che sostiene e supporta, è importante anzi essenziale avere persone care di riferimento presenti che accolgono l’atleta all’arrivo dopo averlo sostenuto durante tutta la gara e soprattutto durante il lungo percorso di allenamenti.
Cosa o chi ti ha aiutato oppure ostacolato?Sicuramente la mia famiglia con mia moglie e i miei splendidi bambini. Quando ho spiegato a mia figlia di 3 anni che ero caduto sul finale mi ha detto che dobbiamo andare a sgridare la strada che mi ha fatto cadere, quindi ci ho riso sopra. È successo, ma la vita regala comunque molte gioie!”

Oltre al lavoro, allo sport, alla performance, la vita regala anche un benessere relazionale e soprattutto familiare con coccole e con la spensieratezza dei bambini che rendono tutto più sopportabile, gestibile, affrontabile.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi?Sicuramente dover subire questa delusione ad età "matura" brucia anche perché sai che saranno le tue ultime carte da professionista. 
Comunque si pensa al futuro con una maratona primaverile e un primo periodo per assecondare le esigenze dell'Aeronautica Militare.

Sempre avanti sembra essere la giusta strategia per cercare di risollevarsi e ritrovare l’entusiasmo che diventa benzina utile e indispensabile per i muscoli, il cuore e la testa.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara di maratona?Quello che è successo e la grande delusione provata.

Martedì 18 giugno 2019 Francesco ha vinto la Spring Run 2019 presso Ferrara.
Un'intervista a Francesco Bona è riportata nel libro "Maratoneti e ultrarunner" edito da Edizioni Psiconline. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Posta un commento