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mercoledì 23 gennaio 2019

Luca Parisi, maratoneta: Ancora non ho fatto la gara della mia vita

Matteo SIMONE 

Si è svolta la “Corsa di Miguel” il 20 gennaio 2019 e in tale occasione Luca Parisi ha provato a puntare in alto cercando di vincere la competizione ma si classifica al terzo posto con il crono di 30’20” sperimentando comunque una vittoria personale. 

Di seguito, Luca racconta la sua passione per la corsa rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?Mi sono sentito campione ogni volta che ho tagliato il traguardo di una competizione.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Ho imparato a vincere le difficoltà e a superare gli ostacoli così come nello sport anche nella vita.” 
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Guardo sempre al futuro ma anche al passato al fine di evitare di rifare gli stessi errori.

La corsa in particolare a volte diventa una sana abitudine, un’opportunità di svago, di crescita personale gestendo allenamenti e gare in compagnia o anche da soli.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Premesso che non mi definisco un vero e proprio atleta, gli atleti quelli veri sono stipendiati per fare la propria attività sportiva e a me interessa solo superare i miei limiti. Ho iniziato a correre in un parco vicino casa in compagnia di un ragazzo di nome Raffaele, che mi ha fatto conoscere la corsa in maniera molto più seria, rispetto a un primo approccio da principiante.
Poi ho avuto diversi allenatori, tra i quali Armando Martini venuto a mancare da qualche giorno, e infine da meno di un anno corro allenandomi completamente da solo, corro da circa 18 anni.”

Conoscevo Armando Martini, una cara persona, molto serio e professionale, molto silenzioso ma umile ed efficace con i suoi atleti dei quali se ne prendeva carico e li seguiva negli allenamenti e nelle gare. La maratona per tanti diventa una gara regina, una grande sfida, un viaggio importante da percorrere attraversando eventuali crisi e gestendo il ritmo chilometro dopo chilometro dopo un congruo periodo di preparazione.
La gara della tua vita? Ancora non ho fatto la gara della mia vita, sono sicuro che un grande risultato arriverà dalla maratona, la distanza di cui ho anche l’esperienza più difficile del mio percorso sportivo, nel 2014 il mio esordio in cui ho sofferto molto gli ultimi 5km non pensando di riuscire a arrivare al traguardo, ma sono riuscito comunque a superare la finish line con il tempo di 2h28’ e in decima posizione assoluta.”

Le gare diventano dei test di verifica delle proprie condizioni, diventano un’opportunità per testarsi, per sperimentare sensazioni ed emozioni diverse dopo una programmazione di allenamenti mirati al conseguimento del proprio obiettivo difficile e sfidanti.
Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?L’allenamento quotidiano accresce in me la consapevolezza di potercela fare anche in gara.” 
Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?
Cerco di ampliare al massimo il bagaglio di sensazioni durante gli allenamenti, provando sensazioni diverse che vanno dallo stress mentale a quello fisico al fine di arrivare alle gare preparato a ogni genere di situazione.” 
Chi contribuisce alla tua performance?La mia famiglia in primis.”

Lo sport permette di far parte di un gruppo, squadra, famiglia con un obiettivo comune individuale e di squadra teso al benessere e alla performance.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Alla corsa di Miguel del 2017 sono partito senza riscaldamento perché non riuscivo più a trovare mio padre che teneva la borsa con le mie cose… l’ho trovato due minuti prima del via e mi sono cambiato al volo, in quella occasione ho realizzato il mio personale!

Lo sport avvicina persone, culture e mondi, abbatte barriere culturali e generazionali, lo sport diventa una palestra di vita.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Lo sport supera le disuguaglianze e unisce i popoli, migliora l’armonia con sé stessi e con gli altri e proprio i più giovani devono praticarlo affinché ci sia un mondo migliore.” 
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Bisognerebbe dare agli sport come l’atletica maggiore visibilità e importanza, lo sport per eccellenza rimane il calcio gli altri non vengono minimamente considerati.”

Lo sport comporta tanto impegno e sacrifici per ottenere la miglior prestazione possibile, per cercare di sfidare altri più forti, per cercare di fare del proprio meglio per abbattere primati personali e avversari, è importante non barare ed essere corretti per un confronto leale e corretto.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Mai! Chi si dopa andrebbe punito con sanzioni esemplari.” 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Doparsi è l’equivalente di rubare, vincere una medaglia, sottraendola a chi si è allenato duramente da pulito e facendo sacrifici quotidiani è qualcosa che non deve per nessuna ragione accadere, il doping va sconfitto a ogni costo.”

Nella mente degli atleti ci sono sempre gare da partecipare, sfide, tempi da migliorare. Luca sembra vere le idee ben chiare a seguito dei suoi tanti anni di carriera sportiva iniziando dal mezzofondo e arrivando alla maratona, una gara che mette alla prova dove si esce maturi e responsabili, dove ci si può sentire arrivati e soddisfatti.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Per prima cosa voglio lavorare per il prossimo, fare tutti i corsi della federazione e mettere a disposizione degli altri le mie competenze e esperienze per aiutarli a migliorare, voglio anche correre una maratona sotto le 2h20’! Magari alla prossima.

Il 1° dicembre 2019, Luca ha corso la maratona di Valencia in 2h18'02", ben al di sotto di quanto aveva dichiarato (2h20"). quello che dice Luca riesce a portare a compimento.
Un’intervista a Luca è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre” di Matteo Simone.
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: novembre 2022.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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