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martedì 29 gennaio 2019

Quando la corsa chiama non aspettare il momento migliore

Psicologo, Psicoterapeuta

Perché fare sport? Per uscire fuori dalla zona di confort. Per sperimentarsi, per mettersi in gioco, per raccontare, incontrare, confrontarsi, per sperimentare freddo e caldo, per apprendere dalla scuola dalla vita; questo è lo sport che vogliamo, di tutti e per tutti, senza età e con ogni modalità.

Nel libro “Contro la felicità. Un elogio della melanconia”, Eric G. Wilson a pag. 115 racconta dell’importanza del vivere ogni momento come fosse l’ultimo, come canta anche Fiorella Mannoia in una sua canzone. Così scrive Eric: “Quando siamo costretti ad affrontare il fatto che la nostra esistenza non è che un punto sulla scala cosmica del tempo, capiamo quanto sia assolutamente prezioso ogni singolo istante, e che ci rimane pochissimo tempo e faremmo bene ad approfittarne al meglio. Solo quando sperimentiamo la nostra estrema limitatezza, ci rendiamo conto delle nostre grandi possibilità. Vogliamo, più di ogni altra cosa, vivere intensamente e appieno, fare quello che non abbiamo mai fatto ma solo sognato.

A volte la corsa chiama e fa uscire fuori dalla comoda zona di confort, fa uscire fuori casa, mette in strada, nei parchi, fa incontrare persone reali in carne e ossa, fa mettere in gioco sperimentando benessere e performance; fa ritrovare vecchi amici, fa incontrare nuovi amici.

Sali in carrozza, la carrozza dello Sport, fatti trasportare e coinvolgere, segui un coach o un atleta più esperto o diventa il coach di te stesso; non aspettare il momento migliore, non rimandare, è ora il momento; all'inizio può bastare anche un solo minuto al giorno, il resto viene da sé, non vorrai più scendere dal treno dello Sport sperimentando sempre più benessere e performance, inviterai sempre più gente. Lo sport diventerà la tua vera zona di comfort, fidati.
La corsa non è solo fatica fisica, prestanza fisica, forza e resistenza, ma anche tante emozioni, tanta introspezione, alla ricerca del vero sé, del profondo di noi stessi, della conoscenza vera di noi stessi, di come ci comportiamo con atleti amici e avversari come ci comportiamo in gara alla partenza e all’arrivo, come sperimentiamo appagamento, gioia e soddisfazione e come si riprende la quotidianità familiare e lavorativa.
Si impara sempre dall'esperienza, importante è mettersi in gioco, uscire dalla zona di comfort, si può scegliere di restare seduti dietro le quinte, comodi, ma solo mettendosi in gioco e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio.

Interessanti anche le parole di William Hart: “Si può assaporare completamente una situazione piacevole, senza dispiacersi quando finisce perché si comprende che ogni cosa è destinata a passare.”

Insieme è molto meglio nella condivisione dell'esperienza di fatica e poi anche di gioia, entusiasmo, soddisfazione. Questo è il vantaggio dello sport.

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