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lunedì 20 maggio 2019

Giulia Magno, velocista: La testa gioca il 90% nella competizione e nello sport

Spero di riuscire ad indossare la maglia azzurra una volta nella mia vita
Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Giulia Magno è un’atleta velocista dell’A.S.D. C.U.S. Catania con i seguenti Personal Best: 400m: 55.56 – Ginevra; 200m: 24.99 – Palermo; 100m: 12.20 – Misterbianco; 800m: 2:24.76 – Enna. 

Di seguito Giulia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno? "Certo, ogni giorno, perché la testa ed il sentirsi i migliori, sono una componente importante per riuscire a raggiungere i veri obiettivi.”

Per diventare campioni bisogna praticare ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, bisogna visualizzarsi campioni, continuare a crederci, avere obiettivi chiari da raggiungere e impegnarsi costantemente con piacere e alta motivazione, nonostante la fatica.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Facevo atletica a 8/12 anni, poi ho mollato per più di 10 anni e l’ho ripresa ‘da grande’ a 25 anni. È quasi 4 anni che mi sono approcciata all'atletica agonistica."

L’atleta deve essere libero di fare il suo percorso senza pressioni e senza giudizi, c’è un tempo per giocare e divertirsi e un tempo per fare le cose più sul serio ma conservando comunque un po’ di umorismo utile al momento opportuno, soprattutto nei momenti di difficoltà per sdrammatizzare e per ripartire.
Nello sport chi o cosa ha contribuito al tuo benessere o performance? "Prima di tutto la serenità mentale, i risultati si fanno quando si è sgombri da pensieri o si è in grado di non portarsi i problemi in campo. Poi, il supporto del mio allenatore, del mio ragazzo e famiglia, sono di certo una componente importante."

In effetti quando bisogna fare qualcosa ritenuto importante bisogna starci con la testa, si può immaginare di chiudere in un barattolo qualsiasi distrazione per riprenderla a fine impegno o allenamento. Importanti diventano le figure di riferimento che aiutano l’atleta a focalizzarsi sul compito, supportano, consigliano.
Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Ancora ho un grande percorso da fare, e la mia carriera atletica non è piena di esperienze. Ma le gare che ho fatto all'estero, sono state le più emozionanti, perché ho assaporato e visto l’atletica ad alto livello.”

Lo sport ad alto livello permette di confrontarsi con atleti internazionali di pari livello e lì è che si apprende oltre alla modalità di fare sport e di allenarsi anche l’approccio allo sport e la cultura locale, si torna a casa con tanta esperienza.
La tua gara più difficile?I campionati italiani indoor quest’anno, in cui mi sono infortunata al 200 metri.” 
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare?La facilità con cui dopo pochi mesi di allenamento ho fatto il minimo per i campionati assoluti, mi ha fatto capire che ho una base ottima e che con il duro lavoro posso farcela.” 
A cosa devi prestare attenzione? "Devo stare attenta agli infortuni, che sono la cosa che più temiamo noi atleti.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? "Due giorni di crisi, piango, mi sfogo e poi sono pronta a ricominciare a mille."

Purtroppo l’atleta mette in conto gli infortuni ma allo stesso tempo deve capire come evitarli perché si fa presto a ritornare performanti e vincenti ma poi è un peccato saltare appuntamenti importanti che fanno crescere e permettono di dimostrare il proprio valore.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo sport? "Invito i genitori a far approcciare i ragazzi allo sport già da piccoli, perché è importante sia nei rapporti sociali, sia per la testa, si diventa molto inquadrati, e soprattutto li allontana dalla brutte tentazioni che oggi assalgono il mondo."

In effetti, l’aiuto dello sport per i ragazzi è fondamentale, si apprende a organizzarsi e focalizzarsi per raggiungere un obiettivo sportivo e ciò poi si trasferisce nell'ambiente lavorativo dove si fa parte di squadre di lavoro dove ognuno contribuisce con le proprie capacità dimostrate di possedere.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un tuo messaggio per sconsigliarne l’uso? "Non sono ancora ad un livello in cui possono propormelo, ma conosco ragazzi o ragazze che ne hanno fatto uso, e hanno troncato la loro carriera atletica, perché scoperti. Non lo consiglio perché, la propria salute è più importante di un momento di gloria."

Lo sport deve aiutare a preservarsi nel tempo, a prevenire patologie dovute alla sedentarietà ma a volte il doping diventa una tentazione per gli atleti che attraversano periodi di fragilità e vulnerabilità che li portano ad annullare la propria vita e la propria carriera sportiva.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? "Mio padre correva da ragazzo perciò è felice e avrebbe voluto non avessi avuto uno stacco di 10 anni dall'atletica. Gli altri, amici, non capiscono bene cosa faccio, c’è un po’ di ignoranza, non si conosce bene l’atletica." 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica? "Che non è mal troppo tardi."

L’atletica non è solo risultati, vittorie e record ma anche tanta fatica, tanta disciplina, sacrifici, restrizioni, a volte non si è portati per tutto ciò, a volte non sempre si è disposti a impegnarsi. Bisogna fare quello che si può e si vuole in un dato momento e diventa importante da una parte l’esempio di persone come genitori che trasmettono questa passione importante dello sport e dall'altra parte bisogna rispettare il volere dei propri figli che non sono ancora pronti o consapevoli di quello che possono ottenere e diventare attraverso la pratica di una disciplina sportiva.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? "Sì, è importante perché la testa gioca il 90% nella competizione e nello sport. Puoi essere il più forte fisicamente, ma se la testa non va non lo dimostrerai mai. Al contrario puoi essere mediocre fisicamente, ma con una gran testa e arrivare a livelli alti. Un esempio? Pietro Mennea."

Belle queste parole che trasmettono l’esperienza diretta di Giulia che grazie alla sua testa sa come ritrovare la motivazione per eccellere nello sport, sa quali possono essere le sue potenzialità e quindi sa che se continua a dedicarsi e impegnarsi a dovere con l’apporto di persone di riferimento può arrivare ancora tanto lontano.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? "Spero di riuscire ad indossare la maglia azzurra una volta nella mia vita. Ho un coach fantastico che motiva nel giusto modo e che mi fa vedere il bicchiere sempre mezzo pieno."

Belle queste parole di speranza, impegno, riconoscenza che possono permettere a Giulia di trasformare i suoi sogni in realtà.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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