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lunedì 24 giugno 2019

Giorgio Barile, triathlon: Lo sport ti insegna a migliorare in tutte le situazioni di vita

Lo sport ti insegna a vivere e a migliorare in tutte le situazioni di vita
Matteo Simone

Il triathlon è uno sport interessante ma faticoso, bisogna combinare tre discipline sportive che prevedono un approccio diverso alla gara con un abbigliamento che vada bene per tutte e tre le gare: nuoto, bici e corsa a eccezione del full Ironan dove ci si può cambiare e usare la muta per il nuoto di 3,8km, un body abbastanza imbottito per la bici dove si tratta di precorrere 180km in bici e per la maratona di 42,195km ci si può cambiare anche in pantaloncini e canotta.

Di seguito l’esperienza di Giorgio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stata la gara della dove hai sperimentato le emozioni più belle?70.3 Turchia 2017.” 
La gara più difficile?70.3 Forte Village Sardegna in quanto avevo spinto troppo in bici.” 
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Al Forte Village quando camminavo barcollando senza riuscire a stare dritto.

Il 70.3 è il mezzo Ironman e consiste in 1,9km di nuoto, 90km di bici e la mezza maratona di 21,97km. Le gare permettono di viaggiare in giro per il mondo e l’atleta approfitta a vivere l’esperienza intensa di gara non solo dal punto di vista della fatica e della riuscita a fine gara ma anche il contesto al di fuori dell’Italia come può essere per esempio la Turchia facendo sport e vacanza le emozioni sono intense.
Posso capire Giorgio quando dice che gli è capitato di barcollare e questa è l’esperienza che si può capitare agli atleti che si spingono al limite delle loro possibilità perché quando si tratta di gareggiare si dà il massimo delle proprie forze fisiche e mentali, si cerca di andare al massimo, di fare la miglior prestazione soprattutto quando si tratta di full ironman o mezzo ironman.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Tensione, paura, noia, gioia, euforia. Le prime due nel pre-gara, la noia nella gara quando hai ancora tanti km da fare e devi rimanere concentrato ma nello stesso tempo se le cose vanno bene divertimento, le ultime due nel dopo gara.”

Lo sport a volte è molto denso e intenso, soprattutto nel triathlon per la molteplicità delle situazioni in cui si viene a far fronte. Tutto ciò comporta tante sensazioni ed emozioni dall’attesa per lo start alla gara vera e propria dove si fatica e si avanza verso la meta con pensieri e dubbi ma con la consapevolezza che ci si è allenati e quindi si deve fare del proprio meglio.
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione?Le difficoltà sono date dalle condizioni climatiche e atmosferiche… La parte più pericolosa è la bici. Devo prestare attenzione alla strada e agli altri.

Si tratta di affrontare prima la prova in acqua e si può trovare un mare mosso e con corrente e l’atleta deve superare la prova arrivando a destinazione e cercando di fare del proprio meglio considerando che ha anche degli avversari da contrastare e poi bisogna continuare sulla bici facendo le transizioni nel più breve tempo possibile e correttamente per non rischiare squalifiche per terminare di corsa fino al traguardo.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Penso che riuscirò a rialzarmi come ho fatto altre volte… Senza le sconfitte non si costruisce nessuna vittoria. Penso solo a non mollare e a fare di tutto per rialzarmi.

Il triatleta è consapevole della molteplicità dei problemi di diversa natura che può avere affrontando le diverse discipline, sa che possono capitare impedimenti che lo costringono a fermarsi come una caduta dalla bici o il non superare un cancello di tempo previsto per problemi vari anche perché si ha a che fare con un mezzo come la bici che a volte può fare capricci o comunque si può essere distratti o trovare condizioni meteo avverse e quindi l’atleta non può che rialzarsi ogni volta altrimenti cambia sport.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo sport?Lo sport ti insegna a vivere e a migliorare in tutte le situazioni di vita.”

Proprio per le diverse difficoltà che l’atleta incontra ma continua sempre nel suo percorso di approfondimento di conoscenza di se stesso che lo sport può essere considerato una scuola pratica di vita, insegna a stare al mondo in ogni caso e a ogni condizione cercando di trovare sempre una soluzione pratica per non mollare ma per andare avanti con determinazione.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un tuo messaggio per sconsigliarne l’uso?I prodotti dopanti se vuoi li trovi su internet… Quando correvo da élite nel ciclismo tutti sapevano chi o meno ne faceva uso… A me non è mai interessato perché mi hanno sempre spaventato gli effetti collaterali… Doparsi molto spesso vuol dire autodistruggersi… Non critico chi lo usa perché ognuno è libero di fare ciò che vuole… A me se uno si dopa non fa nessun torto… Contento lui contenti tutti.

Purtroppo ci sono atleti che ci cascano nel problema doping per avere una personalità fragile o per essere spinti da qualcuno, è un problema molto serio che ammazza prima di tutto l’atleta ma anche lo sport, il doping diventa un cancro per lo sport da debellare.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport? Dicono che è uno sport durissimo e spesso ti prendono per pazzo.” 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Ho scoperto che con l’allenamento, la costanza e la gradualità puoi raggiungere obiettivi che magari prima sembravano impossibili… Basta avere calma e pazienza.”

Per chi è al di fuori del mondo dello sport e soprattutto al di fuori del triathlon può pensare che è qualcosa di veramente arduo e complesso, in realtà e così ma come per tutte le cose come dice Giorgio se c’è una forte passione ci si impegna e si mobilitano le energie occorrenti per allenarsi e portare a termine mete e obiettivi sfidanti.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Può essere utile lo psicologo dello sport ma credo solo tra i professionisti nel caso in cui siano schiacciati troppo dall’ansia del risultato a tutti i costi.”

A volte anche tra i non professionisti c’è tanta ansia tra gli atleti che vogliono primeggiare a tutti i costi, vogliono fare gli stessi allenamenti dei professionisti, vogliono partecipare alle stesse gare dei professionisti, vogliono andare a premio e a volte servirebbe anche a loro per un lavoro di consapevolezza e gestione di ansie e aspettative che a volte diventano deleterie per l’atleta e producono demotivazione con conseguente aggressività o condotte illecite.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Prossimo obiettivo l’Ironman di Nizza il 30 giugnoSogni realizzati concludere un mezzo Ironman… Ne ho fatti otto… Sogni da realizzare finire l’Ironman in maniera decorosa.

Nella mente degli atleti ci sono tante gare sfidanti a conclusione di periodi di allenamento duri e faticosi ma che comunque producono endorfine e soddisfazioni personali.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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