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domenica 30 giugno 2019

Vittoria Elicio: Prossimi obiettivi sono gare trail sempre con distanze più lunghe

La mia passione Trail mi fa sentire bene a prescindere risultato
Matteo SIMONE 

Una volta scoperta una passione che fa star bene, fa sperimentare buone sensazioni e benessere psicofisico ed emotivo, si cerca di dedicarsi sempre di più e meglio cercando di alzare l’asticella dei chilometri e delle difficoltà scegliendo di partecipare a gare sempre più impegnative e sfidanti ma non impossibili.

Di seguito Vittoria racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?No, campionessa mai, contenta della mia prestazione sprizzando di felicità da fare capriole in alcune gare tipo maratona di Padova, Milano e tante altre. Ora c'è la mia passione Trail che mi fa sentire bene a prescindere risultato.” 
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?La maratona di Padova dove ho fatto il personale e mi sentivo un leone giocando e ridendo per tutta la maratona.”

Fare bene una maratona fa star bene per il solo fatto di averla portata a termine dopo tanti dubbi e allenamenti, anche il trail procura benefici perché si tratta di corse su sentieri che fanno apprezzare l’ambiente circostante nonostante la fatica.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato a correre che avevo 28 anni giusto per dimagrire, sul mio cammino ho incontrato due bellissime persone Rosa Mastromauro e Piero De Palma, docenti di educazione fisica. Mi hanno creato direi, dall'abbigliamento all'allenamento, ero fuori da questo mondo completamente. Allenamenti intensivi ripetute brevi, lunghe, medi, ecc.

Ritengo fortunati coloro che riescono a passare dalla fase del pensiero alla fase dell’azione, dalla cosiddetta fase contemplativa dove sono consapevoli che vogliono fare qualcosa per star meglio alla fase dell’azione dove iniziano un percorso di cambiamento.
La tua gara più difficile?La mia gara più difficile è stata la maratona di Bari. Forte dolore alla schiena e volevo arrivare al traguardo. Sofferenza tanta.”

Dopo la fase dell’azione è importante restare nella fase del mantenimento, dove la persona continua a restare nell’azione notando i benefici che ne riceve e con l’aiuto di persone di riferimento riesce a progredire nel percorso di crescita personale e sportiva cercando di partecipare a gare sempre più impegnative ma con più preparazione e sapendo gestire meglio le crisi o eventuali difficoltà lungo il percorso.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? L'esperienza che mi dato la convinzione che ce la potevo fare è il trail Nazionale di Falterona in Toscana. Nella prima parte ero messa male rispetto alle altre atlete, dopo il 25° km mi sono accorta che iniziava in quel momento la mia gara, potevo farcela e così è stato.”

Nello sport si apprendere a gestire le gare e a comprendere cosa si può fare in ogni fase della gara in base a come ci si sente e alla propria preparazione, l’atleta sa se può accelerare o conviene stare tranquilli, sa quanto vale e conta molto la fiducia in sé per cercare sempre di osare e fare del proprio meglio.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Mi piace molto giocare. Divertente è stato al trail di Gravina, cadere di faccia nel fango e diventare africana con tutti che ridevano.

Lo sport va preso all’inizio a piccole dose e gradualmente e poi si può incrementare il chilometraggio e la difficoltà con la consapevolezza che comunque si tratta di una prova da affrontare e meglio se si ha un approccio gioioso con la voglia di scoprire se stessi nella difficoltà e nella condivisione dell’esperienza.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Prima della gara tensione che scarichi durante la gara. Il Post gara è meraviglioso, cmq vada sei felice perché hai sfogato le tue emozioni su quella gara.”

Lo sport non è solo fatica ma anche un raccolto di sensazioni ed emozioni a fine gare comunque sia andata, per aver messo l’organismo a dura prova e attraversato momenti diversi che possono andare dallo sconforto alla gioia del fine gara.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport?I rischi sono tanti almeno nei trail. Ho fatto 4 o 5 cadute bruttissime, fortunatamente tutto bene. Le difficoltà dipendono dal percorso, più sali più vai in affaticamento, crampi, ecc.” 
Quali condizioni che ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?A parte la maratona di Bari ho sofferto di tendinite, ho dovuto lasciare le gare e stare 4 mesi ferma.”

Attraverso lo sport si apprende a conoscersi meglio, a superare situazioni varie, a sviluppare la resilienza rialzandosi sempre da situazioni dolorose e spiacevoli e tornado a essere pronti per nuove esperienze.
Cosa ti fa continuare a fare sport?Non saprei farne a meno, per me è una valvola di scarico.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Ho superato l'infortunio o crisi stando a riposo, è l'unica cura più efficace, naturalmente ho fatto terapie, onde d'urto, laser e ginnastica; inutile dire che stavo male.

C’è sempre almeno un rimedio a tutto, soprattutto quando si tratta di fare uno sport che prevede un equilibrio tra allenamenti, alimentazione, attrezzature, gestione del tempo. Importante focalizzarsi sul problema e organizzarsi per porvi il giusto rimedio avvalendosi di amici più esperti, professionisti, strutture.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Riuscire a trascinare i giovani è una mia quasi missione ma non è facile. Ragazzi venite vi aspettiamo.” 
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?Sono contenti o meglio mi lasciano fare.”

La pratica dello sport è molto educativa per i ragazzi e procura benessere soprattutto per gli adulti che si dedicano per smaltire stress e calorie in eccesso, senza per forza primeggiare, ognuno con i suoi tempi e modalità.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Mai fatto uso di queste porcherie, un messaggio ai giovani è di non usare queste sostanze che fanno male alla salute e si rischia multa.” 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Ho scoperto che sono una buona combattente anche nella vita quotidiana.”

La pratica dello sport mette in situazioni dove bisogna andare avanti con coraggio e forza di volontà scoprendo che se si vuole si può fare e ciò poi viene trasferito anche nella vita quotidiana, affrontando e varie vicissitudini con più sicurezza e determinazione.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? Mi capita di pensare a questo ma subito caccio via questi pensieri. Le gare posso anche non farle più ma la corsetta la voglio fare sempre se Dio vuole.”

L’atleta può avere nella sua mente pensieri e dubbi che possono remare contro, i cosiddetti sabotatori interni ed è importante in questi casi far leva con eventuali aiutatori interni per non farsi prendere dallo sconforto, per continuare a crederci e fidarsi delle proprie capacità di riuscita.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi?Si, ritengo che sia una figura che è importante anche per un supporto per l'atleta che magari non accetta sconfitte o per infortuni che spesso provocano crisi nell'atleta o altro. Lo psicologo è cmq una persona con cui puoi esprimere le tue emozioni, si si sono d'accordo.”

Nella mente degli atleti ci sono sempre programmi e piani per allenarsi, per partecipare a gruppi di allenamento o gare sfiziose e sfidanti.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?I miei prossimi obiettivi sono gare trail sempre con distanze più lunghe. Il sogno realizzato è stato vincere l'anno scorso campionato Italiano Trail di categoria, vincere il Puglia Trail, arrivare 2^ al trofeo Ulivi.  Sono soddisfatta anche perché ormai l'età avanza e i ritmi diminuiscono.”

Matteo SIMONE 

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