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lunedì 16 settembre 2019

Intervista doppia a due ultrarunner: Marinella Satta e Angela Gargano


Due donne straordinarie, le si incontrano in tante maratone e ultramaratone, in gare più impensabili e difficili a gare di 24 ore di corsa, 6 giorni di corsa, una vita a correre. Solari e amichevoli sempre con il sorriso. Di seguito si presentano e raccontano attraverso risposte a un questionario che mi ha permesso di acquisire informazioni importanti relativi alla pratica dello sport e in particolare dello sport di endurance come le ultramaratone, ne parlo approfonditamente nei miei libri.

Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?
Marinella: Quando giocavo a basket, non mi sono mai sentita inferiore a nessuno, ho sempre osato, mi sentivo una vera atleta. Anche quando ho iniziato a correre, non ho mai avuto paura delle avversarie, non mi sono mai sentita inferiore a nessuna. Ero talmente convinta di ciò che facevo che osavo molto.
Angela:Ho vinto qualche maratona ed ultra, nel 2002 ho corso 100 maratone in un anno solare ed inscritta nel Guinness World Record, ad Antibes ho stabilito la migliore prestazione femminile italiana della 6 giorni (564,220 km) e ad Atene la migliore prestazione femminile italiana della 10 giorni (826,00 km), ma non mi sono mai sentita una campionessa. Però, una sola volta mi sono sentita tale, e non per aver vinto, semplicemente per aver tagliato il traguardo della Nove Colli (202 km).”

Come ha contribuito lo sport al tuo benessere?
Marinella:Tantissimo, quando giocavo o correvo, riuscivo ad estraniarmi da tutti gli eventuali problemi. Mi passava tutto, sana come un pesce (pur avendo la febbre a 39-40, quando avevo partita, come d'incanto mi autoconvincevo di stare bene). Dopo 46 anni di attività (ho iniziato a giocare a basket nel lontano 1969 e a correre nel 1977), mi fa ancora stare bene fare attività fisica, a prescindere dal risultato.”
Angela: E’ risaputo che lo sport faccia bene. Quando corro mi sento libera, mi piace allenarmi lungo il mare per respirare ossigeno iodato, conoscere nuova gente e località interessanti. Tutto questo ha contribuito al mio benessere e, conseguentemente, a migliorare la prestazione.”

Come hai scelto il tuo sport?
Marinella:Per il basket, ho iniziato per seguire le amiche, per la corsa ho iniziato perché fui invitata da un amico a partecipare ad una gara podistica. Ho partecipato anche ai giochi della gioventù, correvo per non fare lezione.”
Angela: Non l’ho proprio scelto, mi si è presentato dopo il matrimonio, e l’ho adottato. La domenica, mio marito, dopo che avevamo lavorato insieme tutta la settimana, usciva per una corsetta, mentre io rimanevo in casa a pulirla e a preparare da mangiare. Ciò che ha scatenato la mia voglia di correre è stato il vederlo rientrare sudato, stanco, rilassato e felice. ‘Bene’, dissi fra di me ‘farò altrettanto, lo seguirò’.”

Vedere altri che stanno bene facendo sport spinge a provare.
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?
Marinella:Nella corsa, la difficoltà maggiore, il più delle volte, è mettersi le scarpe ed andare a correre. Hai meno vincoli di orario. Oppure quando hai voglia di allenarti, devi cercare di ritagliarti i tuoi spazi e incastrare il tutto con la vita famigliare e lavorativa (adesso questo problema non c'è l'ho più, visto che sono riuscita ad andare in pensione).
Angela: All’inizio gli allenamenti sono stati duri. Per me che cominciavo da zero e molto impegnata in un lavoro libero-professionale, è stato faticoso. In tutti i modi, dopo due mesi ero già schierata sulla linea di partenza della Roma-Ostia. Ma era la maratona il mio obiettivo primario, che ho realizzato poco dopo. Entrata nel mondo dei maratoneti, mi sono lasciata trascinare dalla loro filosofia di vita. Portata a termine la prima 42 km, le altre e le ultramaratone sono venute come le ciliegie tanto da averne completate 707 a tutt’oggi.”

Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?
Marinella:Continuo a fare sport perché mi fa stare bene e principalmente per non ingrassare e poter mangiare tutto.
Angela: Non ho mai pensato di mollare. Con l’età qualche dolorino comincia a presentarsi, ma io vado avanti e voglio imparare a convivere. Mi hanno insegnato ad ascoltare il mio cuore e la mia mente.”

Qual è stata la gara della tua vita dove hai dato il meglio di te?
Marinella:Forse quando ho vinto la 15^ edizione della Stratorino. Quando mi sento bene, do sempre il meglio. Oppure quando corro in staffetta con altre persone o per un risultato di squadra, cerco di impegnarmi al massimo. Quelle poche volte che ho avuto un piccolo ingaggio, ho cercato di dare il massimo, per non deludere gli organizzatori, anche se mi sono trovata in difficoltà, ho cercato di terminare la gara.”
Angela:In ogni gara mi impegno e cerco di dare sempre il massimo. L’emozione più grande che conservo nel mio cuore e che rivivo ogni volta che ci penso, è quella provata quando ho tagliato il traguardo della Nove Colli. Tutti gli amici romani della Villa De Sanctis mi sono venuti incontro e mi hanno accompagnato fino all’arrivo, dove c’era mio marito che mi ha abbracciato dicendomi: ‘Sei stata fortissima’.”

Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare?
Marinella:Mi sono sempre buttata nello sport senza pensarci su, convinta di riuscirci. La 1^ maratona nel 1980, decisi di correrla la settimana prima, facendo solo 2 allenamenti di 1,30 h. Aver terminato anche con un tempo discreto in h 3,25, è come se avessi vinto, ero molto soddisfatta. Anche quando ho fatto la mia 1^ 100km, correvo solo le 10 km e qualche maratona, appena hanno ripristinato la Torino-Saint Vincent nel 1997, non mi sono lasciata scappare l'occasione di partecipare. La chiusi in 10,03 ore, non male come inizio. Anche quando ho deciso di correre su la 24 ore su tapis-roulant o fare la maratona palleggiando, decisi la settimana prima.”
Angela:La corsa mi ha aiutato a superare tante difficoltà, è riuscita a farmi sentire più forte, più sicura. Nel 1999 ho portato a termine la Marathon de Sables, 224 km in cinque giorni in autosufficienza idrica ed alimentare; pensavo che non sarei stata in grado di arrivare in fondo, e invece ce l’ho fatta. Questa gara mi forgiato il carattere e ha contribuito a rafforzare la fiducia nei miei mezzi.”

Hanno saputo costruire la loro autoefficacia Marinella e Angela, gara su gara, riuscendo ogni volta ad alzare un pochino l’asticella delle difficoltà.
Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? Marinella: “Credo grinta, testardaggine, costanza, divertimento in ciò che faccio, incoscienza.”
Angela: “Umiltà, resistenza fisica e mentale, tenacia.”

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport?
Marinella:Non sentirsi mai inferiori agli altri. Non pensare troppo alla fatica. Un passo alla volta, si arriva al traguardo.”
Angela:La fatica non esiste. E’ un fatto psicologico. Basta non pensarci, e svanisce. In gara, può essere tanta, ma appena da lontano intravedo lo striscione d’arrivo mi sento fresca come una rosa, e felice taglio il traguardo.”

E’ quello che emerge dalle interviste a tanti ultramaratoneti, la fatica non esiste, c’è la voglia di misurarsi con se stessi, con gli altri, con le difficoltà, ma la stanchezza e le crisi come vengono così se ne vanno nella maggior parte dei casi.

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
Marinella:Lo stupore delle persone, quando ho corso la 24 ore su tapis roulant, durante il festival fitness di Torino, le persone non pensavano che sarei riuscita nell'impresa, oppure quando ho corso la maratona di Napoli, palleggiando, diluviava, la tentazione del ritiro era forte, molti napoletani, erano convinti del mio ritiro. Non mi ritirai per il mio grande orgoglio e non volevo deludere gli organizzatori, visto che mi avevano invitato. Però anche alla maratona di New York (chiaramente corsa palleggiando), ho avuto un grandissimo tifo dai concorrenti stranieri e italiani.”
Angela:Correvamo la 100 km di Sicilia da Trapani a Palermo, e come al solito mio marito era molto avanti a me. Lo raggiunsi intorno al 50° km, notando che era claudicante e in evidente difficoltà. Mi aveva aiutato tante volte ed era mio dovere fermarmi per rendermi conto personalmente delle condizioni della caviglia che si teneva tra le mani. Gli chiesi come stesse, e mi rispose di star bene e di non aver bisogno di aiuto. Mi accorsi che mentiva per non farmi preoccupare, ma era la risposta più conveniente per me. Mi ero informata sul suo stato di salute e mi aveva rassicurato, avevo la coscienza a posto! Neppure un attimo per fermarmi, e ripartii come un razzo. L’occasione era troppo ghiotta per me. Per la prima volta nella mia vita potevo giungere prima di lui al traguardo. Fui prima assoluta, e detti un’ora di distacco a mio marito.”

Quali sono le tue sensazioni pregara, in gara, post gara?
Marinella:In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene, dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.”

Angela: “Prima della gara, sono sempre un po’ tesa; in gara, la tensione passa e imposto l’andatura in sintonia con le sensazioni che provengono dal mio corpo; tagliato il traguardo, anche ad essere stanca morta, la felicità invade il mio corpo e la mia anima.”

Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello sport?
Marinella:Fare ciò che dice il proprio istinto, non temere, non fare mai calcoli, prendere la vita come viene, se hai costanza, stai bene, sei determinato, nulla è impossibile. Ascoltare sempre il proprio fisico.”
Angela:Non andare mai oltre i propri limiti. Mantenere in gara un comportamento leale e mai barare.”

C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?
Marinella:No, mai. Anche perché non amo prendere farmaci, se proprio sono costretta, altrimenti mi tengo il male, finché è sopportabile. Non ascoltare mai chi ti propone certe cose, mangiare sano e di tutto, non privarsi di ciò che piace. Anche gli integratori, non sono abituata a prenderli, se non in gare lunghe.
Angela:Mai! Non uso ristori personali, né faccio ricorso ad integratori o a farmaci analgesico-antinfiammatori. Alla 24 ore di Ciserano, sono stata sottoposta all’antidoping, ovviamente con esito negativo. Il doping può farti migliorare qualche performance, ma a lungo andare ti distrugge sia psicologicamente che fisicamente, quindi bisogna stare lontani da quelle persone che ti promettono falsi successi.”

Riesci a immaginare una vita senza sport?
Marinella:Assolutamente no. Anche quando ero incinta, ho sempre continuato a praticare lo sport, del 1° figlio camminavo quasi tutti i giorni dai 10 ai 15km, del 2° figlio, fino al 7° mese correvo quasi tutti i giorni per 10-12 km. Ho gareggiato (chiaramente più lentamente 5 minuti a km) fino al 7^ mese, non avevo nessuna difficoltà. Andavo più veloce quando ero incinta che adesso.”
Angela:No! Per me lo sport è vita, però, se un giorno la condizione fisica non dovesse essere ottimale, mi adatterò alla nuova situazione.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Marinella:Non pensandoci, grazie al cielo ho avuto pochi infortuni nella mia carriera sportiva. Comunque anche se avevo problemi di salute, ho sempre cercato di non fermarmi. Ho avuto qualche problema di salute (pleurite ad un polmone - polmonite dovuta ad un incidente, l'epatite alimentare, mi sono rotta 2 costole (dopo 50 giorni ho corso una 24 ore), sono stata ferma il minimo indispensabile.”
Angela:La crisi, durante una gara lunga, prima o poi arriva. Bisogna camminare per qualche tratto e capire cosa sta succedendo. Di solito, così come è arrivata se ne va. Se poi è dovuta a qualcosa di più grave, bisogna avere il coraggio di fermarsi.”

E’ importante conoscersi bene e capire se è il momento di fermarsi per evitare ulteriori danni al proprio organismo che a volte potrebbero essere significativi ed anche irreparabili.
Ritieni utile lo psicologo dello sport?
Marinella:Potrebbe essere utile, però nel mio modo di essere, purtroppo, continuerei a fare di testa mia.”
Angela:Non saprei. Per quanto mi riguarda, lo psicologo è dentro me.”

Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?
Marinella:Fare sport, senza pensare al risultato, fare ciò che uno si sente, e divertirsi sempre. Tanto se il risultato deve venire, se hai le doti, prima o poi il risultato arriva.”
Angela:Lo sport fa bene, ti fa sentire più forte, ti dà sicurezza, ti fa pensare positivo. E’ una palestra che ti prepara ad affrontare le difficoltà della vita.”

Quali sono i sogni che hai realizzato?
Marinella:Continuare a praticare lo sport, nonostante i miei bei 58 anni, è una grandissima soddisfazione. Sono riuscita a fare tantissimi risultati. La maratona, correre 12-24 e 48 ore su tapis-roulant, correre la maratona palleggiando, aver corso i 2000 siepi, senza aver mai provato le siepi, durante i world master game di Torino del 2013, e fare pure il record italiano è una grande soddisfazione. Aver rappresentato l'Italia ai campionati mondiali della 24 ore e la 100km per ben 8 volte. Essere riuscita a correre la 6 giorni.”
Angela:Tantissimi sogni ho realizzato. Quando nel 1999 ho corso 27 maratone in un anno, sembrava che avessi fatto qualcosa di eccezionale, tanto che Giuliano Orlando, giornalista di Correre, mi dedicò tre pagine sulla rivista; ero su tantissimi settimanali, Gente, Donna Moderna e tanti altri, parlavano di una donna sempre in corsa, una stakanovista della maratona; fui invitata anche alla trasmissione televisiva La Ruota della Fortuna, condotta da Mike Buongiorno. La corsa mi ha fatto conoscere molte belle persone e mi ha fatto visitare molti luoghi. Ho corso nel deserto, al circolo polare artico, sull’Himalaya, in grandi città e in località sperdute che mai mi sarei sognato di visitare. Ho al mio attivo anche qualche buona performance come ho già riferito. Ma sogno ancora, come prima e più di prima. E’ arida una vita senza sogni. Quello più ricorrente è tagliare il traguardo di Atene-Sparta.

Uno stralcio di un’intervista a Marinella è riportata nel mio libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare estreme", edito da Prospettiva Editrice.
Angela è menzionata nel mio libro “Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta" edito da Prospettiva Editrice.
Nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti", edito da Prospettiva Editrice, riporto un’intervista ad Angela Gargano.

+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

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