Riscoprire
il piacere di rallentare o fermarsi restando a casa
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
A volte tali cambiamenti di vita drastici e improvvisi possono essere considerati un’opportunità per riscoprire il piacere di rallentare o fermarsi riprendendo tante buone abitudini messe da parte per la frenesia della vita quotidiana, ad esempio: esercizi di respirazione, visualizzazioni positive, meditazione, esercizi di mobilità articolare, scrittura, lettura, cura di sé, visione vecchie foto, yoga, cibi e bevande sani come acqua, frutta e verdure.
Andrà tutto bene se apprendiamo
dall'esperienza, qualsiasi esperienza. Se riusciamo a essere pazienti e
responsabili possiamo sviluppare resilienza e potremmo uscirne fuori anche più
rafforzati.
Interessanti le informazioni sul coronavirus su sito di Epicentro dell’Istituto Superiori di Sanità:
Interessanti le informazioni sul coronavirus su sito di Epicentro dell’Istituto Superiori di Sanità:
“Cosa sono i coronavirus? I coronavirus (CoV)
sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da
lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS
(sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la
SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).
Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro
superficie. I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli
e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e
infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è
un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato
nell'uomo. I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo,
sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni
Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio. Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha
dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di
coronavirus mai identificato prima nell'uomo, provvisoriamente chiamato
2019-nCoV e classificato in seguito ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2. Il
virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal
31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. L’11 febbraio,
l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus
è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease).”
Interessante anche conoscere le modalità di
trasmissione e quindi come poter cercare di prevenire tale trasmissione, tutto
ciò è illustrato su sito Epicentro dell’Istituto Superiori di Sanità:
“I
coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso: la
saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani, ad esempio
toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi una
contaminazione fecale (raramente). Lavarsi le mani elimina il virus Mantieni
almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando
tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle
goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata. Il virus si
trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche
attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani
non ben lavate. Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici
contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.”
È importante accettare e rispettare le
raccomandazioni suggerite del momento per un congruo periodo di tempo in attesa
di ritornare alla quotidianità, a tal proposito segnalo il Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri 11 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in
materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili
sull'intero territorio nazionale. (GU n.64 del 11-3-2020)
Interessante la dichiarazione in diretta
video del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di cui riporto alcune parole:
“Vorrei cominciare ringraziando prima di
tutto, ancora una volta, i medici, gli operatori sanitari, i ricercatori che
mentre vi parlo stanno lavorando senza sosta negli ospedali per combattere
l’emergenza sanitaria, per curare i nostri malati. Il mio grazie va anche a
tutti voi, che state rispettando le misure che il Governo ha adottato per
contrastare la diffusione del virus. Vi ringrazio perché so che state cambiando
le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma sappiate
che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo grande
contributo prezioso al Paese. Soli pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le
vostre radicate abitudini di vita, rimanendo a casa il più possibile, uscendo
solo lo stretto necessario. La stragrande maggioranza di voi italiani ha
risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure – che limitano
anche alcune delle nostre amate libertà - ero consapevole che si trattava di un
primo passo e ragionevolmente non sarebbe stato l'ultimo, che a breve sarebbe
stato necessario un passo ulteriore.
Ora, questo è il momento di compiere un
passo in più. Ma ora disponiamo anche la chiusura di tutte le attività
commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi
alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie. E voglio
dirvi un’ultima cosa: se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più
in fretta da questa emergenza. Il Paese ha bisogno della responsabilità di
ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di italiani che
quotidianamente compiono piccoli grandi sacrifici. Rimaniamo distanti oggi per
abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme ce la
faremo".
In tanti si stanno mobilitando per invogliare
le persone a restare a casa e riporto di seguito le motivazioni della
testimonial Chiara Chiavetta, attrice palermitana, attraverso un suo video dove
elenca cinque motivi per stare in casa:
"1. Non voglio contagiare gli amici
e chi mi sta intorno. 2. Non voglio tornare nella mia città di origine,
Palermo, per non rischiare contagiare la mia famiglia. 3. Con gli amici basta
mandarsi messaggi e telefonarsi. 4. Credo in una Italia solidale. 5. Ho
scoperto la lettura, la scrittura e soprattutto la pittura. Mi sto divertendo
tantissimo!”
Si è in tanti ad intervenire, ognuno
diventa una risorsa se ben organizzata, se ben strutturata. Si creano
relazioni, nuovi ponti, collaborazioni per aiutare coloro che hanno bisogno in
questo momento a causa di qualcosa molto grande e terribile. L’aiuto
psicologico può aiutare a riorganizzarsi, a trovare nuove risorse individuali,
familiari, amicali, di rete locale. L’aiuto psicologico può aiutare a
sviluppare fiducia in sé stessi e negli altri.
Anche il Governo ha avviato la campagna #iorestoacasa,
per partecipare basta scaricare il cartellino: stamparlo, piegarlo, incollarlo,
tagliarlo e poi appenderlo alla porta.
L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo
di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e
relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può
avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare
gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di
prendersi cura di sé.
L’impatto di un evento considerato
imprevedibile, devastante, stressante sui bambini e gli adulti comporta
sensazioni intense e insolite, forti emozioni, pensieri bizzarri, comportamenti
non abituali, è possibile che si possa manifestare panico, confusione,
congelamento, tutte sensazioni ed emozioni terribili che nessuno vorrebbe
sentire e sperimentare che spiazzano. Si rimane sorpresi e impotenti davanti
all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
Interessanti i consigli dell’Istituto
Superiore di Sanità del 6 marzo 2020: “Colpiti
dallo stress anche i bambini, più agitati, inquieti ed insistenti nelle loro
richieste. Possiamo e dobbiamo aiutarli, come suggerisce l’OMS. Hanno bisogno
anche loro di essere rassicurati, di una carezza in più, di spiegazioni, di
ascolto. In caso di separazione, ad esempio per ricovero in ospedale, stabilite
comunque contatti regolari con i vostri bambini, anche per telefono, e
rassicurateli fornendo spiegazioni chiare con linguaggio adatto alla loro età:
ad esempio, la mamma, il papà, o altra persona della famiglia, potrebbero
iniziare a non sentirsi bene e potrebbero andare in ospedale per un po’ di
tempo.”
Gli psicologi possono intervenire dove c’è
trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico,
disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad
accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera
in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà
possibile.
Interessanti le parole dell’Arcivescovo
Ordinario Militare per l’Italia Santo Marcianò, del 9 marzo 2020, soprattutto
la parte finale:
“Dobbiamo sentire fratelli gli
uomini di scienza, che si stanno adoperando nella ricerca e nelle cure, nella
speranza di vincere questa dura battaglia per la vita; gli uomini delle
Istituzioni, impegnati a ridare al Paese ordine e protezione, per limitare la
diffusione del contagio; e come non ringraziare con forza il nostro Presidente
della Repubblica, capo delle Forze Armate, che tanto equilibrio, lucidità di
guida, forza d’animo e capacità di incoraggiamento sta mostrando anche in
questo frangente? Dobbiamo sentire fratelli gli uomini e le donne che più ci sono
vicini e più hanno bisogno di noi, perché anziani, fragili, soli. Chi è solo ha
paura e non ritrova motivi per sperare. La storia di questo virus, con le
restrizioni imposte, ci sta ricordando il valore della vita, di ogni suo attimo
e del suo orizzonte di eternità, ben superiore a guadagni personali e bilanci
pubblici, e ci sta insegnando che possiamo fare a meno di tante cose superflue,
persino di tante cose utili… Ma non possiamo fare a meno gli uni degli altri!”
A seguito di eventi critici, disturbanti,
traumatici; oltre alle cure mediche, ai consigli da parte della comunità
scientifica, ai provvedimenti delle istituzioni; l’aiuto psicologico è
importante e fondamentale per la persona che ha bisogno di sentirsi tutelato,
compreso, ricevere un rinforzo sulle proprie capacità di affrontare la
situazione.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha
diffuso un vademecum intitolato “Gestire lo stress durante l’epidemia di
Coronavirus”.
Il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani
ha realizzato un vademecum psicologico.
Di seguito alcune informazioni utili, a
cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due
errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.
Andrà tutto bene se coltiviamo l’arte del
rallentare, fermaci, della creatività, fiducia apprendendo dall'esperienza,
qualsiasi esperienza. Se riusciamo a essere pazienti e responsabili possiamo
sviluppare resilienza e potremmo uscirne fuori anche più rafforzati.
Andrà tutto bene se ognuno di noi fa del
proprio meglio cercando di essere una risorsa preziosa per sé stesso e per gli
altri continuando ad andare avanti anche se ora c'è paura, ansia, disperazione,
sconforto.Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta
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