Non
esser disteso sottoterra mi è utile quotidianamente per andar avanti
Matteo SIMONE
Enrico Maggiola a causa di un grave incidente non ha potuto partecipare ai Campionati Mondiali di 24 ore svolti ad Albi (Francia) il 26-27 ottobre 2019.
Enrico Maggiola, spesso a podio in gare
di ultramaratone tra le quali: 16-17.08.2019, Korinthosz160 Ultramarathon (HUN)
100 miglia, 1° posto in 14h23’49”; 11-12.05.2019
Ultrabalaton 221km (HUN) 221km, 2° posto in 21h07’33”; 13.04.2019 Ultra Franciacorta
12 ore, 1° posto con 154.419km; 28-29.09.2018 Spartathlon (GRE) 246km, 12°
posto in 26h27’28”; Campionato europeo di 24 ore, 13° posto con 242,39km.
Di seguito, Enrico ci aggiorna sul suo
ritorno alla quotidianità, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa stai
riabilitando? “Sono stato in coma più stop di 3 mesi, corro per
riabilitare l'organismo”.
Cosa stai preparando? “Corro da 1 ora a 5 ore al giorno a ritmi vergognosi, spinto dai bei ricordi passati che
sottolineo per l'appunto passati”.
Enrico si sta rimettendo in gareggiata, ma
è molto difficile ritornare ai livelli di una volta quando correva con facilità
centinaia di chilometri con il sorriso e spensieratezza vincendo gare anche di
livello internazionale, ora è già contento di essere in vita ma comunque non
demorde ritorna alla sua attività di corsa che gli fa sperimentare benessere
intanto e poi si spera che ritorni ai livelli di una volta per contribuire a
portare la squadra Italia in grado di ben figurare in competizioni
internazionali insieme agli altri atleti.
Chi ti supporta? “Come quasi
sempre non mi adagio sul supporto di nessuno. Mi supporta l'idea di non esser
l'ultimo su Strava”.
Enrico ha ripreso la sua passione e sembra
focalizzato sul bicchiere mezzo pieno, lui vede per ora che è dietro di lui, e
i grandi, anche se modesti, progressi che continua a fare.
Cosa vedi intorno
e davanti a te? “Ho realizzato che pre incidente mi sono comportato
veramente male con chi non meritava e nonostante ciò mi supporta ancora. Non
esser disteso sottoterra mi è utile quotidianamente per andar avanti, sono
fortunato per tutte quelle persone che mi vogliono bene, nonostante spesso
la gravosa distanza”.
Succede che gravi incidenti o difficoltà
impreviste sveglino un po’ le persone, nel senso che si accorgono della propria
vita che non è banale ma molto viva non solo a livello individuale ma anche
relazionale e allora si cambia atteggiamento verso la vita, verso sé stessi,
verso gli altri, si apprezzano molte più cose e persone ma soprattutto se
stessi.
Come procede? “Procede decentemente, i 3 mesi di ospedale mi
hanno messo fisicamente ko (ora ad esempio mi ci vogliono quasi 5h per 40km”.
Come te la passi? “Me la passo vivendo con la routine che avevo pre incidente
ora modificata purtroppo in tutto”.
Chi ti sostiene? “Fondamentali
e che non potrò mai ringraziare abbastanza sono state le persone che nel
periodo dell'ospedale mi hanno visitato, anche se non era così semplice per
loro”.
Periodi bui e tristi non sono solamente
per coloro che subiscono un incidente o una criticità ma anche per coloro che
gli sono vicino che a volte non hanno parole per consolarli, è difficile essere
vicini o contattare una persona in difficoltà, a volte non si sa che dire o che
fare, ma dimostrare una presenza o una vicinanza è un grande aiuto sia per chi
riceve che per chi compie il gesto.
Noto che il sorriso e l'umorismo c'è
sempre, quanto questo ti aiuta? “Il sorriso in me lo vedrai spesso, il
più delle volte è una finta gentilezza che esprimo”.
Stai uscendo dal
tunnel e come? “Dipende da cosa intendi per tunnel, sinceramente nell'investimento
sono stato fortunato e non ho nulla di rotto. Psicologicamente è dura tornare
in una routine che è diversa, ma a parte questo sopravvivo”.
Enrico sembra molto razionale e
consapevole di quello che ha passato, di come poteva andar peggio e di quello
che può fare ora e sembra avere dalla sua parte la voglia di rimettersi in
gioco per riprendere in mano le redini della sua vita nel miglior modo possibile.
Stai incrementando chilometri e fiducia? “Le mie corse le puoi vedere
su Strava, i limiti che ho sono dati dalla riabilitazione a UD e al fatto che
sono fino a metà marzo in malattia (quindi con orari imposti)”.
Stai
iniziando a pensare piccole mete e obiettivi minimi? Prossime gare? “Non
so perché ho fatto fare a mia sorella, ma mi ha fatto piacere il semi invito di
Franciacorta (covid19 permettendo)”.
Fa sempre piacere essere considerati e
invitati a gare prestigiose dove si è vinto e si è dimostrato di essere il
numero 1 in Italia in gare particolari-
Ti senti ancora parte del mondo
ultrarunner? “A me la corsa è sempre servita per ascoltare lezioni,
podcast et similia, occupare il tempo e probabilmente non ingrassare”.
Quanto
ti aiuta l'esperienza da ultrarunner nella ripresa? “L'esperienza delle
corse mi aiuta a non soffrire troppo, ma come si usa dire ‘c'est la vie’.”
Che dire, ora che Enrico sta assaporando
la gioia di correre e la voglia di essere in gara è tutto fermo, bisogna aspettare
tempi migliori, ma Enrico è abituato ha tutto ciò, sa come aspettare, come
essere paziente e fiducioso e soprattutto resiliente.
Matteo SIMONE 380-4337230 -
21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
EMDR
Nessun commento:
Posta un commento