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lunedì 23 marzo 2020

Tor des Géants 2019: Silvia Trigueros Garrote vince con record e 6^ assoluta

Mio marito dice che posso fare di meglio, e raramente si sbaglia
Matteo SIMONE 

Silvia Trigueros di Euskadi (Paesi Baschi) è la vincitrice del Tor des Géants 2019.

Corsa a piedi di 330 km con dislivello positivo di circa 24.000 m, con partenza ed arrivo a Courmayeur, attraversa il territorio di 34 comuni, si svolge in una sola tappa, in un tempo limitato di 150 ore, in regime di semi-autosufficienza, comprende numerosi passaggi in altitudine, anche oltre i 3000 metri di quota.
Silvia conquista per la terza volta consecutiva il podio classificandosi 2^ nel 2017 e bissando la vittoria del 2018, impiega 85h23’15” classificandosi al 6° posto nella classifica generale e ottenendo il record della 10^ edizione del Tor des Geants, precedendo Jocelyne Pauly 94h22’02” e Chiara Boggio 96h55’05”. Il precedente record di 85h23’15” apparteneva a Francesca Canepa nel 2012.
Tra gli uomini il vincitore è Oliviero Bosatelli in 72h37’13” che precede Galen Reynolds 77h06’12” e Danilo Lantermino 79h09’46”. Anche Oliviero per la terza volta sul podio, infatti si era classificato al 2° posto nel 2017 e aveva vinto il Tor nel 2016.
Di seguito Silvia racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport?La verità è che non mi sono mai sentita una campionessa, anche se i miei risultati sono buoni, ho un ambiente che mi fa essere nella realtà e non mi credo più di quello che sono.” 
Com'è stato il tuo percorso per diventare un atleta?Ho iniziato per caso nel mondo delle corse in montagna, accompagnando uno dei miei cognati. Ho sempre praticato l'alpinismo fino a quando non ho avuto i miei figli, e il tempo non è bastava per tutto, quindi correre attraverso le montagne mi ha aiutato a rimanere in forma e godermi le montagne.”

Molto Gentile Silvia a rispondere alle mie domande e molto umile nelle sue risposte che denotano un amante dello sport di montagna protratto per tanto tempo ma con semplicità godendosi i tantissimi chilometri di paesaggio che portano al traguardo a essere acclamata da tanta gente ma sempre restando con i piedi per terra non sentendosi né un extraterrestre e nemmeno una campionissima. Super modesta, parla di buoni risultati in realtà ha portato a termine vincendo con supremazia una gara tostissima, una delle più dure al mondo di ultratrail. Complimenti.
Quali fattori e persone contribuiscono al tuo benessere e/o prestazioni nello sport?Nel tempo, intorno a me è stata costruita una squadra, ma il più importante è senza dubbio mio marito, Asier, mi aiuta quando sono più debole, mi motiva, mi dà ragioni per voler fare bene, è il mio supporto nelle gare. Ci sono anche il mio allenatore Kepa Larrea e il medico sportivo Alberto Garai, entrambi della società Athlon, e di recente ho iniziato con una nutrizionista Aurora Cid che mi sta aiutando molto.” 
Supportata da chi?In questo momento ho i seguenti supporti: la mia famiglia, senza di loro sarebbe impossibile; Athlon KOOP Elkartea, il mio allenatore e il mio medico sportivo; Land Sports, la mia squadra, attrezzature sportive e aiuti finanziari; Palacios Alimentación, supporto finanziario; Fullgas Sport Nutrition, nutrizione sportiva; e Julbo Eyewear, attrezzature sportive.”

Per affrontare gare durissime come il Tor des Geant l’atleta ha bisogno di una grande squadra che cura diversi aspetti per portare a termine una gara della durata di più giorni ininterrottamente e continuamente, tanti aspetti da allenare e da prevedere, dall’allenamento fisico, all’alimentazione e integrazione adeguata, attrezzatura idonea e soprattutto una famiglia vicina che motiva, sostiene, coccola.
La gara in cui hai vissuto le emozioni più belle?Ho già una lunga carriera sportiva ed è difficile scegliere una sola gara, ma il Tor potrebbe essere uno di questi. Hai tempo per tutto, ridi, piangi, pensa alla famiglia, agli amici, a coloro che non ci sono più.”

In effetti in una gara durissima della durata di più di 85 ore per la vincitrice femminile che corrisponde a più di 3 giorni in movimento tra le montagne attraversando luce e buio, giorni e notti, salite e discese, crisi e gioie, si attraversano anche un mondo di suoni, colori, sensazioni, emozioni, una ricca e intensa esperienza sportiva che fa riflettere, fa apprezzare anche il senso della vita che passa, che corre, che va avanti nonostante tutto e tutti.
La tua carriera più difficile?Ce ne sono molte, la mia prima partecipazione a HK1OO, a Hong Kong. Ho viaggiato fino a lì con grande entusiasmo e ben preparata e sono stata 3 giorni prima della gara senza poter uscire dal bagno. Partii per la gara e dopo 2 km ho dovuto ritirarmi perché sapevo di essere disidratata, è stato un duro colpo emotivamente.” 
Cosa hai scoperto di te nell'attività fisica? "Ho scoperto di avere un livello molto elevato di sofferenza."

Purtroppo succede, a volte il corpo accusa il colpo, dobbiamo fare i conti con ogni cambiamento di condizioni sia atmosferiche che di fuso orario e capire quanto tempo abbiamo per acclimatarci o adattarci a una certa situazione o condizione, comunque tutto fa esperienza e si torna sempre a casa con insegnamenti utili per cercare di fare meglio la prossima volta.
Quale tua esperienza può darti la convinzione di potercela fare? "Avendo vissuto situazioni fisiche difficili, riesco sempre a relativizzare il dolore e sapere che è temporaneo."

Concordo, questo è un grande insegnamento di vita, qualsiasi dolore fisico o mentale di solito non è permanente, quindi si sa che poi passerà, si tratta di essere fiduciosi e pazienti e saper aspettare il momento migliore, intanto si fa quel che si può accettando la situazione e cercando di far qualcosa per alleviare o risolvere il dolore o la situazione scomoda e/o dolorosa, apprendendo sempre dall’esperienza che in genere fa diventare più forti, resistenti e resilienti.
Quali sensazioni provi quando fai sport (pre-gara, gara, post-gara)?I giorni precedenti, a seconda del tipo di gara, a volte ansia, scontrosità non appena vado a correre mi passa, e in gara provo di tutto, momenti buoni e cattivi e dopo le gare, mi piace sempre analizzare dove ho fatto errori, soprattutto per imparare e non ripeterli di nuovo. Mi piace ricordare i bei momenti e soprattutto le amicizie che ho stretto."

Partecipare a gare, soprattutto internazionali e competitive è una grande ricchezza per l’atleta, si scopre tanto di se stessi per come si attende il giorno della gara, per come si affrontano i momenti che precedono la gara, la gara in se stessa che può durare anche più giorni come il Tor, la grande opportunità di conoscere tanta gente con la stessa passione e la voglia di portare a termine la gara, di, un mondo molto ricco e prezioso per l’atleta che arricchisce nell'interiore e fa apprendere soprattutto dagli errori e dalle situazioni più difficili.
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? Per quanto riguarda le difficoltà, la cosa più difficile è giorno per giorno, combinando il lavoro con la vita familiare e continuando a trovare la motivazione per allenarsi. Il rischio in questo sport è credere che tu faccia qualcosa di importante, ed è ancora uno sport, qualcosa che mi piace." 
Un messaggio per le donne del mondo? "Si può, se lo fai è perché hai deciso di farlo, lo otterrai."

Molto interessante e utile la testimonianza di Silvia, trattasi di un’atleta che ha vinto una delle gare più dure al mondo di corsa a piedi in montagna, di ultratrail ma nonostante volasse sulle cime delle montagne lei resta sempre con i piedi per terra, se che la sua vita è terrena, senza vantarsi troppo e senza pretendere di vivere con lo sport, la sua vita è quella quotidiana di una lavoratrice, moglie e mamma poi c’è la sua grande passione che l’aiuta a vivere pienamente con entusiasmo e coraggio sempre, in ogni situazione perché se ce la fa in montagna ce la può fare anche tra le mura domestica o quelle del suo ambiente lavorativo, complimenti.
Come gestisci e superi difficoltà, crisi, sconfitte, infortuni? "Per ora, gli infortuni mi stanno rispettando, ma è vero che a volte il mio ambiente mi frena un po', dato che vorrei andare a più gare e per questo motivo che vado a poche. Sconfitte? Non le ritengo sconfitte se ti è allenato poco o se hai una brutta giornata ... e gli altri sono più forti, e ho dato tutto, non lo considero una sconfitta. Ci sono sempre difficoltà o crisi, nelle carriere, sul lavoro, nella vita stessa ... e devi sempre andare avanti, non penso alla vita in nessun altro modo, non puoi ritirarti e aspettare che gli altri risolvano il tuo problema."

Quello che afferma Silvia è interessante e può essere utile per tanti, in effetti è meglio prevenire, meglio conservarsi, meglio ponderare bene le gare a cui partecipare per non stressarsi troppo, per non logorarsi e per far sì che si possano scegliere gare mirate a cui dedicarsi investendo energie fisiche e mentali. La sconfitta è relativa, bisogna sempre essere consapevoli di ciò che si può fare e quanto impegno dedichiamo e accettare quello che viene per continuare a fare bene e ad andare avanti prendendo in mano le redini della propria vita.
Un messaggio rivolto ai giovani per avvicinarsi allo sport?È difficile, ogni persona incontra lo sport in diverse fasi della sua vita. Posso dire che i migliori amici li ho conosciuto praticando sport, condividendo momenti belli e soprattutto momenti brutti  che non sono si dimenticano mai.” 
Cosa dicono famiglia e del tuo sport? "Beh, sono un po' matta, ma si sono abituati e penso di farli divertire un po'."

Lo sport aiuta a crescere bene in salute ma anche insieme ad altri non solo sfidandosi ma anche faticando insieme e affrontando e risolvendo problemi insieme sia se si tratta di sport individuale che di squadra condividendo sempre obiettivi stimolanti da raggiungere da soli o insieme, una grande palestra di vita da praticare già dalla tenera età per fortificarsi e soprattutto credere in sé stessi.
C'è stato il rischio di essere coinvolta nel doping?No, nel mio caso non l'ho mai considerato. Non intendo voler ingannare a me stessa, oltre che a mettere a rischio la salute."
Un messaggio per scoraggiarne l'uso? "I trucchi non hanno spazio nello sport, ti segneranno tutta la tua vita, non ti perdoneranno mai, non ne vale la pena."

Lo sport si pratica prima di tutto per passione e per avere un sano stile di vita, perché avvelenare lo sport e se stessi, perché prendere in giro se stessi e gli altri, apprendiamo da quanto successo finora tante persone sono passati da una vita ricca di soddisfazioni attraverso lo sport a una vita di disperazione per colpa del doping, meglio cercare altre strade che portino alla performance con duro allenamento fisico o mentale.
Quali considerazioni hai dello psicologo dello sport? "Sono stato fortunata ad avere frequentato alcuni corsi di coaching al lavoro, che mi hanno fatto riflettere molto, e per questo motivo sono ancora così ‘testarda’ e non gettare mai la spugna."

In gare di endurance, di ultratrail, dove si tratta di faticare per ore e ore, per giornate intere, di andare avanti ascoltando i messaggi del proprio corpo e tenendo a bada eventuali messaggi negativi che gironzolano nella propria mente, è importante non solo un lavoro fisico, un’alimentazione adeguato, un ottimo abbigliamento tecnico, ma è preferibile anche un allenamento mentale per sviluppare sempre più autoconsapevolezza delle proprie risorse e capacità, per tenere elevata passione e motivazione, per sviluppare resilienza e trovare soluzioni per ogni problema o difficoltà.
Com'è stata l'esperienza al Tor? Puoi fare di meglio?Nell'aver avuto 4 partecipazioni al Tor, ognuna diversa, ho imparato qualcosa da tutte. Mio marito dice che posso fare di meglio, e raramente si sbaglia, ma la situazione attuale influenzerà molto il mio allenamento e suppongo che sarà difficile arrivare a Tor 2020 nel migliore dei modi, ma se ci provo, proverò a fare del mio meglio.” 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? "Bene, in questi tempi difficili del Coronavirus, lascia che passi il più presto possibile e colpisca le persone il meno possibile. Penso di aver realizzato i miei sogni in questo sport, vorrei poter fare una gara prima di lasciarlo, la ‘Diagonal des Fous’ in Reunion accompagnata dalla mia famiglia, e spero di poterlo realizzare."

Certo, in questo momento presente è importante focalizzarsi sul grande problema umanitario che sta facendo tante vittime e tanta sofferenza bisogna avere un obiettivo unico e condiviso cercare il meno possibile di propagare il virus, quindi si resta in attesa di tempi migliori cercando di fare del proprio meglio per sé stessi e per gli altri per andare comunque avanti nella vita che sta cambiando per tutti.
A cosa devi prestare attenzione? "Mi piace preparare bene le gare, guardare video, il cibo, cerco di prendermi cura di tutto." 
Come ti vedi a 50 anni? "Mi vedo in montagna, con il mio grande zaino, facendo lunghi viaggi e godendo il paesaggio e la tranquillità."

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 
21163@tiscali.it +393804337230 

Tor des Géants 2019: Silvia Trigueros Garrote vince con record e 6^ assoluta
Mi marido dice que puedo hacerlo mejor, y pocas veces se equivoca
Matteo SIMONE

¿Cuándo te sentiste campeón en el deporte? Lo cierto es que nunca me he sentido campeona, aunque mis resultados son buenos tengo un entorno que me hace estar en la realidad y no creerme mas de lo que soy.”
¿Cómo fue tu camino para convertirte en atleta?Empece de casualidad en el mundo de las carreras por montaña, acompañando a uno de mis cuñados. Yo siempre he practicado montañismo hasta que tuve a mis hijos, y el tiempo no daba para todo, asi que correr por el monte me ayudaba a mantenerme en forma y disfrutar de la montaña.”
¿Qué factores y personas contribuyen a su bienestar y/o rendimiento en el deporte?Con el tiempo se ha hecho un equipo a mi alrededor, pero el mas importante sin duda es mi marido, Asier, el me ayuda cuando estoy mas floja, me motiva, me da razones para querer hacerlo bien, es mi apoyo en la carreras. Tambien estan mi entrenador Kepa Larrea y el medico deportivo Alberto Garai, ambos de la empresa Athlon, y recientemente he empezado con una nutricionista Aurora Cid que me esta ayudando mucho.”
¿La carrera donde experimentaste las emociones más bellas?Ya llevo una larga trayectoria deportiva y es difícil elegir una sola carrera, pero el Tor puede ser una de ellas. Tienes tiempo para todo, reir, llorar, pensar en la familia, los amigos, los que ya no estan.”
¿Tu carrera más difícil? Hay varias, mi primera participación en la HK1OO, en HONG KON. Viaje hasta allí con mucha ilusión y bien preparada y estuve los 3 dias previos a la carrera sin poder salir del baño. Sali a la carrera y a los 2kms me tuve que retirar porque sabia que iba deshidratada, fue un golpe muy duro emocionalmente.”
¿Qué experiencia tuya puede darte la convicción de que puedes hacerlo? Haber vivido situaciones físicas duras, siempre me hace relativizar el dolor, y saber que es pasajero.”
¿Qué sentimientos experimentas haciendo deporte (ora, en la carrera, después de la carrera)?Los días previos, según el tipo de carrera, a veces ansiedad, malhumor en cuanto salgo a correr se me pasa, y en carrera pues de todo, momentos buenos y malos y despues de las carreras, siempre me gusta analizar donde he cometido errores, sobre todo para aprender y no volver a repetirlos. Me gusta recordar los buenos momentos y sobre todo las amistades que he hecho.”
¿Cuáles son las dificultades y los riesgos en tu deporte?En cuanto a dificultades, lo mas duro es el dia a dia, compaginar el trabajo la vida familar y seguir encontrando motivación para entrenar. El riesgo en este deporte, es creer que haces algo importante, y no deja de ser un deporte, algo que me gusta.
¿A qué debes prestar atención?Me gusta preparar bien las carreras, mirar videos, la alimentación intento cuidarlo todo.”
¿Cómo manejas y superas dificultades, crisis, derrotas, lesiones?Por ahora, las lesiones me estan respetando, pero es cierto que a veces, mi entorno me frena un poco, ya que iria a mas carreras, y eso que no voy a pocas. Derrotas? No considero que haya tenido derrotas, en este deporte no hay secretos, si se ha entrenado poco o tienes un mal dia…y las demás estan mas fuertes. Y yo lo he dado todo, no considero que sea una derrota. Dificultades o crisis hay siempre, en las carreras, en el trabajo, en la propia vida y siempre hay que seguir adelante, no me planteo la vida de otra manera, no te puedes retirar y esperar a que otros te solucionen el problema.”
¿Un mensaje dirigido a los jóvenes para acercarse al deporte?Es difícil, cado persona encuentra el deporte en diferentes etapas de su vida. Yo puedo decir, que los mejores amigos los he hecho practicando deporte, compartiendo  momentos buenos y sobre todo malos momentos….eso nunca se olvida.
¿Existía el riesgo de estar involucrado en el dopaje?No, en mi caso nunca me lo he planteado. No entiendo querer engañarse a uno mismo, además de poner en riesgo la salud.” ¿Un mensaje para desaconsejar su uso? “Los tramposos no tienen cabida en el deporte, te marcara toda la vida, no te perdonaran nunca, no merece la pena.
¿Qué dicen tus familiares y amigos sobre tu deporte?Pues que estoy un poco loca, pero se han acostumbrado y creo que he conseguido que disfruten un poco, como yo.”
¿Qué descubriste de ti mismo en la actividad física? He descubierto que tengo muy alto el nivel de sufrimiento.”
¿Qué consideraciones tienes del psicólogo deportivo?He tenido la suerte de tener algunos curso de coaching en el trabajo, que me han hecho reflexionar mucho, y por eso igual soy tan “cabezota” y nunca tiro la toalla.
¿Próximos objetivos? ¿Sueños hechos y por realizar?Pues en estos momentos tan difíciles del Koronavirus, que pase cuanto antes y afecte lo menos posible a las personas. Creo que he cumplido mis sueños en este deporte, me gustaría poder hacer una carrera antes de dejarlo, La Diagonal des Fous en Reunion acompañada de mi famila, y espero poder cumplirlo.”
¿Un mensaje para las mujeres del mundo?Se puede, si lo haces porque has decidido hacerlo, lo consiguiras.
¿Cómo te ves a los 50?Me veo en la montaña, con la mochila grande, haciendo largas travesías y disfrutando del paisaje y la tranquilidad.”
¿Cómo fue la experiencia en el Tor? Satisfecho, crítico, ¿puedes hacerlo mejor?En tenido 4 participaciones en el Tor, cada una diferente, de todas ellas he aprendido algo. Mi marido dice que puedo hacerlo mejor, y pocas veces se equivoca, pero la situación actual me va afectar mucho a mis entrenamientos y supongo que será difícil llegar en la mejor forma al Tor 2020, pero ya de ir, intentare hacerlo mejor posible.
¿Apoyado por quién?En estos momentos tengo los siguientes apoyos: Mi familia, sin ellos seria imposible, AthlonS, Coop. Mi entrenador y mi medico deportivo Land Sport. Mi equipo, equipamiento deportivo y ayuda economica, Palacios Alimentacion. Apoyo económico Fullgas Nutricion. Nutricion deportiva Montane y Julbo. Equipamiento deportivo.”

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 
21163@tiscali.it +393804337230 

1 commento:

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