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domenica 29 novembre 2020

Alessio Luca Cerrone, judo: Ho superato le sconfitte continuando ad allenarmi

 Nel judo la parola del maestro da molto conforto e sicurezza 
Matteo SIMONE 

Se si è veramente intenzionati a ottenere qualcosa non spaventano sconfitte, infortuni, crisi ma si continua a impegnarsi, allenarsi con costanza e determinazione cercando di portare a compimento propri desideri e obiettivi. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alessio attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Ho praticato nuoto per 8 anni, poi triathlon per 1 (ho smesso per via dei costi della mia squadra) e poi sono passato al judo, che pratico da ormai 4 anni”. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?Tante emozioni, che vanno dalla gioia alla delusione, proporzionali all’impegno messo in ciò che si fa: se ciò porta a buoni risultati gioia, altrimenti delusione”.  
Nello sport cosa e chi hanno contribuito al benessere e/o performance? “Quando facevo nuoto i miei compagni erano sicuramente anche coloro che mi motivavano ad andare avanti anche nei momenti no, idem per il triathlon, ma su un anno è difficile giudicare; nel judo la parola del maestro da molto conforto e sicurezza e l’ho trovata spesso utile per decidere sul da farsi, anche fuori dal tatami. Ovviamente anche i compagni di allenamento sono persone con cui si lega molto, questo anche perché nel judo la crescita personale è legata a quella altrui”.  

Interessante la testimonianza di Alessio che trasmette l’importanza del maestro e dei compagni di squadra non solo dello sport ma anche nella vita quotidiana. 
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “Continuo a praticare la mia attività fisica perché ogni volta che finisco mi sento appagato e la ricerca di una forma tecnica migliore è infinita. Non ho mai rischiato di mollare”.  
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Battere una cintura nera in gara, quando ancora ero una cintura verde (mi sono scontrato con le nere per via dello scarso numero di colorate in quella specifica gara)”. 
Quali capacità, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport? “Resilienza, dedizione, impegno, ricerca dell’eccellenza nel pensiero e nell’azione”.  

Lo sport insegna a non dare tutto per scontato, tutto è possibile, bisogna aver coraggio e buttarsi nella mischia con coraggio e consapevolezza delle proprie capacità. 
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “A un corso tecnico il maestro spiegò come far scendere i testicoli nel momento in cui dovesse capitare che rientrano. Conoscenza importante da avere, ma allo stesso tempo buffa da apprendere”.  
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?
 “Attraverso lo sport si conosce la propria persona”.  
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Alcuni amici ritengono che mi alleni troppo, a volte è anche il pensiero dei genitori, ma nessuno di loro ha mai praticato sport a livello agonistico, quindi non credo possano capire”. 

A volte lo sport occupa una fetta importante nella vita di una persona, richiede periodi intensi di allenamento e una dedizione costante. 
A cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi? “Ovviamente il judo è uno sport traumatico, tuttavia se fatto come Jigoro Kano l’aveva pensato, farsi male è impossibile. Di conseguenza è utile e doveroso impegnarsi nella ricerca di una forma tecnica pulita e corretta. Il rischio è quello di non concepire il judo come è stato concepito dal suo ideatore, e intenderlo quindi come uno strumento di offesa, mirato a fare del male”. 
Hai un riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Mi ispiro a un compagno di allenamenti che si allena da molto più di me, ma che ha fatto di ciò la sua vita”. 
C'è una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “Il mio maestro ha scritto una poesia che mi motiva sempre, in ogni ambito, la riporto qui di seguito:  
È Judo ogni volta che cadete e vi rialzate sorridendo. 
È Judo ogni volta che proiettate un compagno e ve ne dimenticate. 
È Judo ogni volta che ricercate l’eccellenza nel pensiero e nell’azione. 
È Judo ogni volta che riuscite ad ascoltare i pensieri dell’altro. 
È Judo ogni volta che aiutate quelli che disperano per la fatica. 
È Judo ogni volta che riconoscete con umiltà i vostri limiti e le vostre debolezze. 
È Judo ogni volta che permettete a tolleranza e amicizia di rinascere in voi e poi la donate agli altri. 
È Judo ogni volta che vi sentite sicuri e protetti dagli altri. 
È Judo ogni volta che riuscite a trarre ‘ordine’ dal ‘caos’”. 

Interessante la poesia di un maestro di Judo che trasmette la vera passione per uno sport teso a migliorare forma fisica ma anche l’approccio alla vita. 
Quanto credi in te stesso?  “Credo parecchio in me stesso, ma so riconoscere i miei limiti. Credo che ciò sia fondamentale”. 
Come hai scelto la tua squadra e che intenzioni hai? “Ho trovato la mia palestra per caso, l'ho provata sotto invito del padre di una mia amica e mi sono innamorato di questo sport. Lasciarlo per il lavoro (il mio sogno più grande) è stata la rinuncia più grossa che ho fatto”. 

Purtroppo nella vita ci sono fasi e periodi, ci sono scelte da fare e priorità come lavoro e famiglia, e a volte lo sport passa in secondo piano. 
Quale è stata la tua situazione sportiva più difficile? “Perdere ogni incontro di un torneo che però era per me l’esordio di un passaggio di categoria”. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Ho superato le sconfitte continuando ad allenarmi. Non mi sono mai infortunato a livelli seri”. 

Lo sport insegna a essere umili, a impegnarsi, a saper aspettare, ad aver fiducia che qualcosa cambi. 
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho conosciuto le mie debolezze”.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? "Non ho mai pensato di poter rivolgermi ad uno psicologo, ma credo che questo sia dovuto alla forma mentis che costruisce il judo in un atleta: una impostazione forte, capace di superare gli ostacoli anche quando le condizioni sembrano tutte a sfavore”. 
L'evento sportivo della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “L’allenamento a uno stage estivo con un atleta keniota che è candidato a disputare le prossime olimpiadi. Questo atleta è emerso grazie all’attività di volontariato che svolge il mio maestro (Alfredo Vismara) in Kenya, allenando gratuitamente i ragazzi di un villaggio”. 

Lo sport riserva grandi sorprese ed emozioni intense e permette di conoscere persone, culture, mondi.
 
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Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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