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martedì 18 maggio 2021

Annalisa Campagna: Le ultra sono per la maggior parte una questione di testa

 Se non hai abbastanza forza mentale il fisico non va da nessuna parte
Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

Domenica 09.05.2021 si è svolta a Cinisello Balsamo (MI) la seconda edizione della “Sei Ore del Parco Nord” Milano, su un anello di circa 1600 metri quasi completamente asfaltato, organizzata dal Centro Provinciale Libertas Milano in collaborazione con ASD Sport club Atletica Libertas Sesto.

Tra le donne la vittoria è andata a Chiara Milanesi con 75.713 km precedendo Lorena Brusamento 74.647 km e Annalisa Campagna 69.783 km. Il vincitore assoluto è stato Marco Menegardi con 88.349 km precedendo Giorgio Calcaterra 86.084 km e Mauro Gagliardini 78.848 km.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Annalisa attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport?
Sicuramente alla sei ore del parco nord. Ancora non riuscivo a credere di essere arrivata sul podio insieme a gente del calibro di Giorgio Calcaterra o Lorena Brusamento (che è anche la coach che mi segue). Mi sono sentita un po’ fuori posto perché non mi aspettavo proprio di fare così bene e allo stesso tempo una vera campionessa!”.
 
Certo salire sul podio con due recordman fa davvero piacere e procura immensa soddisfazione. Fa ben sperare in un continuo miglioramento verso mete sempre più sfidanti e ambite alla ricerca anche di altri podi ed eventuali vittorie e personal best.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?Da ragazzina giocavo a basket. Ho provato a fare qualche campestre ma correre mi annoiava. Poi ho cominciato a corricchiare durante l’università giusto per tenermi in forma ma continuavo ad annoiarmi (probabilmente perché andavo da sola) per cui tre anni fa ho deciso di iscrivermi ad un gruppo che correva sul naviglio. Da lì a poco tutto è cambiato e la corsa è diventata la mia passione. Nell’aprile del 2018 ho corso la mia prima maratona e nell’ottobre dello stesso anno la mia prima Ultra”.
Cosa diresti ad Annalisa di 10 anni?Corri più corse campestri che ti saranno utili!”

Per tanti correre è noioso e si chiedono come fare per correre tanti chilometri per tante ore, in effetti la risposta sono gli stimoli che si hanno, tanti grazie alla compagnia, altre volte attraverso paesaggi o sfide personali.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?Tutto è cambiato quando mi sono iscritta a una società podistica (alzaia naviglio runners). Correre in gruppo mi ha dato la motivazione e la forza che non avevo mai avuto prima. Anche se i risultati che ho ottenuto sono principalmente merito del mio fidanzato conosciuto proprio grazie alla corsa. Grazie ai suoi incoraggiamenti e alla fiducia che ripone in me ho iniziato a correre le ultramaratone insieme a lui. Prima non pensavo minimamente di poter superare certi limiti”.
Cosa e chi ti ostacola nella pratica dello sport?Al momento niente e nessuno. Chi mi vuole bene sa quanta gioia io provi nel correre per cui mi sostiene e incoraggia. Ovviamente preparare maratone e ultramaratone non è sempre semplice e ogni tanto conciliare gli impegni lavorativi o familiari o sociali è faticoso (specie a ridosso delle gare quando sarebbe meglio rinunciare a qualche aperitivo o cena di troppo)”.

La giusta compagnia e il gruppo danno una marcia in più sia negli allenamenti che in gara, nella condivisione di esperienze e obiettivi da raggiungere insieme.
Un'esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare?La mia prima ultra Ticino Eco Marathon 60km. L’ho preparata nei due mesi estivi precedenti dopo aver fatto solo una maratona e non aver mai corso il mese precedente! Nessuno pensava che potessi arrivare alla fine tranne il mio fidanzato che mi ha preparata, seguita e vista arrivare al podio come seconda donna. Credo che dopo aver fatto quell’impresa potrei fare qualsiasi altra cosa”.
 
Riuscire in esperienze dure e intense aiuta a sentirsi sicuri e fiduciosi in prossime altre gare o imprese difficili e sfidanti, se si riesce una volta, le prossime volte si è più propensi ad aver coraggio nell’affrontare gare impegnative e difficili.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva?Principalmente che sono un po’ matta perché secondo loro corro tanto e soprattutto perché faccio gare lunghe e massacranti. Ma in realtà sono molto fieri di quello che sono riuscita a fare in questi tre anni”.
 
Chi non fa, non sa, se non si sperimenta direttamente qualcosa sembra sempre difficile e complicato ma se c’è interesse e motivazione si è più propensi a impegnarsi e investire tempo e fatica per migliorare e ottenere grandi risultati.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva?Probabilmente i più curiosi sono capitati durante il passatore quando al 90esimo km il mio fidanzato era così cotto che ha cominciato ad avere le allucinazioni e a vedere gente che non esisteva che attraversava la strada, o quando ad un ristoro voleva sedersi ma io gli ho tolto la sedia urlandogli che se si fosse seduto non avrebbe più continuato! Siamo un po’ i ‘Sandra e Raimondo’ della corsa!”.

Essere in buona compagnia in gare di ultramaratone è sempre molto meglio per condividere sia le fatiche e gli imprevisti che arrivi, podi e prestazioni eccellenti.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?Credo che la mia dote principale sia la mia testa. Sono molto testarda per cui se mi metto in testa un obiettivo riesco spesso a raggiungerlo. Spesso la mente mi ha aiutato a superare dei problemi fisici e a portare a termine le gare. Probabilmente per quello mi piacciono le ultra, che sono per la maggior parte una questione di testa. Certo poi occorre un’adeguata preparazione fisica ma se non hai abbastanza forza mentale il fisico non va da nessuna parte”.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi?Il rischio maggiore è sovraccaricare troppo il corpo. Magari se si sta provando ad allungare la distanza o andare più veloci si rischia spesso di esagerare con gli allenamenti e andare incontro a spiacevoli infortuni. Molto meglio cercare di diversificare magari facendo qualche altro sport. Questo sia per ridurre il rischio infortuni che per evitare la noia, personalmente mi è capitato di esagerare con le gare e avere un momento in cui non volevo neanche sentire parlare di corsa (fortunatamente queste fasi duravano poco)”.
 
Bisogna sempre trovare un buon equilibrio soprattutto se si viene presi dalla passione e dalla voglia di fare sempre di più e meglio.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi?Non ci ho mai pensato. Ma considerando quanto sia importante il fattore testa, probabilmente sarebbe molto utile”.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Il 'Passatore'. Mi sono iscritta solo per accompagnare il mio fidanzato ma è stata la gara che mi ha emozionato di più. All’arrivo non riuscivo a smettere di piangere!
 
Annalisa pare avere proprio la predisposizione alle ultramaratone, qualsiasi gara ritenuta estrema gli risulta fattibile e percorribile. Grazie anche alla sua testa, la fiducia in sé e l’ottimismo riesce a partire e ad arrivare in ogni gara.
La tua situazione sportiva più difficile?Una maratona in cui volevo fare un buon tempo. Stavo andando molto bene ma al 25° km ho avuto un problema al piede. Non so come io abbia fatto a sopportare il dolore per 17km e arrivare al traguardo”.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID?Sono stata fortunata e non ho mai avuto grossi infortuni (se non qualcuno che mi ha tenuta ferma al massimo un paio di settimane) per cui non ho dovuto mai gestire situazioni particolarmente difficili. Al contrario il COVID mi ha messo in seria difficoltà. Nonostante non avessi problemi fisici non riuscivo proprio a correre. Per la prima volta la testa mi aveva abbandonato. In estate mi sono dedicata alla bici da corsa e mi è tornata la voglia di fare sport. Piano piano mi sono riavvicinata alla corsa e quest’anno col ritorno alle gare è tornata la motivazione di sempre!”.

C’è sempre almeno una soluzione per ogni problema e un piano B da provare a utilizzare per ritrovare entusiasmo e motivazioni per ricominciare.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Lo sport è puro divertimento e ti può dare tante soddisfazioni. Ma lo sport ti permette di conoscere tante belle persone. Grazie alla corsa ho trovato un fidanzato meraviglioso e degli amici stupendi. Sono la mia seconda famiglia. Per cui fate sport che vi rende belli e sani ma soprattutto pieni di amici!”.
Bella questa testimonianza di come lo sport unisce persone, fa trovare fidanzati, fa appassionare alla fatica per ottenere risultati.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport?Che quando voglio possiedo una forza immensa”.
 
Lo sport può essere considerato una grande palestra per incrementare consapevolezze, fiducia e resilienza.
Una parola o una frase che ti aiuta a nei momenti difficili?Credo che la parola giusta sia ristoro! Quando sono in crisi è la prima cosa a cui penso è che mi fa andare avanti!
 
In sport di endurance dove si fatica per diverse ore è importante aver cura di se stessi integrandosi, nutrendosi, recuperando, infatti sono solito usare dire che l’atleta necessita di “coccole e autoprotezione”, per durare il più al lungo possibile, importante inventarsi dei micro recuperi durante lo sforzo intenso, rallentare e a volte anche fermarsi un po’.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Sicuramente il primo è quello di migliorarsi. Prima di gareggiare contro gli altri si gareggia contro se stessi! Per cui mi piacerebbe ad esempio rifare il ‘Passatore’ con un tempo migliore. Fino a tre anni fa non pensavo di fare una maratona, figurati un ultra! Neanche sapevo esistessero per cui ho già raggiunto dei traguardi importanti. Il sogno nel cassetto ovviamente è fare qualche ultra importante. Magari più in là. Vedremo se sarò in grado”.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara?Prima c’è la ricerca dell’obiettivo che ti darà la motivazione giusta per allenarti, durante c'è la voglia di allenarsi senza perdere di vista quell’obiettivo e nel dopo c'è la soddisfazione (si spera) di averlo raggiunto l’obiettivo e magari c'è anche qualche festeggiamento con i tuoi compagni di corsa”. 

Nella mente degli atleti ci sono sempre obiettivi da raggiungere, sogni da trasformare in realtà, traguardi da raggiungere che stimolano e permettono di mobilitare energie per seguire piani e programmi di allenamento.
Quali sono gli ingredienti del successo?Voglia di migliorarsi e di cercare di superare i propri limiti anche quando si pensa che è impossibile”.
Ti ispiri a qualcuno?Sicuramente la mia coach Lorena che oltre ad essere un'ottima allenatrice è una formidabile atleta ma ancor prima una persona meravigliosa che sa darti sempre il consiglio giusto al momento giusto”.
 
Conosco abbastanza Lorena per averla intervistata più volte e di cui parlo nei miei libri:
"Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti” di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. 
Data di Pubblicazione: 2018.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Edito da Aracne Editrice
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
 
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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