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mercoledì 18 agosto 2021

Luca Giglioni: Guarire da questo infortunio sarà una bella maratona di vita

 Spero di ritornare all'attività che ho sempre fatto (l'ultramaratona) 
Matteo SIMONE  Psicologo, Psicoterapeuta 

380-4337230 - 21163@tiscali.it 


Ho conosciuto Luca Giglioni (S.S.D.S. Mens Sana in Corpore Sano Siena) in fila al bagno in un bar prima della partenza della maratona di Terni nel 2014. 

Luca ha perso entrambi i genitori nel giro di poche ore. E’ venuta a mancare prima la madre a causa di un male incurabile e, mentre si recava a trovare la madre, si è trovato coinvolto in un traumatico incidente stradale, dove il padre ha perso la vita. 
A seguito dell’incidente stradale, Luca è stato ricoverato presso il Policlinico Santa Maria alle Scotte ed è stato sottoposto a interventi chirurgici, ora è fuori pericolo e in via di guarigione. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Luca attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come continua il tuo percorso nello sport? Ora sportivamente sono bloccato per altri 4/5 mesi. Ho forti dolori, ischiocrurali e all'anca, che hanno rallentato molto le fisioterapie. Nella zona del piriforme (zona operata) ho fastidio, in attesa di un consolidamento della frattura. 
Cosa e chi sta contribuendo al tuo benessere?
 Frequento il Centro della Asl e con l'ottimo lavoro dell'ospedale Le Scotte di Siena, occorrerà tempo per ritornare a correre. Mi è stata di aiuto l'esperienza di sportivi che hanno avuto il mio solito problema all'acetabolo. Non conoscevo quest'osso. Purtroppo non è agevole guarirlo. Occorre tanto sforzo e soprattutto tempo. Per chi corre è basilare, poiché interessa l'articolazione della gamba. 

Purtroppo bisogna aver pazienza e aspettare il decorso necessario per ristabilirsi e ritornare a praticare sport che aiuta a sentirsi bene sperimentando benessere e pianificando nuovi obiettivi gradualmente. 
Come
 è cambiata l'esperienza sportiva nel corso degli anni?
 Guarire da questo infortunio sarà una bella maratona di vita. Combattere il dolore e soprattutto la paura di non ritornare a quello che facevi prima è il nemico da abbattere. Spero di ritornare all'attività che ho sempre fatto (l'ultramaratona) non appena possibile. Non so come farò e soprattutto come reagirà la parte operata, ma dopotutto chi fa questo sport sa più di chiunque altro come superare il dolore e certi momenti difficili. 

L’ultramaratona risulta essere un’attività molto benefica con chi la pratica, a contatto con tanti altri ultrarunner per mettersi in gioco e sfidare se stessi e gli altri in gare difficili e sfidanti, apprendendo sempre anche dalle crisi e dalle difficoltà che si cercano di gestire, affrontare, superare. 
Quali sono gli episodi curiosi, divertenti, tristi, bizzarri nella tua attività sportiva? Sono passato quindi ad avere un problema in più, di non poco conto, ma sicuramente una volta che ritornerò a correre sulle lunghe distanze potrò dire di avere superato anche il limite dell'esperienza della maratona della sopravvivenza che è la vita. La maratona più lunga fatta di resilienza, sacrificio, dolori, ma soprattutto la determinazione di farcela. 

L’
ultramaratona mette davanti l’atleta a tante esperienze belle e difficili, semplici e dure, e ogni volta bisogna portare a casa la pelle e terminare la gara integri, pertanto si è abituati a qualsiasi esperienza traumatica così come succede nella vita quotidiana che ti mette davanti a tani momenti belli ma anche brutti da assimilare, metabolizzare, con l’aiuto anche dello sport.
 
Come stai superando eventuali demotivazioni, crisi, sconfitte, infortuni? Lo sport di resilienza, ottimo antidoto per superare anche i momenti più duri della vita. 

La partecipazione a gare estreme e difficili come le ultramaratone aiuta a sviluppare sempre più consapevolezza delle proprie capacità, risorse, qualità, caratteristiche diventando sempre più resilienti e disposti ad attraversare qualsiasi tunnel. 
Hai un riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
 Il personaggio a cui mi ispiro è Cristoforo Colombo. Il fatto di vedere sempre più in là di quello che il limite umano sembra fare da barriera. E penso che se il navigatore genovese non ci avesse provato, anche a rischio della propria incolumità e quella del suo equipaggio, non avrebbe mai scoperto l'America. 
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci ancora? Per coltivare sogni, speranze, e per raggiungere obiettivi nella vita bisogna crederci. Il Cervello, questa stupenda macchina, ci dà la possibilità di raggiungere dei traguardi, se lo vogliamo, che nemmeno ci aspettavamo. Spesso la necessità ci aiuta a migliorarci e a scoprire anche degli stimoli nuovi per andare avanti. Ringrazio tutti coloro che mi stanno e mi sono stati vicini in questo periodo e nei mesi scorsi.  
Mi piacerebbe ritornare a correre, come il desiderio che avevano i miei genitori per me. Li ricorderò con una dedica e un 
memorial per ricordare il mio babbo, che mi è stato molto vicino in questi anni di attività agonistica. Ha creduto molto in quello che facevo. Quando avrò corso finalmente la mia 50esima ultramaratona (la prossima) vi racconterò le sensazioni di una rinascita che sto sognando dopo questo brutto momento, che mi ha segnato e maturato. Ringrazio Matteo Simone, una delle poche voci che seguono la psicologia di questo sport e tutti voi che mi avete sostenuto in questo momento così difficile. Volevo ringraziare anche il Dr. Massimo Marcucci della Asl e i miei attuali compagni di lavoro, (Giuseppina Mesce, Rosario Giurdanella ed Elena Caruso) che sono diventati un po' una famiglia per me. Un abbraccio a tutti
. 

In effetti è importante crederci sempre, provare e riprovare, avventurarsi e scoprire cosa succede, approfondire la conoscenza di se stessi, verificare, per andare oltre.
 
Un’intervista a Luca è riportata nel libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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