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martedì 28 settembre 2021

Martino Marzari, 100km in 7h35’11”: Lavorerò ancora di più per fare meglio

 Mio padre è la prima persona che penso quando arrivo al termine di una gara  
Matteo Simone  21163@tiscali.it  

Foto di Sandro Marconi

Sabato 11 settembre 2021 ha avuto luogo la 100 km di Winschoten in Olanda e l’Italia ha ben figurato con la vittoria di Marco Menegardi in 6h37’09” che ha preceduto Iulian Filipov (6h41’07”) e Piet Wiersma (6h49’47”). 

A seguire Massimo Giacopuzzi (6h57’48”), Silvano Beatrici (7h06’58”), Filippo Bovanini (7h21’17”), Gabriele Turroni (7h21’56”), Martino Angelo Marzari (7h35’11”) e Giorgio Calcaterra 7h42'46". Christian Reali ha chiuso la 100km di Winschoten in 7h55’58”. 
Notevole le prestazioni delle donne italiane con il poker femminile formato da Francesca Bravi (7h43’45”), Federica Moroni (7h47’53”), Denise Tappatà (7h54’08”) e Lorena Brusamento (8h12’19”), arrivate al traguardo prima di tutte le altre avversarie, a seguire Hinke Schokker (8h13’21”), Lian Stadhouders (8h14’16”), Francesca Rimonda (8h15’50”).  
Di seguito le impressioni di Martino Marzari (Pol. Dil. Santa Lucia) attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ti aspettavi la prestazione di poco al di sopra le 7 ore e mezza? "Va bene così"... ma sicuramente non mi accontenta. Dalla prestazione mi aspettavo qualcosa di più ma ogni gara è storia a sé e quindi lavorerò ancora di più per fare meglio. 
Continuerai a limare il personal best? Assolutamente sì! 

Ogni gara è un test, un punto di arrivo ma anche un’opportunità e un’esperienza per testarsi, per conoscersi meglio e capire come lavorare per migliorare. 
Da quando ci stai lavorando? Dopo la gara di Imola il 22 maggio il mio allenatore, Paolo Bravi, me ne ha parlato e abbiamo iniziato ad allenarci. 

Già il 22.05.2021 in occasione del Campionato italiano 100 km su strada (100 km del Passatore Special Edition), gara dal percorso e condizioni climatiche molto difficili, Martino ha chiuso con l’ottimo crono di 7h5035” conquistando meritatamente il titolo Cat. M35 e classificandosi 5° assoluto. Meritevole il lavoro di Paolo Bravi teso a coinvolgere atleti a sperimentarsi in gare di ultramaratone, seguendoli, consigliandoli, allenandoli e tifando per loro. 
Cosa hai deciso di mettere da parte per focalizzarti?
 Mi piace pensare di aver fatto delle scelte, correre per me è davvero importante quindi tutto quello che potevo rimandare o non era importante diciamo che l'ho messo un pochino in disparte. 
Andresti in Puglia in occasione della 50km del Gargano? No, adesso il mio corpo mi ha fatto capire che ho bisogno di riposare e quindi questo anno niente Puglia… ma in futuro sicuramente sì. 

Nella vita ci sono delle priorità e orti da coltivare, a volte la passione per uno sport diventa primaria ma è importante che non diventi un’ossessione e che si circoscrivono periodi da investire in impegno e fatica per ottenere risultati prestigiosi. 
Prossimi obiettivi individuali e di squadra?
 Il prossimo obbiettivo è sicuramente migliorare in maratona e quindi in inverno mi concentrerò su questo. 

E’ importante far recuperare al proprio corpo e alla propria mente spostando l’attenzione dalle ultramaratone e dedicandosi a distanze meno impegnative come la maratona che comunque richiede impegno e costanza e diventa un buon punto di ripartenza per migliorare sulle ultra.
Cosa ti rimane della gara: odori, suoni, immagini, storie, parole, frasi? La gara a Winschoten è stata davvero un'esperienza straordinaria condivisa con un gruppo di Atleti e soprattutto Amici a cui sarò sempre legato. La città in festa e tutte le persone sempre pronte a farti festa e supportarti per tutta la gara. 

L
a 100 km di Winschoten è risultata essere un’ottima occasione sia per sperimentare performance con un percorso adatto alla peak performance come tanti atleti hanno sperimentato sia a sperimentare benessere come gruppo molto coeso e con una collettività disposta a ospitare atleti che faticano per ore e ore senza sosta.
 
Qual è stato il tuo percorso sportivo? Da bambino facevo nuoto con anche buoni risultati poi ho giocato a calcio fino all'età di 16 anni. Successivamente ho iniziato a frequentare un pochino le palestre ma senza mai appassionarmi troppo… cinque anni fa per scherzo ho iniziato a correre pensando di avvicinarmi al triathlon ma quando ho capito quale era la mia vera passione ho deciso di dedicarmi solo a essa. 

L’esperienza di tanti è di incontrare la corsa e di rimanere entusiasti e innamorati al punto di non abbandonarla più ma anzi correre sempre più chilometri per stare con 
se stessi e con gli altri, per sperimentare sia benessere che performance, andando incontro a sfide, mete, obiettivi e sogni da cercare di trasformare in realtà.
 
Come sei cambiato attraverso lo sport? Lo sport mi ha aiutato ad avere più consapevolezza di me, penso sempre che la corsa sia meritocratica, se ti impegni ottieni. 

In effetti nello sport se si è disposti a faticare si riesce a ottenere risultati meriati, se si è disposti a mettersi in gioco si potrà apprendere dall’esperienza e si potrà far meglio la volta successiva con più consapevolezza, fiducia in sé e resilienza. 
Nello sport chi e cosa contribuisce al tuo benessere e/o performance? Nello sport, come nella vita, essere sereni sicuramente aiuta. Sapere che puoi contare su persone che davvero ti vogliono bene e che ti seguono, tifano per te e trovano sempre il modo per incoraggiarti prima di ogni gara o di complimentarsi al termine mi stimola a dare sempre il massimo. 

E’ un grande aiuto essere compresi, riconosciuti, consigliati, tifati, sostenuti. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Per ora sono stato fortunato nessuna grossa crisi o infortunio da superare. 
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? La gara della mia vita non so quale sia ma nelle quattro 100 km a cui ho partecipato ognuna per ragioni diverse sono e saranno sempre nel mio cuore. 

La 100km è una gara molto difficile e per certi versi anche mistica, si percorrono tantissimi chilometri faticando con tanti pensieri contrapposti che possono aiutare l’atleta a far bene, ad aver coraggio oppure possono sabotare l’atleta scoraggiandolo o cercando di farlo mollare.
 
In gare da 100km, Martino ha esordito il 26.05.2018 alla 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 11h3920” e ha fatto il salto di qualità già l’anno successivo, il 25.05.2019 sempre alla 100 km del Passatore chiudendo in 8h3959”. 
A tal proposito segnalo il mio libro “La 100km del passatore. Una gara fra coraggio e resilienzaEdizioni Psiconline. 
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? La mia famiglia e anche i miei amici mi sono sempre stati vicino supportandomi in ogni cosa, per me è importantissimo che sia così. In particolare mio padre che davvero mi segue nello sport da quando ero piccolo e ancora adesso è la prima persona che penso quando arrivo al termine di una gara. A lui devo la passione per lo sport e lui è e sarà sempre il mio primo tifoso. 

Bella questa testimonianza di Martino per un attaccamento alla famiglia e agli amici e di suo padre che lo segue sempre e soprattutto all’arrivo è nei pensieri di suo figlio.
 
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? L'augurio che posso fare a un ragazzo è di trovare anche lui la sua passione perché quando la troverà capirà davvero ciò che ha senso nella vita e ciò che non lo ha, le scelte o le rinunce diventeranno più leggere e le gioie che riceverà saranno sicuramente maggiori dei sacrifici. 
Cosa hai scoperto di te stesso praticando sport? Se ti impegni e c'è passione in quello che fai puoi superare qualsiasi cosa. 

In effetti per dedicare tempo e fatica a qualcosa ci vuole una forte passione e motivazione che diventa il motore che fa mobilitare energie utili e indispensabile per ottenere grandi successi e traguardi importanti. 
Hai sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare?
 No, no il limite speriamo sia ancora molto lontano. 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, pre-gara, gara, post gara)?  Un'unica sensazione… è ciò che desidero fare. 

Quando c’è piacere, passione, motivazione non esistono stress, ansia e sensazioni che possano compromettere la prestazione dell’atleta. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? Sicuramente , se può aiutare qualcuno a superare un problema personale non vedo perché non farlo. 
Sogni realizzati e da realizzare? Un solo sogno vestire la maglia della Nazionale per i campionati del Mondo della 100km. 

Martino sembra essere in linea con il suo sogno, si tratta di seguire il suo percorso di crescita atletica e limare un altro po’ il suo personale per cercare di avere le carte in regola per indossare l’ambita maglia azzurra. 
Una frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà?
 Dai Marto! 
Ti ispiri a qualcuno? Quando ero piccolo il mio mito era Roberto Baggio. 

Forza Marto! Sembra che il meglio debba ancora venire se continua così. 

Ringrazio il celebre fotografo Sandro Marconi “Scrotofoto” per alcune sue foto. 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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