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venerdì 27 maggio 2022

Antonella Rossetti: Le emozioni più belle? La 100 km del Passatore senza dubbio

 Sogno di poter stare bene e poter continuare a correre col sorriso 
Matteo Simone  
3804337230- 21163@tiscali.it 
 

La 100km del Passatore non è solo una gara di ultramaratona ma una grande opportunità per emozionarsi, per sperimentarsi, per scoprire se stessi e altri che riescono, che se la cavano nelle difficoltà, che arrancano, che barcollano ma non mollano, che vogliono arrivare comunque, che insieme si aiutano, che vanno avanti nonostante tutto. 

Di seguito, l’esperienza di Antonella (Pietro Micca Biella Running) attraverso risposte ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nello sport? Corro da quando avevo 17 anni tra alti e bassi (semplici corsette in campagna dietro casa. corsette brevi.). Corro invece 'più' seriamente dal 2010. Dal 2013 ho iniziato invece a preparare maratone, mezze e cose più competitive. 


Si inizia a correre vicino casa, per svagarsi, per aderire a uno stile di vita sano, perché la corsa è la base di ogni sport e a volte si continua ad allungare tempi e distanze fino a decidere di fare la prima gara e poi la maratona e a volte si vuole osare affacciandosi al mondo delle ultramaratone e perché non provare una 100km visto che sempre più persone partecipano e i racconti sono emozionanti? 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Nel 2019 quando ho finito il terzo passatore con quasi due ore in meno rispetto agli anni precedenti. 

Antonella fa l’esordio sulla distanza di 100km al Passatore il 28 maggio 2017 concludendola in 16h32’18”, il 26 maggio 2018 migliora di circa 10’ concludendo in 16h22’ e finalmente fa il grande salto il 25 maggio 2019 con il crono di 14h52’49”. Quest’anno ancora meglio di circa mezz’ora, 14h24’33”. 

Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Benessere …Sicuramente lo 'scarico' dello stress e dei mille pensieri che con una corsa se ne vanno e mi rendono 'più leggera'. Chi? Solo io. Me stessa. 
Quale tua esperienza passata ti rende più sicura di potercela fare? La 100 km del passatore sicuramente...se fai quella puoi fare tutto. 

La 100km del Passatore è davvero una grande sfida, una grande impresa da portare a termine, un grande sogno da trasformare in realtà e riuscirci rende felici, soddisfatti, consapevoli, sicuri e resilienti. 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Diversi pensieri…che sono matta...che sono tosta… che sono una forza…. -  C'è chi capisce e chi no…! chi non capisce è perché non ha l'apertura mentale giusta. Ed è un peccato…

Chi fa, sa; chi no fa, non sa e non può nemmeno immaginare correre una ultramaratona e soprattutto una 100km, cosa si attraversa, quali sono le sensazioni e le emozioni che si sperimentano e cosa spinge a faticare e spendere numerose energie fino al traguardo. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Il primo Passatore. 2017. Mi addormentavo di notte mentre camminavo...chiudevo gli occhi...per fortuna un amico mi sorreggeva. E nel sonno abbiamo comunque riso e sorriso molto. Per il freddo poi abbiamo anche camminato avvolti insieme in una coperta. Rido ancora oggi. 

Gare di 100km sono lunghi viaggi e si fanno esperienze strane e bizzarre, si hanno deliri visivi e uditivi, e bisogna adattarsi a tutti per non mollare.

Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Il sapermi gestire ed ascoltare il mio fisico. Rimanere sempre concentrata su me stessa in quei momenti di fatica. Mi metto in discussione e ho rispetto per le gare. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Nelle lunghe di distanze patisco molto a livello di stomaco… per cui la nausea e il senso di vomito sono il mio punto debole. 
Quali allenamenti mentali utilizzi? Nelle gare cerco di rimanere fissa e concentrata su me stessa, evito qualsiasi distrazione.


Con l’ultramaratona bisogna fare attenzione al fisico e alla mente, bisogna essere presenti a se stessi durante l’intera gara, sapersi gestire nell’alimentazione. 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Siccome tendo a credere poco in me stessa (anche se ora ho fatto miglioramenti) una figura di riferimento mi aiuta molto per avere più fiducia in me. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? La 100 del Passatore senza dubbio. 
La tua situazione sportiva più difficile? Anni fa ho fatto una mezza a Trino. A metà avevo finito le energie, è stato bruttissimo e difficile portarla a termine. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Nel momento della crisi… cerco di stare calma… non farmi prendere dall'agitazione…ricalcolo il piano gara e cerco di portarlo alla fine dimenticando i tempi prefissati. Ragiono km per km e cerco di raggiungere km dopo km con calma, ogni km è un traguardo. 

Purtroppo capitano e si mettono in conto le crisi soprattutto nelle gare di ultramaratona dove non si sa mai quanto veramente si vale e a volte si rischia di spendere troppe energie nelle prime fasi della gara e comunque nelle tantissime ore di gara può succedere di tutto per mettere in discussione la proiezione del tempo che si pensava di percorrere. Bisogna accogliere ogni cosa che viene e cercare di riorganizzarsi, andando sempre avanti. 
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport?
Sono tenace. Negli altri vedo troppa competizione (purtroppo). 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Sogno di poter correre ancora a lungo. Amo le lunghe distanze. Non ho qualcosa in particolare. Sogno di poter stare bene e poter continuare a correre col sorriso. 

Nella mente degli ultrarunner ci sono sempre chilometri da percorrere, gare da partecipare con soddisfazione, serenità e possibilmente sorridendo, respirando e andando avanti. 
Quale domanda avrei dovuto farti? Hai chiesto tutto 😊. 
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il pre-gara con molta ansia e agitazione. La gara la vivo bene...scarico i pensieri e vado avanti. Il post è fantastico, mi godo il raggiungimento dell'obiettivo, l'aver finito e il meritato riposo. 

Tutto finisce, tutto passa e quando ci si guarda indietro si pensa quello che si è riusciti a fare e si è soddisfatti godendosi tutto ciò e pensando di rifarlo un domani. 
Quali sono gli ingredienti del successo?
  Essere umile e avere rispetto per la gara. 
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Di fare atletica sin da piccola. 
A quale personaggio ti ispiri? Non mi ispiro. Ma adoro Sara Dossena, per rimanere nel territorio invece Beatrice Lanza, Fatna Maroui, Nadia Ejjafini, Valeria Roffino. 

Interviste a Valeria Roffino sono riportate nei miei libri: 
Lo sport delle donne, edito da Prospettiva Editrice 
Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà 

Matteo SIMONE 

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