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mercoledì 4 maggio 2022

Matteo Tenchio sfiora il podio alla’UltraMilano-Sanremo 281,700 km

 Ho corso senza Crew in autosufficienza
Matteo SIMONE
 

Foto di Paola Falcier

Il 22 aprile alle ore 10.00, dalle acque dei Navigli di Milano, sono partiti gli atleti iscritti all’8^ edizione dell’UMS22 (Ultramaratona Milano Sanremo 281 km) organizzata dall’ASD Impossible Target (Race Director Simone Leo).

Il primo a toccare il mare di San Remo e quindi a vincere la gara è stato Antonio di Manno in 34h49’, precedendo Rolando Espina 38h27’ e Francesca Ferraro 39h38’.
Completa il podio maschile Patrich Tognoni 46h10’, a seguire: Matteo Tenchio 46h26’, Daniele Drago 46h46’, Massimo Scrofani 47h24’, Valentino Cortese 47h24’, Antonio Tallarita 47h25’, Francesco Sgarlatta 47h36’.
Nel tempo massimo delle 52 ore previste sono arrivati solamente 22 atleti, di seguito gli altri arrivati in tempo utile: Roberto Dagati, Alessandro Soma, Giovanni Rosato, Claude Birrer, Michele Belnome, Luca Aiudi, Fulvio Moneghini, Roberto Casoni, Paolo Giovanni Fortese, Alessio Tomassini, Jean-Louis Valderrama (Crocs-Man), Paolo De Bernardi.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza dello svizzero
Matteo Tenchio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Congratulazioni per questo traguardo, da quanto tempo ci lavori? Non per UMS ma per ultra in generale da 6-7 anni. Specifico per UMS 2022 allenamento differente dal solito causa freddo invernale e orari di lavoro (provato nuovo metodo di allenamento) ma già conclusa 7 mesi fa quindi con già i km sulle gambe.
Come hai scelto la tua crew? Ho corso senza Crew in autosufficienza.

Matteo conosceva già questa gara, avendola disputata la scorsa edizione, dal 10 al 12 settembre 2021 e concludendola in 47h58’. Davvero una grande sfida portarla a termine senza assitenza personalizzata.
A chi lo dedichi? Papà e mamma.
A casa come ti hanno accolto? Quando tornerai a correre? Mi hanno accolto festosi e ho già corso una trentina di km questa settimana, con qualche sciata primaverile.

Questa è una bella dedica, i genitori di solito sono sempre in apprensione per i figli anche quando diventano adulti, soprattutto quando fanno uno sport faticoso e sono sotto le intemperie, per i genitori c’è sempre da preoccuparsi per i propri figli.
Qual è stato il prezzo da pagare in termini di impegni? Poco o niente per me è puro divertimento.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?
Dedizione, costanza e mi piace tanto correre.

Matteo, come tanti altri ultrarunner, sembra quasi a Forrest Gump, sarebbe disposto a correre all’infinito, serenamente e con il sorriso.
È andato tutto come previsto? Mai va come prevedi, a volte meglio a volte peggio, basta essere sempre contenti di quello che fai e accettare sempre il risultato, poi se si è finisher non si può che essere strafelici.
Hai pensato di mollare? Mai pensato di mollare.

In gare di ultramaratona ci sono tante incognite relative al percorso, allo stato psicofisico dell’atleta, al clima atmosferico, ed è difficile prevedere ogni variabile, è sempre una sfida, si prevede di arrivare in tempo limite e si è veramente strafelici quando si porta a termine tali imprese.
I momenti più piacevoli prima, durante e dopo la gara? Prima: incontrare amici runners. Durante: tantissimi, il motivarsi a vicenda tra runners. Dopo: ricevere il trofeo finisher, emozioni e ricordi.
Foto di Paola Falcier
Un messaggio per avvicinare le persone allo sport?
Lo sport è vita e amicizia.

Le gare di ultramaratona non sono come le gare di 10.000 metri considerate “mordi e fuggi”, ma si tratta di lunghi viaggi partendo da casa, incontrarsi con altri atleti, ognuno con la propria storia ed esperienza alle spalle e propria unicità, l’essere ricevuti dagli organizzatori che spiegano le modalità di partecipazione alla gara, dal percorso ai check point, inoltre durante ci si incontra a volte con altri atleti che recuperano o rallentano lungo il percorso e alla fine c’è la grande soddisfazione di avercela eventualmente fatta a portare a termine tale impresa.
Pensieri, dubbi, crisi, preoccupazioni in gara? Ci sono ma bisogna avere una mente forte e cercare di liberarla il più possibile.

La vera sfida è liberare la mente, dai pensieri negativi, dai chilometri considerati infiniti, dalle previsioni del clima, dalla razionalità che dice: ma chi te lo fa fare, insomma una lotta con se stessi, con propri destabilizzatori e sabotatori interni.
Cosa ti spinge a correre le ultramaratone? L’amore per la corsa, correre con amici per lunghi momenti e il benessere psicofisico.
Cosa vuoi dimostrare?
Niente è solo piacere di correre.

Una passione che vista da fuori, dai non addetti ai lavori, è solo fatica, sofferenza, dolore, perdita di tempo, ma chi fa sa, sperimenta sensazioni ed emozioni intense, un vero piacere e soddisfazione nel proseguire nel compimento delle proprie imprese.
Dove vuoi arrivare? A poter correre il più in là con l’età possibile.
Come ti vedi tra 10 anni? Come ora con più anni e qualche capello in bianco in più.
Cosa diresti a te stesso di 10 anni fa? Continua così.

C’è sempre per gli ultrarunner, la voglia di star bene in salute per poter continuare a coltivare questa passione di corsa per più chilometri possibili nonostante l’età che avanza.
Quali sono i tuoi ingredienti per il benessere e la performance? Allenamento, costanza, dedizione, stretching, yoga e meditazione con una sana alimentazione.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per tutti.
Quali allenamenti mentali utilizzi? Yoga, esercizi di respirazione.

Per essere performanti, durare a lungo e stare bene in salute, è importante non solo allenarsi duramente con impegno e costanza ma anche fare pratiche di recupero orientali come yoga e meditazione, che liberano la mente dallo stress e aiutano a focalizzarsi e centrarsi.
Con l'esperienza hai cambiato il modo in cui ti alleni e/o gestisci la gara? Certo, sperimenti altri metodi di allenamento e sei più sicuro nella tua gestione in gara e sai come impostarla con più responsabilità.
Cosa lasci a Milano e San Remo e cosa porti a casa? Non si lascia mai niente ma si portano a casa esperienze nuove diventi più forte anche nella vita, amicizie nuove e belle.

C’è sempre da imparare in allenamento e in gara, l’esperienza è davvero una marcia in più, soprattutto nelle ultramaratone, si diventa più cauti e sereni, più pazienti e fiduciosi.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ginnastica attrezzistica, corsa + atletica, calcio, corsa.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Nello sport il movimento, allenamento, l’alimentazione e le persone giuste che ti circondano.
Quale tua esperienza passata ti rende più sicuro di potercela fare?
Non si è mai sicuri al cento per cento, molti fattori subentrano, chiaramente ogni volta che ne finisci una ti dà una spinta in più.

Portare a termine una durissima ultramaratona dà più sicurezza nell’intraprendere sfide considerate più dure ed estreme.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Sono molto felici.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Durante l’UMS2021 a Varigotti mi scontro quasi con una persona che usciva da un ristorante, era un mio amico del mio paese Svizzero runner..e precedentemente a Pavia stavo correndo e sento ma l’è mica il Tenchio lì. Due grandi amici ticinesi anche uno abita nel mio paese, mi hanno dato forza.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Un po’ il freddo in Svizzera per allenamenti.
Cosa e chi ti ostacola? Impegni lavorativi, alimentazione se si mangia fuori casa.

Bisogna sempre sapersi organizzare e trovare tempo, spazio e luoghi per allenarsi in sicurezza in modo da potersi a presentare a gare considerate estreme e difficili, pronti per affrontarle nel miglior modo possibile.
La tua situazione sportiva più difficile?
Un infortunio.
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Forza di volontà, costanza.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? In tutti gli eventi ci sarà un momento emozionante.
Cosa hai scoperto di te stesso e degli altri nella pratica dello sport? Semplicità, dedizione in qualcosa che piace e fa bene, vita sana, amicizia.

La pratica di uno sport che piace procura tantissimo benessere, amicizie, fiducia in sé, conoscenza del proprio corpo e della propria ment3e, rafforzando entrambi gli aspetti.
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Abbastanza disteso.
Quali sono gli ingredienti del successo? Dedizione e amore in quello che fai, rispetto per te stesso e gli altri.
Cosa diresti a te stesso quando eri più giovane?
Non mollare mai, fiducia in se stessi, se si vuole si può.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Continuare a correre ultra, correre la Spartathlon l’anno prossimo, forse correre la “mil kil 1000km" in Francia in giugno e conquistare qualche cima alpina.

Sembra che per Matteo il meglio debba ancora arrivare, alla ricerca di gare sempre più impegnative, non solo su strada ma anche su sentieri di montagna, i cosiddetti trail, anzi ultratrail e anche gare lunghissime a circuito.

380-4337230 - 21163@tiscali.it

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