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sabato 18 giugno 2022

Laura Biagetti: Vorrei una maglia azzurra nei prossimi due anni

  Matteo Simone 
Psicologo, psicoterapeuta 
 

In genere, il sogno di ogni atleta sono le olimpiadi o la maglia azzurra, ci vuole talento, impegno, costanza, per allenarsi e gareggiare cercando di migliorare gradualmente, confrontarsi con altri atleti avversari, avvalersi di professionisti che ti seguono e lavorano per il tuo benessere e performance. 

Di seguito, Laura (GS Lammari) racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a 16 anni e mi sono appassionata subito ero una ragazzina come tante ma la costanza mi ha portata e mi porterà fino a dove voglio. 

Il 4 giugno 2005, a 15 anni, Laura corre i 1000 metri in 3h26’32” a La Spezia. L’8 aprile 2006, a 16 anni, corre i 600 metri in 1’45”8 a Terni. Nel 2007, a 17 anni, il 7 giugno, corre i 1500 metri in 5’00”27 a Imola; il 20 giugno corre gli 800 metri in 2’26” e il 7 ottobre corre i 3000 metri in 10’37”54 a Cesenatico.  

Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Non mi sono mai sentita campionessa spero solo di trasmettere passione e dedizione e che se una persona vuole può fare tutto. 

 

Laura ha i seguenti Personal Best: il 20 novembre 2016, maratona in 2h44’57” a Valencia; il 16 febbraio 2014, mezza maratona in 1h16’35” a Verona; il 19 marzo 2017, 10000 metri in 35’03” a Vicenza; il 18 aprile 2021, 10km corsa su strada in 35’36”5 a Santa Maria A Monte; il 1° luglio 2017, 5000 metri in 16’38”11 a Trieste. 
Il 29 febbraio 2016 ha preso parte al Raduno di Mezzofondo con la Nazionale a Monza.
Il 12 marzo 2016 ha indossato la maglia azzurra rappresentando la nazionale Italia alle Universiadi (20th World University Cross Country Championship) a Cassino, ottenendo un bronzo di squadra con lo stesso punteggio dell'Australia ma finendo avanti per il miglior piazzamento della terza classificata. La squadra vincitrice è stata il Giappone (oro) che ha preceduto la Gran Bretagna, la gara è stata vinta dalla turca Sevilay Eytemis. 

Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Alimentazione bilanciata e su misura, allenatore giusto, tranquillità mentale, la famiglia, il partner sono fondamentali. 

Quali sono gli ingredienti del successo? Impegno, costanza, leggerezza, fortuna, anche resilienza. 


Tanti sono gli ingredienti per il benessere e la performance nello sport, tra i tanti soprattutto un’alimentazione sana, adeguata e mirata e un allenatore esperto e competente che possa riconoscere nell’atleta risorse e potenzialità da far emergere e continuare a sviluppare in cerca della miglior performance. 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Mi circondo solo si persone che mi supportano quindi pensano tutti che sono brava a conciliare lavoro e allenamento.  
Quale tua esperienza passata ti rende più sicuro di potercela fare? Recentemente, nel 2019, ho avuto un’embolia polmonare bilaterale ed è stata molto dura, un mese in ospedale e poi tutta la riabilitazione, i farmaci, ma l’ho superata, non è stata facile ma ce l’ho fatta. Questo mi ha resa più forte. 


Sembra essere stata molto resiliente Laura a dover accettare, affrontare, gestire, superare una grande malattia che può essere spiazzante e destabilizzante ma da cui comunque se ne può uscire sperimentando anche una crescita post traumatica, superata questa, ci si sente più forti e in grado di superare altro. 

Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Gli infortuni sono sempre dietro l’angolo ed essere costanti è l’unica cosa che ti permette di costruire un risultato. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? So rialzarmi so prendere le sconfitte come insegnamenti. 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per superare i traumi fuori e dentro lo sport per supportati e tirare fuori il meglio. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Quando dopo l'embolia polmonare sono tornata a correre è stato come vivere una nuova vita. 

I traumi possono destabilizzare la persona ed è importante accettare prima di tutto quello che succede e poi cercare di affrontare e gestire la situazione nel migliore dei modi, da soli o affidandosi a professionisti esperti e competenti, riorganizzandosi e con la fiducia di ritornare alla quotidianità con nuovi obiettivi sfidanti e difficili ma non impossibili. 

La tua situazione sportiva più difficile? Dopo l'embolia c’è stato il primo periodo positivo poi con i farmaci che prendevo mi si indebolivano le ossa e ho avuto due anni di microfrattura ai piedi e quindi non potevo allenarmi. 

Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Mi sono guardata dentro e con l’aiuto della mia famiglia e del mio compagno ho superato tutto. 

Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Di me stessa ho scoperto che posso più di quello che penso di potere, degli altri che restano solo chi vede in te questo. 

Finché non c’è bisogno non tiriamo fuori le nostre potenzialità, ma in caso di bisogno allora si può scoprire di avere risorse nascoste che escono fuori all’occorrenza e aumenta fiducia e speranza in noi. 

Quali allenamenti mentali utilizzi? Mi focalizzo nel guardare a breve termine piuttosto che lungo piccoli obiettivi piccoli passi. 


È importante non perdere di vista il presenta, ora bisogna fare e programmare quello che vogliamo, desideriamo, piani e programmi per andare incontro a esigenze e bisogni che riteniamo importanti e sodisfacenti. 

Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? L’obiettivo è raggiungere la mia forma migliore e andare avanti. Vorrei una maglia azzurra nei prossimi due anni. 

È importante sviluppare la consapevolezza di chi eravamo e come siamo ora, da dove siamo partiti, dove ci troviamo e verso dove vogliamo andare, importante è riprendere da dove siamo arrivati ritrovando la forma raggiunta e da lì ripartire con convinzione, impegno, costanza e voglia di fare sempre meglio. 

Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? In maniera molto semplice e felice 

Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Niente forse solo che “sarà dura ma ce la farai”. 

A quale personaggio ti ispiri? Non ho grandi miti ma il mio allenatore Stefano Baldini mi ispira tutti i giorni. 

Stefano Baldini, campione olimpico di maratona ad Atene 2004 in 2h10’55” (record del percorso storico da Maratona ad Atene), davanti allo statunitense Mebrahtom Keflezighi e al brasiliano Vanderlei de Lima. Due volte campione europeo (Budapest 1998 e Göteborg 2006). Ha inoltre conquistato la medaglia d'oro ai Mondiali di mezza maratona nel 1996 a Palma di Maiorca e due medaglie di bronzo nella maratona ai mondiali di Edmonton 2001 e Parigi Saint-Denis 2003. Il 23 aprile 2006 alla Maratona di Londra ha stabilito il record nazionale di maratona con 2h07'22" battuto nel febbraio 2020 da Eyob Faniel. Alla maratona dei Giochi olimpici di Pechino 2008, giungere al traguardo 12º in 2h13'25". 

Psicologo, Psicoterapeuta  

380-4337230 - 21163@tiscali.it 

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html 

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